L’avvocato Giuseppe Bommarito
di Giuseppe Bommarito
Torna prepotentemente d’attualità la questione dell’ex cantiere Santini sul lungomare sud di Civitanova, davanti alla discoteca Shada (leggi l’articolo), e si intreccia con le accese discussioni attualmente in corso sul riciclaggio nel settore edilizio e sulle volumetrie esagerate consentite dal piano casa, così come interpretato dall’ente comunale (a tutto favore dei costruttori), e da varianti ferocemente contestate dall’opinione pubblica e caratterizzate da clamorose spaccature all’interno del più grande partito di maggioranza, cioè Fratelli d’Italia. Un breve riepilogo si impone. L’area in questione, va subito detto, è individuata dal piano regolatore Secchi del luglio 2007 come zona attrezzata di 3.250 metri quadri da destinare a parco giochi, sport, spazi pedonali, aree per parcheggio (strutture tutte notoriamente carenti sul lungomare). Il Comune avrebbe potuto fare propria gratuitamente nel 2010 l’area in questione, interamente di proprietà del Demanio statale, grazie alla normativa sul federalismo fiscale allora appena emanata, che consentiva agli enti locali di acquisire a costo zero immobili di proprietà demaniale per motivi di pubblica utilità.
L’area dell’ex cantiere Santini in via Mazzini, sul lungomare sud di Civitanova
Quale occasione migliore per soddisfare il bisogno stringente di quella zona di verde e parcheggi pubblici? Ma l’amministrazione comunale, allora a guida di Massimo Mobili, ritenne l’area priva di rilevanza, ne rifiutò inspiegabilmente l’acquisizione e dette formale assenso alla vendita a privati, che subito, come da copione, si fecero avanti.
Il cantiere Santini
E così l’Agenzia del Demanio nel 2012 vendette l’area in questione, previo frazionamento, al complessivo prezzo di 167mila euro alle ditte private che già l’occupavano in regime di concessione: la Cantiere Navali Santini di Santini Gerardo & C. s.n.c. e l’A.M.G. Yacht (porzione poi rilevata nel febbraio 2017 da Gian Luigi Boschi e Pierpaolo Lattanzi a seguito di successiva compravendita non adempiuta e di sentenza traslativa del Tribunale di Macerata). I neo proprietari, sempre secondo copione, a fine novembre 2019, questa volta sindaco Fabrizio Ciarapica, poco dopo l’acquisto presentarono una richiesta di variante parziale che in prima battuta venne approvata con un solo voto di scarto e sul filo di lana dal Consiglio comunale con la delibera n. 92 del 29 novembre 2019. Non fu un’approvazione facile. In realtà successe di tutto: la maggioranza si spaccò, alcuni consiglieri arrivarono trafelati all’ultimo minuto utile, vi furono minacce di querele da parte dell’allora assessore all’urbanistica Fausto Troiani (Gian Luigi Boschi era il suo avvocato e le insinuazioni all’epoca fioccavano) nonché assenze strategiche e di peso tra le file dell’opposizione di centrosinistra. Un affare colossale, veramente milionario, che sembrava ormai cosa fatta: circa 30mila metri quadri di edilizia commerciale e residenziale, per un valore di mercato allora stimato in 13 milioni di euro, a fronte di un acquisto per meno di 170mila euro. Ma all’epoca, grazie anche a questo giornale, si sollevò, nell’inquietante silenzio dei partiti sia di maggioranza che di opposizione, una fortissima opposizione popolare e furono presentate molteplici e fondate osservazioni da parte dei cittadini, che nella seduta consiliare dell’11 dicembre 2020 impedirono l’adozione definitiva della variante. Sembrava una questione ormai felicemente risolta, per una volta una sfrontata operazione edilizia ai danni della collettività non era passata, era stata stroncata. Ma era una pia illusione.
Una protesta nel 2020
Succede infatti che da qualche mese un agente immobiliare che va per la maggiore (uno dei componenti della cupola urbanistica, quella che a Civitanova fa il bello e il cattivo tempo in materia edilizia, comprendente anche un paio di politici di peso della maggioranza, due e o tre tecnici onnipresenti negli affari di maggior valore e i rappresentanti di alcune imprese trasformate – come oggi va di moda per motivi intuibili – in reticoli di società, in vere e proprie galassie societarie), inizia stranamente a proporre a potenziali clienti di comprare appartamenti nei lotti tutti da costruire dell’area Santini. Ma come? Non c’era stato nel 2020 il rigetto dell’adozione definitiva da parte del Consiglio comunale? Sembra incredibile, eppure è vero. Ma non finisce qui, perché poi, a forza di cercare le carte giuste, viene fuori che con due atti a cura nel notaio Michele Gentilucci, entrambi del 29 dicembre 2023, l’area in questione viene ceduta dai vari proprietari (che – come si ricorderà – l’avevano acquistata al complessivo prezzo di 167mila euro) ad una società di Sasso Marconi (Bologna), la Giorgio Neri s.r.l., al prezzo di 4.120.000 euro. Insomma, diciamo la verità, già un discreto affaruccio per i venditori solo con la plusvalenza dell’area.
Da notare che nel caso dei promittenti venditori Boschi e Lattanzi viene in effetti inserita, a tutela della società acquirente, una clausola risolutiva espressa, consistente nella mancata definitiva adozione entro il 30 giugno 2025 del cambio di destinazione d’uso dell’immobile e dell’area pertinenziale, mentre nella compravendita del Cantiere Navale Santini tale clausola prudenziale nemmeno figura. In definitiva, sia pure con qualche cautela per la compravendita tra il duo Boschi-Lattanzi e la Giorgio Neri s.r.l., anche questi atti pubblici sembrano confermare che negli ambienti che contano si dia per scontato che la questione dell’area Santini tornerà in Consiglio Comunale e questa volta la variante sarà adottata in via definitiva, alla faccia dell’interesse pubblico e dell’originario pronunciamento negativo, sia pure formulato in extremis, dell’assise consiliare.
A questo punto sorgono spontanee almeno un paio di domande. La prima: chi è questa società denominata Giorgio Neri s.r.l., sbucata all’improvviso dall’Emilia e destinata a cuccarsi, allo stato solo potenzialmente, la parte grossa dell’affare, cioè l’edificazione (con tanto di successivi appalti e subappalti privati) e la conseguente vendita a terzi di un edificio di quattro piani con una cinquantina di appartamenti di elevatissima prezzatura al metro quadrato in quanto situati sulla fascia parallela al lungomare?
E’ una società costituita nel bolognese (a Sasso Marconi) nel giugno 2022 con un capitale sociale di appena 38.700 euro e con presidente del consiglio di amministrazione una signora rumena di nome Carmen Urziceanu, una società che a sua volta fa parte di un vasto e complicato intreccio di strutture e di partecipazioni societarie che fa girare la testa, tanto che alla fine è veramente difficile capire chi in questa grande galassia abbia il pallino veramente in mano. La seconda domanda: come fanno lorsignori ad essere certi che la vicenda Santini si sbloccherà nel senso da loro desiderato, cioè con l’ennesima colata di cemento al posto dei parcheggi e del verde pubblico sul lungomare? Diciamo che possono nutrire più di una speranza, in quanto, in occasione del voto consiliare sulle ultime pesantissime varianti (la variante Cristallo e la variante Agriforest), tutti i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia – ad eccezione del capogrupo Pantella – hanno inopinatamente appoggiato, contro l’orientamento ufficiale del partito e così aderendo alla linea speculativa delle altre forze di maggioranza, tali operazioni immobiliari, mentre nella precedente occasione riguardante la Santini, nel 2020, avevano invece tenuto botta e votato compattamente contro, risultando infine decisivi per il rigetto. E nonostante questa vera e propria insubordinazione sui casi Cristallo e Agriforest, gravissima in quanto riguardante questioni cruciali per la città, si è registrato il silenzio tombale, ma certamente significativo, dei responsabili provinciali e regionali del partito, con grande delusione della maggioranza degli iscritti. Vedremo come la questione andrà a finire. Di certo, almeno un nuovo passaggio in Consiglio Comunale la variante dovrà pur farlo e allora i nodi verranno finalmente al pettine e si capirà se gli indizi di una approvazione definitiva ampiamenti circolati in questi mesi si concretizzeranno e riusciranno a prevalere per l’ennesima volta sugli interessi generali della collettività.
Variante ex cantiere Santini: un affare da milioni di euro che il Comune si è lasciato scappare
Palazzina di 4 piani nell’area Santini: il Consiglio boccia la variante, solo quattro i favorevoli
Lottizzazione Germano Ercoli, «raccolte oltre duemila firme. Varianti senza interesse pubblico»
Molto interessante !
Poi, quando qualcuno indaga lo chiamano dossieraggio .
Una vergogna ma purtroppo non mi stupisce
Ancora cemento!!!!
Corleone sul mare.
Per chiarezza il comune non procedette alla prelazione perché avrebbe sfrattato le 2 imprese cantieristiche che lì lavoravano. La destinazione duso imposta nel PRG ( che ora vogliono cambiare) garantiva linteresse pubblico futuro.
Ma Boschi chi? Lavvocato del comune di civitanova e di qualche politico?
Questo articolo sarebbe da inviare a Gratteri. Ricordo qualcuno applaudiva mettendosi a favore di telecamera .
Che schifo!!!!
Ma la Belletti lo sa?
Vediamo come va a finire!
Lavinia Bianchi si volaaa
Strano che questa azienda abbia tutti questi soldi....nin ha nemmeno un sito web è nata nel 2022 , utile fine anno -6 euro e 2023 non ha presentato il bilancio ancora
Capitale sociale 38.700euro
Quando c'è da pappare
In 11 anni da 167000 a 4 milioni.....la moltiplicazione dei pani e dei pesci.....
Una colata di cemento continua a Civitanova... Possibile che non ci sia altra priorità che costruire?
Mi sembra molto chiaro. Sicuramente c'è solo una scrittura privata, condizionata al cambio di destinazione, QUINDI andiamo a comprare, facciamo un compromesso, versiamo una congrua caparra, 10/20 % dell'acquisto , se non si verifica la condizione mi restituscono i soldi... TANTO SONO GARANTITO DAL GROSSO CAPITALE SOCIALE .... interamente versato..... (forse)
Che te sa li milanesi
Ormai lo schema si ripete a memoria, si rinuncia al diritto di prelazione (Villa Eugenia), si usa il grande classico della variante (es. Cristallo - Vista Martina), oppure, come in questo caso si rinuncia ad un'acquisizione a costo zero. Si rinuncia all'utilità pubblica (spesso legata ai benessere psico-fisico che il verde può fornire) e si sceglie il guadagno di pochi a svantaggio dei molti.
Una amministrazione che non vuole bene a Civitanova, il peggio del peggio.
Ci tolgono tutto l'ossigeno
Massimo Mobili due piccole entità che potevano essere trasferite nei tanti capannoni inutilizzati o usati come park privati nell'area portuale e destinare quell'area a spazio pubblico. Sicuramente non lei, ma allo stato dei fatti, c'era già chi vedeva lungo.
Ormai è chiaro, la nostra città è terra di conquista.I cittadini si devono organizzare per una forte opposizione e una puntuale presa di posizione contraria a tutto ciò.
Come ho già scritto queste varianti stanno "sfregando" il piano regolatore (anche l area Santini prevedeva verde e giochi x i ns figli). Civitanova e divenuta già da tempo meta x investitori rectius speculatori che comprano terra agricola e se la ritrovano edificabile, comprano edifici di tre piani e ne costruiscono 6. Alcuni vengono da Recanati, altri da Montegranaro altri sono autoctoni che non riescono a capire che portarsi 150 auto all ora e altro cemento crea danno anche a loro e ai loro figli e nipoti che risiedono nei pressi, oltre a rovinare una delle zone più belle della citta' destinate a parco o verde. Alcuni pure sull acqua vogliono costruire!!!! .... Purtroppo io penso che la gente vada informata di queste problematiche che si rifletteranno sulla qualità della vita e anche sulla salute ns.e dei ns figli. Mobili all epoca sbaglio' a non esercitare il diritto di prelazione, così come è stato un errore non acquisire all asta la zona dietro la stazione, lasciandola ai privati(così invece dei parcheggi necessari x bus e auto private ci ritroviamo altre sette palazzine con altre auto in sosta e/ colonna). La gente deve capire che con un consiglio "debole", non in grado di opporsi o "consigliare" i vari.Ciarapica (Dubai, Varco sul mare), Troiani Fausto-Belletti (Santini , variante foce Chienti, Cristallo Agriforest, riammagliamenti vari),.Borroni (Agriforest, Cristallo), la città sta ipotecando il suo futuro. E non e un problema semplicistico fra rossi e neri, fra chi l ha lungo e chi c'è la corto. E un problema culturale. Fra chi pensa che lo sviluppo sia cementificare e chi ritiene che a tutto, c e un limite e che a stabilirlo debbano essere 4 persone, seppure elette ma un piano regolatore approvato da consiglieri anche essi votati ed eletti. Quindi siamo al punto che o la gente magari stimolata un movimento di.opinione riesce a fare svegliare i consiglieri x limitare la vena cementificatoria di questi "senatori" promotori di varianti SENZA ALCUN INTERESSE PUBBLICO (negli scorsi consigli anche di CDx Marinelli-Mobili c'erano sempre privati che volevano costruire ma in rarissimi casi si procedeva in varianti e solo laddove c era un interesse pubblico). O ci rassegniamo a vedere una città senza verde, con colonne di auto e acqua ed aria inquinata. Resta anche l ipotesi delle dimissioni del Sindaco e dei tre citati, ma dubito che senza spinte esogene lo faranno! Spero più nella prima ipotesi e personalmente ci sto pure lavorando. Vorrei che i cittadini di Civitanova si svegliassero da quel torpore x cui si pensa alla propria città quando c e da votare ....contro i fascisti e i comunisti, a seconda delle posizioni. RIDATECI I PARTITI ED I VECCHI SEGRETARI COMUNALI DIPENDENTI DEL MINISTERO DEGLI INTERNI E SVINCOLATI DAL POTERE DI NOMINA DEL SINDACO. Nessuna delle varianti de quo agitur sarebbe passata al vaglio del parere di legalità x carenza DELL INTERESSE PUBBLICO
Marco Cervellini la speculazione è all'assalto.Quell'area è da sempre destinata dal PRG attrezzature Verde pubblico ecc.Non ci voleva uno scienziato per capire che chi ha amministrato la città e l'amministra che non ATTUANDO quel VERDE ECC sarebbe diventata un appetitoso boccone per la rendita/speculazione fondiaria
E comunque io sarò ripetitiva e scontata ma ricordare una volta tanto che sono stati tutti votati e quindi voluti non sarebbe male. Mi auguro che tra due anni la memoria di ciò che sta accadendo a Civitanova e del suo costante degrado inarrestabile (perché è palese), non venga dimenticato. I cittadini sono abboccati come pesci allamo scambiando per oro ciò che era plastica. Ps : viva il motor show.
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Ma che siamo diventati a Civitanova? Se passasse I consiglieri comunali si dimostrerebbero fantocci alla merce’ del malaffare.Da perdere la faccia per sempre
Speriamo che l’A.G. (anche DDA) e la GdF vadano a fondo. Mi sembra che vi siano tutti i presupposti.
Mi meraviglio, che c’è qualcuno che si meraviglia di quello che succede a Civitanova Marche sia nell’edilizia, sia nelle aree marittime in concessione. Queste ultime, in particolare alcune a Nord del fosso del Castellaro non vengono piu’ utilizzate ai fini specifici previsti dalle Concessioni; ma i dirigenti Comunali di turno lasciano correre, permettono le vendite di fabbricati siti su aree di appartenenza statale, subentri senza bandi pubblici, utilizzi difformi dall’oggetto specifico che prevede le concessioni! Diverse denuncie in tal senso sono state fatte a tutte le Autorita’ di competenza, compreso Cantone.
Ma tutto si e’ rilevato una solenne cantonata!
Le Amministrazioni Comunali preferiscono che le aree demaniali marittime siano oggetto di speculazione da parte dei concessionari e/o privati anziché aree adibite ad utilita’ pubblica!
Mi risparmio l’asserzione di mia nonna sui beni di appartenenza allo Stato,da parte mia aggiungerei anche di quelli di appartenenza ad altri Enti pubblici!
La storia è maestra di vita, tanto che gli eventi si ripetono.
Veramente vomitevole!
Prima fu la luce che partì dall’immobiliarista a capo dell’amministrazione con ” Villa Eugenia “, propedeutica per capire la sua abilità nella materia che se fosse per lui si sarebbe venduto pure la Casa di Riposo “Villa Letizia”, la Piazza fino al mare all’amaro soprattutto per lui ” Trevor”, il Porto (la famosa Dubai, comunque ancora in giuoco )con qualche appezzamento della vicina spiaggia, il Polisportivo ancora in essere per future scelte per costruirci Marina City tipo toponomastica californiana e chissà che altro. Mi viene confusamente in mente una zona da adibire a zona commerciale attaccata al fiume Chienti, un rigagnolo dove non piove mai… però non so lui se era favorevole o no… Sì, sembra che ci sia un certo accordo o disaccordo tra rappresentanti più o meno in vista, perché a volte conviene farsi notare di più oppure e potrebbe essere preferibile, nascondersi all’ombra di consiglieri telecomandati ma non troppo. Può apparire un comportamento un po’ meschino ma non si commetta l’errore di meravigliarsi. Certo che qui si sta parlando di un partito che per antonomasia dovrebbe rappresentare un Mastino pronto ad azzannare chiunque osi solo pensare a qualsiasi mercanteggio con sede in Comune. Ma qui stanno diventando tutti filosofi, basta mangiare pesce al tartufo e sono già in grado di dirti di prenderla con filosofia. Tutto il resto non mi appassiona. Però mi piacerebbe che chi fa del tutto per andare a fare il sindaco, l’assessore o il consigliere abbia un po’ più di pudore, anche se questo significa che a questo punto in tanti avrebbero già dovuto allontanare e di brutto il fondoschiena ritornando alle antiche attività, chi come ragioniere e chi magari cambiando pure mestiere se non all’altezza. Se chi mi amministra è come se non peggio di me, tanto vale che se ne vada al mare. Dal 3 è già estate secondo un criterio che non capisco. Consiglio la zona piena di Mercurio alla foce del Chienti dove dopo un bel bagno ci si getta sull’arenile, così, selvaggiamente senza asciugamano e dove sei sempre sotto controllo medico con misurazione della temperatura.
Nelle Marche si mangia bene, a Civitanova Marche poi…
Per Angelica Pomili
Certo che questa Giorgio Neri s.r.l., costituita nel 2022 con un capitale sociale di appena € 38.700, con una signora romena quale presidente del c.d.a., che non registra per il 2022 (come Lei ha scritto) alcun utile (eppure si imbarca senza cintura di sicurezza in un affare milionario) e che addirittura, andando su Google Maps a Sasso Marconi in via Maranina 14 (questa è la sede legale), parrebbe abbia messo in vendita la stessa sede sociale, suscita non poche perplessità. Utile sarebbe un approfondimento da parte delle autorità competenti.
Ma ormai si è capito ampiamente che Civitanova è una repubblica a parte, qui valgono regole diverse per il bilanci comunali e per l’urbanistica e tutti (purchè abbiano moneta, non importa come conseguita) possono fare grandi varianti, purche non siano nell’interesse della collettività.
Ricordiamoci tutti quello che ha scritto nel 2016 la Commissione Parlamentare Antimafia: “…La principale porta di ingresso delle mafie nella gestione delle risorse pubbliche, da un punto di vista strettamente criminale, risiede nella politica e nell’amministrazione locale…”.
Se poi pensiamo che l’Avv. Bommarito sta solo scoperchiando quel di Civitanova Marche …figuriamoci cosa verrebbe fuori se lo facessa anche nel resto dell’Italia…che so per esempio in Abruzzo….Altro che REPORT…
Per Gabriele Troiani
l’analisi non fa una grinza, ma io la metterei in maniera terra terra. Chi ha interesse ad allo sviluppo sano della città deve far capire ai civitanovesi proprietari di una o due casette in città, continuando così, fra dieci o quindici anni si ritroveranno il valore dei loro immobili svalutato rispetto ad oggi. Questo problema non tocca gli speculatori: i profitti sono liquidi e saranno investiti in luoghi più ameni!
Esemplare e totalmente condivisibile il commento di Gabriele Troiani.
Bene così avanti col Ciarapica bis. Speriamo ci sia anche il tris che ormai a citano’ nemmeno al mare conviene più andare.
Ancora una volta non è chiaro quali sono gli elementi di critica in un minestrone di reazioni contrarie.
Il capitale sociale? Cosa pensate che la ndrangheta (nel caso sia coinvolta) non abbia società capitalizzate con cui non andare nell’occhio?
Lo sviluppo urbano? Cosa pensate, nel xxi secolo di ridurre Civitanova Marche ad un’idea romantica da secolo scorso con mentalità da borgo marinaro con la stessa vitalità di Macerata Fermo o Ancona magari riempiendola di comitati antirumore per far fuggire i giovani e la gente più attiva come successo in molte mete turistiche della zona?
Il fatto che dei privati facciano plusvalenze? Si chiama business ed avviene in molti settori economici e finanziari.
Non volete che le aziende facciano investimenti immobiliari? Non è con l’invidia che si risolvono le questioni, in particolare in una città in cui molte persone ambiscono a vivere ove l’offerta residenziale dovrebbe essere di gran lunga maggiore, oltre che a prezzi più accessibili.
Civitanova Marche ha bisogno di più parcheggi? Sì, che essi siano sotterranei o multipiano vi sarà sempre una società di costruzioni che la realizzerà anche se la struttura venisse poi gestita direttamente dal comune o da una sua municipalizzata.
O se i parcheggi sono multipiano o sotterranei non li volete perché bisogna utilizzare l’ingegneria civile e quindi cemento ferro e quant’altro?
L’avvocato Bommarito riferisce nel suo interessante articolo per cronache maceratesi che alla prima approvazione della lottizzazione Santini, che passò per un voto, vi furono “assenze strategiche e di peso” tra i banchi dell’opposizione.
All’epoca ero consigliere comunale e capogruppo del PD e ho fatto innumerevoli battaglie contro mascalzonate di ogni tipo. Voglio perciò sgombrare il campo da ogni interpretazione e ribadire quanto da me già spiegato più volte all’epoca.Le assenze dei consiglieri del Pd erano più che motivate in quanto io mi trovavo in America, dove ero andato a trovare mio figlio che li studia dopo mesi, con un viaggio programmato di una settimana, mentre la consigliera Mirella Franco era malata a casa con oltre 39 di febbre per una brutta polmonite fu poi ricoverata e il consigliere Yuri Rosati in quelle ore aveva il fratello ricoverato in coma (poi purtroppo è deceduto). Sottolineo questo perché con la nostra azione di opposizione abbiano sempre, a volte in solitaria ,fortemente contestato, e senza alcuna esitazione, questa e tante altre “porcate amministrative”che fanno capo al regista Ciarapica e al vice regista Troiani.Da Villa Eugenia e tante altre.
Personalmente considero grave l’insinuazione che trapela dalle parole dell’avvocato Bommarito in merito ad “assenze strategiche e di peso tra i banchi dell’opposizione”. , ma l’intrecciarsi di gravi coincidenze ha determinato l’assenza dei tre consiglieri comunali del PD, partito nel quale all’epoca militavo. Necessario ricordare che in quella tornata amministrativa (Ciarapica 1) la maggioranza aveva numeri granitici in quanto, oltre al normale rapporto numerico, dovuto al premio di maggioranza, di 15 consiglieri di maggioranza su 9 consiglieri di opposizione, in quella amministrazione si verificò l’anomalia che il consigliere di opposizione Claudio Morresi (candidato nella coalizione di Ghio) fosse passato sin da subito alla maggioranza, ottenendo la presidenza del consiglio, e portando di fatto i consiglieri di maggioranza a 16 e quelli di minoranza ad 8. Con questi numeri ulteriormente sbilanciati, ogni sforzo di contrasto messo in campo da noi dell’opposizione era vano, loro compattamente bocciavano ogni nostra proposta o mozione ed approvavano di tutto. Quel 29 novembre però si verificarono delle combinazioni di fatti a dir poco straordinari, terribilmente straordinari. Su quel punto la maggioranza si era divisa e l’approvazione avvenne per un solo voto: l’opposizione avrebbe potuto quindi (miracolo!) fare la differenza e far bocciare il punto. Ma all’opposizione mancavano 3 consiglieri, casualmente tutti del PD. Confermo quanto detto da Silenzi: lui in America per una settimana dal figlio, viaggio programmato quando certamente non si conosceva la data del consiglio comunale, comunicata sistematicamente all’ultimo giorno utile per regolamento; io stavo accudendo mio marito, malato oncologico terminale ricoverato in ospedale; ciò non mi aveva mai impedito di presenziare i consigli comunali (basti consultare le mie presenze per capire che ero tra i consiglieri più presenti), ma quel giorno avevo la febbre alta, di quelle febbri che non si abbassano con un antipiretico consentendoti di muoverti, ma ti costringono a letto, tremante dal freddo, impotente finanche verso tuo marito che chiedeva insistentemente di vederti, spaventato per la tua salute. Fui di fatto poi ricoverata di urgenza in medicina con una brutta polmonite, per la quale i medici in prima battuta non mi garantirono nulla, ricovero del quale naturalmente sono in grado di fornire copia del foglio di dimissioni. Per quanto riguarda il collega Yuri Rosati, non sta a me difenderne l’onorabilità, ma certamente quel giorno suo fratello era in coma, ricoverato in rianimazione, e, pochi mesi dopo purtroppo si ebbe il decesso. Se solo uno di noi tre non avesse avuto i problemi che ho rappresentato, forse, ma solo forse, la storia sarebbe stata diversa; oppure forse dall’Olimpo sarebbe partita una telefonata in più, chiamando a raccolta un consigliere in più (con minacce o senza non sta a me dirlo), perchè i conti li sapevano fare bene anche loro e si sarebbe sempre avuta l’approvazione per un solo voto in più: chi può dirlo? Basta pertanto insinuare connivenze e strategie condivise che non ci sono state nei confronti di questa maggioranza alla quale il nostro gruppo dava un’opposizione ferrea, intrallazzi e sodalizi che, per quanto mi riguarda, MAI ci saranno.