
L’area dell’ex cantiere Santini a Civitanova
di Matteo Zallocco
Non date retta all’autore di quell’articolo, «basti vedere il suo curriculum ricco di querele». Messaggi come questo sono stati diffusi sui social dopo una delle ultime inchieste dell’avvocato Giuseppe Bommarito, quella sull’accordo di vendita milionario dell’ex cantiere Santini sul lungomare sud di Civitanova. Con una promessa: la variante precedentemente bocciata da far passare in Consiglio comunale. La società interessata ha annunciato subito querela in lungo e in largo mentre si è alzato lo sdegno della città per un’altra operazione urbanistica e politica poco chiara. Indignazione che ha superato i confini regionali fino ad arrivare ai vertici di Fratelli d’Italia che di fatto hanno bloccato l’operazione costringendo il coordinamento cittadino a diffondere un comunicato: «Diciamo no a qualsiasi interesse di privati per l’area dell’ex cantiere Santini». Nel frattempo Cronache Maceratesi ha approfondito anche altre lottizzazioni, cosa non piaciuta a un imprenditore di Civitanova che ha subito bloccato contratti pubblicitari.
Chi parla di “curriculum ricco di querele” si dimentica però di dire una cosa: su 12 querele arrivate in questi anni a Cronache Maceratesi ne abbiamo vinte 12. La maggior parte di queste sono state indirizzate alle inchieste dell’avvocato Bommarito. Due sulla vicenda del centro commerciale Corridomnia (una da Alfio Caccamo, l’altra dall’ex sindaca Nelia Calvigioni che dopo l’archiviazione si è scusata) più una causa civile con una richiesta di un maxi risarcimento, ben 400mila euro: in questo – come in altri casi – chi ha promosso la querela è stato condannato al pagamento delle spese legali (leggi l’articolo sulla vicenda). Sono state archiviate anche due querele da parte delle società chiamate in causa nelle inchieste di Bommarito sul biogas. C’è poi stata la querela dell’ex direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, per l’inchiesta sul radiofarmaco. Ancora una volta nel corso delle indagini non sono emersi reati: nessuna diffamazione. Con il ricorso alle querele si tenta di delegittimare il lavoro e la credibilità di un giornale.
L’ultima assoluzione è arrivata la scorsa settimana: dopo 5 anni Giuseppe Bommarito, difeso dall’avvocato Gabriele Cofanelli, è stato assolto con formula piena dalle accuse di diffamazione di Romano Carancini, ex sindaco di Macerata e attuale consigliere regionale del Pd. Pietra dello scandalo gli articoli sulla vicenda delle piscine di Fontescodella, promesse per dieci anni come «priorità delle priorità della mia amministrazione» e mai realizzate.

Romano Carancini, consigliere regionale del Pd
Andiamo con ordine. Cinque anni fa, il 18 maggio 2019, i revisori dei conti bocciarono il bilancio del Comune di Macerata (leggi l’articolo). Ma le preoccupazioni dell’amministrazione comunale erano rivolte altrove stando alle note ufficiali. “Il sindaco Carancini querela l’avvocato Bommarito per la vicenda piscine” si leggeva nel comunicato inviato dal Comune. Nessun cenno al parere negativo sul consuntivo. Scelta singolare quella di utilizzare il canale ufficiale dell’ente per annunciare una querela da parte del sindaco. E mentre i revisori dei conti invitavano l’amministrazione a istituire un ufficio legale interno in modo da ricorrere di meno a consulenze esterne, Carancini faceva sapere attraverso la nota del Comune di aver incaricato ben due avvocati (Massimo Bertola e Paolo Giustozzi) per depositare in Procura una querela nei confronti di Giuseppe Bommarito a seguito di un articolo uscito su Cronache Maceratesi poco più di un mese prima (leggi). Successivamente vennero presi di mira altri due articoli.
Il Comune di Macerata tagliò la promozione di eventi su Cronache Maceratesi preferendo media con numeri molto più bassi (e quindi dando meno visibilità alle manifestazioni): l’allora dirigente giustificò la scelta (politica) con un certo imbarazzo, lo stesso dirigente che oggi cerca visibilità con interventi politici contro l’attuale amministrazione su Cronache Maceratesi: visibilità che diamo volentieri perché riteniamo questi contributi interessanti. Lo stesso interesse pubblico che non poteva essere messo in discussione per la vicenda piscine, messa al primo posto del mandato amministrativo e che provocò anche le dimissioni di un consigliere di maggioranza (Bruno Mandrelli, Pd) per la bocciatura di una commissione d’inchiesta.

Il cantiere per le piscine alle ex Casermette
Così come abbiamo sempre dato notizia dell’attività da consigliere di opposizione di Romano Carancini, ruolo che svolge meglio rispetto a quello di “sindaco-uomo solo al comando” che alla fine in 10 anni ha portato a casa – con i fondi del sisma e degli sceicchi del Qatar – solo le due scuole medie una di fianco all’altra alle ex Casermette, dove prima o poi saranno realizzate anche le piscinette (di molto ridotte rispetto al tanto decantato polo natatorio). Senza dimenticare l’operazione fuori da ogni logica politica del costoso acquisto dell’ex ParkSì, un parcheggio che già c’era e che sarebbe passato presto gratuitamente al Comune.
Va detto che anche in quel caso tutto ciò che è stato riferito e ricostruito nasce da una analisi delle carte. Per allargare il discorso citiamo l’inchiesta su Banca Marche. Una vicenda sollevata da questo giornale che l’ha trattata giorno per giorno per diversi mesi e che solo in seguito, quando la “bomba” esplose e si arrivò al default, venne seguita da tutti. Dalla malavita allo scandalo biogas, dalla gestione post sisma a quelle urbanistiche dei Comuni, queste inchieste nel corso degli anni hanno fatto storcere il naso a qualcuno ma (e ne sono prova le archiviazioni arrivate) hanno consentito di raccontarvi retroscena e vicende che, temiamo, nella maggior parte dei casi probabilmente non si sarebbero mai sapute.

L’avvocato Giuseppe Bommarito
E l’avvocato Giuseppe Bommarito – che giornalista non è – ha svolto per tanti anni l’aspetto più nobile di questo lavoro: scavando, approfondendo, rivelando fatti nascosti. In un’epoca dove la maggior parte dei giornalisti si limita ai copia e incolla o al mettere il microfono in bocca a qualcuno senza azzardare mezza domanda scomoda, dove spuntano come funghi siti online senza giornalisti e senza rispetto di nessuna regola, dove radio e tv fanno informazione seguendo una conferenza stampa e leggendo notizie cercate, elaborate e sudate ogni giorno da Cronache Maceratesi.
Inchieste, ribadiamo, fatte con coraggio (non certamente con incoscienza né per volontà di diffamare) e sempre riferendosi alla verità che emerge dall’analisi delle carte. Il tutto perché crediamo che sia dovere di un giornale andare a fondo, criticare anche i poteri forti, dalla politica alle imprese, chiedere trasparenza, e cercare di fare luce su temi di interesse generale. Ma non è facile. Soprattutto per chi come noi non beneficia di finanziamenti pubblici.
E c’è chi avvia le cause per diffamazione al solo scopo di intimorire. Infatti non ci accusano di avere scritto cose false. Viene messo in discussione il diritto all’informazione previsto dalla Costituzione. La querela arriva perché abbiamo avuto l’impudenza di raccontare fatti che non piacciono e perché ormai sono abituati a un giornalismo che fa rima solo con servilismo.
Querele intimidatorie: le nostre battaglie vinte Cronache va avanti
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Non è facile avere il coraggio di questi giornalisti ed esporsi, a rischio della propria incolumità, con articoli di denuncia come questo. A questi angeli dell'informazione va tutta la nostra stima. Continuate così.
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Cronache Maceratesi una delle attività meglio riuscite della nostra città…..
Avanti tutta
Purtroppo questo è ma avanti tutta.
Articolo eccezionale che sottolinea la pochezza di piccoli uomini che pensano di attaccarne altri perché hanno qualche potere.
Sciascia: «Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.
E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.»
Siete un esempio! sempre avanti così!
L’ Avv. Bommarito merita stima infinita
X forza che hai perso xche’ quando eri sindaco hai sempre insultato tutti quanti e hai rovinato completamente la citta’ .
Caro Direttore, per ogni querela ricevuta dovreste aprire una sottoscrizione per donazioni con causale ‘liberalita’ per libera stampa’. Sono sicuro che molti lettori farebbero giungere la loro testimonianza pratica e simbolica contro l’arroganza del potere. Complimenti e continuate così. Il giornalismo per dirsi tale deve essere cane da guardia del potere.
Molto bene, complimenti
Complimenti vivissimi e sinceri a cm e a bommarito.. i primi per la straordinaria attività quotidiana che svolgono ogni ora e il secondo per le sue inchieste… non vi preoccupate degli altri… i lettori attenti capiscono perfettamente l’enorme differenza tra i veri media (Voi!) e i finti (in giro ce ne sono tanti!) e noi restiamo qui…
Lo stesso soggetto che ha scritto la frase ricordata all’inizio del bellissimo articolo del direttore Matteo Zallocco (“…non date retta all’autore di quell’articolo, basta vedere il suo curriculum ricco di querele”) in un successivo post su facebook, sempre sugli ultimi sviluppi della vicenda Santini alla quale – guarda caso – è direttamente interessato, continuando imperterrito a dare prova di scarsa intelligenza, è andato ancora più avanti nella sua sequela di stupidaggini, affermando il seguente incredibile concetto: “…che l’autore di quell’articolo abbia scritto solo delle falsità e non capisce nulla… lo si capisce dalla querela che ha beccato a neppure 24 ore dalla pubblicazione”. Evidentemente questo genio, che a quanto pare è pure laureato, ritiene che la presentazione di una querela per diffamazione automaticamente certifichi che quanto scritto su un giornale sia falso e quindi diffamatorio. Una sciocchezza colossale, che uno studente al primo anno di giurisprudenza avrebbe sicuramente evitato di scrivere. E difatti l’articolo di Zallocco ha pienamente dimostrato che la presentazione di una querela non significa nulla se le cose scritte sono vere e se i giudizi critici partono da fatti veri e inoppugnabili. Tant’è che tutte le querele presentate contro il sottoscritto, sei o sette, sono state archiviate per la loro totale infondatezza (così come è stata rigettata la causa civile per danni attivata da un socio di Alfio Caccamo), tranne una, che è arrivata al dibattimento, quella dell’ex sindaco Carancini, che mi ha visto infine assolto con formula piena, perchè il fatto non costituisce reato.
Ma basta con queste miserie scritte, nero su bianco, da un personaggio con evidenti e conclamati interessi nella vicenda civitanovese sopra accennata. E’ di Carancini che vorrei invece adesso occuparmi.
L’assoluzione dall’accusa di diffamazione aggravata con formula piena significa infatti che sono vere e fondate le accuse da me avanzate di plurimi favori e favoritismi fatti dall’ex sindaco Carancini alla società che doveva realizzare a Fontescodella il nuovo polo natatorio, società presieduta da Fabio Paci, in quel periodo, quale presidente di un’altra società dello stesso gruppo, assistito dalla moglie dello stesso Carancini, anch’essa avvocato, in un importante causa civile (uno scandalo nello scandalo delle piscine fantasma). Significa che le due transazioni di favore fatte con la Fontescodella Piscine s.p.a. sono state effettivamente vergognose e dannose per la collettività. Significa che il grande Romano, per venire incontro alle esigenze della società presieduta dal Paci, ha fatto spendere a vuoto alla città oltre un milione di euro. Significa che Carancini per dieci anni ha squallidamente preso in giro la città, alla fine del suo mandato imponendo, con un’arroganza senza pari e con atti formali (e quindi non revocabili dalla nuova amministrazione) persino un’altra collocazione delle nuove piscine che è semplicemente ridicola. Significa che è veramente da vili (come efficacemente Bruno Mandrelli qualificò Carancini in uno degli ultimi Consigli Comunali del secondo mandato caranciniano) il tentativo dell’ex sindaco, ribadito anche durante il dibattimento processuale, di scaricare sulla burocrazia comunale le proprie palesi e incontrovertibili responsabilità politiche e amministrative. E si potrebbe continuare ancora a lungo in questo elenco di nefandezze e di inspiegabili favoritismi (trattasi – lo dico in questo caso per i solerti e ingrati avvocati dell’ex sindaco – di critica politica).
Questo è l’uomo che il PD nel 2020 ha mandato in Regione, che con la stessa arroganza isterica di quando era sindaco (non con la giusta fermezza di un oppositore) oggi in consiglio regionale attacca la maggioranza che governa le Marche, che sta sgomitando in tutti i modi per assicurarsi un secondo mandato e per arrivare, nel corso di questo mandato, alla carica di capogruppo consiliare, al posto del buon Mangialardi.
Certo che Carancini, con la sua infondata querela contro il sottoscritto (trasversalmente criticata quando ebbe a presentarla, anche da moltissimi esponenti del centrosinistra), non ha reso un buon servizio al PD, diciamo che ha ridicolizzato le pompose e reiterate dichiarazioni piddine a favore della libertà di stampa e ha ridicolizzato se stesso quando, subito dopo la lettura della sentenza di assoluzione del sottoscritto (una bella sportellata in faccia per lui), è scappato come un missile dall’aula giudiziaria con la coda tra le gambe.
Chiudo qui.
Pensieri e parole dedicati a chi non intende chinare la testa.
…solo che bravi mi viene da dire. E bravo Bommarito.
Sono felicissimo per l’avvocato Bommarito… persona seria e tutta d’un pezzo !!!
Carancini ?
“ Nuddu immiscatu cu nenti”….Macerata ti schifa
Classe dirigente vomitevole.
Purtroppo, come disse qualcuno, la classe dirigente rappresenta, al 10%, la parte peggiore della società; al 10%, la parte migliore e, all’80%, la società.
Bravo Peppe.
Un politico che denuncia per le ferite in pieno petto che minano la sua essenza, anche con il giudizio favorevole del giudice che accoglie le sue rimostranze sa di essere stato perfettamente descritto. Inutile che denunciano, quello sono e quello rimangono e non solo per me. Ci sono anni di appunti sulla loro vita passata nei parlamenti, nelle provincie, nei comuni, nelle regioni ecc.che ben riportano la loro vita, quindi non facciano i santarelli. Nel commento di Cherubini dedicato a Sciascia, sanno dove trovare la qualifica a cui si sentono maggiormente vicini.
Grazie avv. Bommarito per il suo impegno attento e proficuo
Purtroppo in Italia funziona così’ basta vedere cosa è successo a Report o ai giornalisti del fatto quotidiano o a tutti quei giornalisti che svolgono un servizio pubblico con le loro inchieste.un giornalista argentino disse “il giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia, il resto è propaganda!”
Querele contro la libertà di stampa. Icastico.
Vidi, vici, veni…
Niente da eccepire in linea di principio Mat. Ma come esiste la libertà di espressione, peraltro mi pare efficacemente tutelata quando, come in CM, viene esercitata con competenza e serietà, esiste anche il diritto alla tutela della propria reputazione che soprattutto ai giorni nostri è sempre più esposto a rischi di ogni sorta. La querela quindi, più che un bavaglio, in questi casi è una sacrosanta misura di difesa, un deterrente verso chi usa l’informazione con secondi fini, ad esempio come spesso accade in politica, allo scopo di influenzare negativamente l’opinione pubblica. Attenzione per cui a darne un’interpretazione parziale.
Anche perché nei casi in cui questa autotutela viene riconosciuta capita quasi sempre che non se ne dia adeguata visibilità. Almeno non come quella che si dà alla macchina delle accuse quando questa si mette in moto. Purtroppo quasi sempre chi è vittima di una campagna denigratoria difficilmente ha gli strumenti e la forza di reagire.
O, se li ha, alla fine quasi mai vede riconosciuto equamente e completamente il sacrosanto diritto alla riabilitazione che purtroppo “viene sempre dopo” il diritto all’informazione. Grazie dello spazio che concedete al dibattito su questo importante tema.
I miei più sinceri complimenti e la mia ammirazione per Peppe Bommarito e per le sue inchieste.
Complimenti anche a Cronache Maceratesi che le ospita.
Fratellastri, i poteri forti non stanno tra la politica e le imprese, l’essenziale è invisibile agli occhi. I poteri forti sono i filantropi, i religiosi della Scienza, quelli che creano il denaro dal nulla e ci comprano tutto e tutti…
Caro Bommarito, innanzitutto sono lieto dal punto di vista personale che (anche) questa vicenda si sia conclusa positivamente per te. La vicenda delle piscine é stata e, nonostante il cambio di maggioranza, continua ad essere una pustola della nostra politica cittadina che, come ogni pustola, ha generato infezioni collaterali che tu avevi puntualmente denunciato….ciò che continua a stupirmi è l’apparente indifferenza alle tue denunce (peraltro circostanziate) da parte degli organi inquirenti. Con personale stima.
Generalmente chi querela è una persona che ha timore che le accuse rivelino qualcosa che non vorrebbe fosse scoperto. Chi è sicuro di essere pulito, risponde con sue argomentazioni, chiedendo soprattutto che l’accusatore porti prove. La querela è pure un atto di terrorismo.
Personalmente, oltre a dire che apprezzo moltissimo l’opera di informazione e di chiarificazione di Peppe Bommarito, riconosco che Cronache Maceratesi informa, non disinforma. Permettendo ai lettori di intervenire e di esprimere la loro opinione. Sempre nei limiti della correttezza dialettica. E senza censurare le opinioni dei lettori.