Apre la sala slot di via Pellico,
la rabbia di Micucci e Silenzi:
«Trionfo dell’ipocrisia»

CIVITANOVA - I due esponenti del Pd all'attacco mentre domani inaugura il nuovo locale (la vicenda dei permessi nasce nel 2018 con due no della questura). «E' la vittoria degli interessi dei gestori delle sale e dei politici che li sostengono e hanno in cambio consenso elettorale»

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Fermento oggi pomeriggio al Planet rich in attesa dell’inaugurazione di domani

di Laura Boccanera

Inaugurerà domani pomeriggio la sala slot “Planet rich” di via Silvio Pellico, dal 2018 al centro della vicenda finita al Tar prima e poi al Consiglio di stato e che aveva visto il privato sempre soccombente. Ma stavolta, grazie alla modifica della legge regionale sulla distanza minima dai luoghi sensibili il locale, che ha all’interno diverse macchinette per il gioco d’azzardo legale, potrà aprire.

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Giulio Silenzi e Francesco Micucci oggi in conferenza stampa

Critici Giulio Silenzi e Francesco Micucci del Pd che questa mattina hanno convocato una conferenza stampa: «E’ il trionfo dell’ ipocrisia, degli interessi dei gestori delle sale slot e dei politici che li sostengono e hanno in cambio consenso elettorale» tuonano i due esponenti dem che si scagliano anche contro un’associazionismo che «organizza convegni, ma che non ha preso una posizione netta contro una legge regionale che favorisce una piaga che tocca i più deboli della società e che provoca danni a centinaia di famiglie».

La vicenda nasce nel 2018 quando alla gestione del locale viene vietata dalla Questura l’apertura per ben due volte. Le due società che nel 2018 e nel 2021 hanno fatto ricorso si sono viste però rigettare dal Tar le proprie istanze che si basavano sul conteggio della distanza da luoghi considerati sensibili come bancomat, chiese e scuole.

Secondo il conteggio fatto dai tecnici comunali infatti il locale era a norma e poteva aprire e la giunta ne aveva autorizzato l’apertura con una delibera. Non era così per la Questura e per il tribunale amministrativo prima e per il consiglio di Stato poi che hanno sempre fatto riferimento alla legge regionale. Legge regionale che è stata modificata di recente andando a cambiare, fra le altre cose, proprio la distanza minima che impediva l’apertura. «Per questo parliamo di legge ad personam – proseguono Micucci e Silenzi – e avevamo già anticipato che avrebbe favorito l’apertura di sale slot. Una legge che porta la firma di Borroni, Ciarapica e degli amministratori di Civitanova che avevano fatto di tutto per permetterne l’apertura e non essendoci riusciti per le sentenze contrarie, hanno fatto sì che venisse modificata la legge regionale. Una legge fatta passare con il concorso di Fratelli d’Italia, in particolare Andrea Putzu e dei relatori e consiglieri della Lega e di Forza Italia».

planet-rich-civitanova-3-325x220L’inaugurazione è prevista domani alle 18 con un grande evento: «e tutto questo nonostante Civitanova su 7.995 comuni in Italia sia all’80esimo posto per i soldi giocati nel gioco d’azzardo – aggiunge Giulio Silenzi – e tutto questo avviene nel silenzio assordante di associazioni e società civile che avrebbe dovuto tutelare i fragili e le loro famiglie. Questa legge è uno sfregio per la società. C’è un’ ipocrisia di fondo perché su questi l’amministrazione firma protocolli di intesa, si organizzano convegni, ma tutto tace di fronte agli interessi dei gestori e dei politici che in cambio ottengono consenso elettorale». Ancora più diretto Francesco Micucci: «nel giro di 3 anni questa amministrazione e i suoi componenti della giunta e ora anche il suo consigliere regionale Borroni hanno approvato una quantità di atti senza precedenti per questa vicenda: una delibera di giunta approvata alla vigilia di Ferragosto, poi si costituisce in giudizio, fa una misurazione assurda per affermare che la distanza sia superiore ai 500 metri, con una serie di attività a tutela del privato che in nessun altro contesto si registrano. Ci si chiede come mai a nessuna magistratura sia venuta la voglia di approfondire le motivazioni dietro tutta questa solerzia amministrativa che non ha interesse pubblico. Tra l’altro è proprio il giudice che nella sentenza dice che sembrerebbe che “l’amministrazione quasi volesse raggirare la norma regionale”». Infine i due esponenti annunciano che intendono portare la questione anche in parlamento: «È una sconfitta anche per l’ex questore Antonio Pignataro, scriveremo a lui e anche ai parlamentari».


(Clicca qui per ascoltare la notizia in podcast)

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