Giulio Silenzi e Francesco Micucci
Modifica della legge regionale sulle sale slot, diminuita la distanza minima dai luoghi sensibili, insorgono Giulio Silenzi e Francesco Micucci del Pd che fu firmatario della legge regionale del 2017 che la nuova normativa altera: «legge ad personam fatta per Civitanova e che porta il nome della sala slot di via Silvio Pellico. Dopo tre sentenze che davano torto al comune si va a modificare una legge che aumenta il gioco d’azzardo e ne agevola la diffusione. L’opinione pubblica deve levarsi di fronte ad una pratica che distrugge le famiglie».
Non usano parole tenere Giulio Silenzi e Francesco Micucci nel commentare l’ultima seduta del consiglio regionale che ha approvato la modifica alla legge regionale 2017 sul gioco d’azzardo. Relatore Mirko Bilò e presidente della commissione Andrea Putzu, ieri l’assemblea consiliare ha apportato alcuni cambiamenti, uno dei quali permette alla sala slot di via Silvio Pellico di aprire dopo le traversie giudiziali. Tra le modifiche la distanza minima dai luoghi sensibili che passa da 500 metri a 300 metri, la possibilità di aumentare la superficie destinata al gioco d’azzardo per quelle attività che hanno un altro tipo di attività indicata come prevalente a patto che la superficie destinata alle slot non superi quella dell’attività prevalente e infine la possibilità per i tabaccai di essere esclusi dalla legge sui luoghi sensibili.
La vicenda è nota soprattutto a Civitanova e la ricordano i due consiglieri di centro sinistra: «Ieri in consiglio regionale è successa una cosa gravissima – argomenta Silenzi – è stata approvata una legge che liberalizza di fatto le sale giochi. Per Civitanova è una legge ad personam che ha un nome e un cognome: “via Silvio Pellico”». Silenzi ricorda come la mega sala slot, oggi locale bar e champagne club, sia stato oggetto di due sentenze del Tar e una del Consiglio di stato che ha respinto i ricorsi e le opposizioni da parte del privato che aveva impugnato l’opposizione della Questura all’apertura in quanto non rispettosa della legge regionale e, in particolare, proprio del conteggio della distanza dai luoghi sensibili come bancomat, scuole e chiese.
«I tribunali avevano respinto il ricorso dei gestori in quanto la misurazione della distanza era fatta sul raggio della distanza e non sul percorso più breve come invece il Comune voleva applicare assecondando il gestore. Le sentenze danno ragione al questore Pignataro che in maniera determinata e corretta si era opposto all’ interpretazione del Comune che non ha mai ritirato la sua delibera pur avendo i vari tribunali stabilito che fosse illegittima. Di fatto ora si va a modificare una legge ed è una liberalizzazione che aumenta il gioco d’azzardo e contraddice completamente la legge precedente che cercava invece di limitarne la diffusione e che oltretutto è stata approvata all’unanimità, con relatrice di minoranza Elena Leonardi di Fdi». Francesco Micucci ha sottolineato come la modifica andrà a favorire «il proliferare delle superfici destinate al gioco. la ludopatia è una patologia che oltre a mettere in un mare di guai le famiglie favorisce una catena che porta a criminalità e usura e in una città come Civitanova dove si giocano ogni anno 158 milioni di euro».
In particolare è sulla questione della distanza che Silenzi incalza: «guarda caso il limite passa da 500 metri a 300 metri e non c’è stato un consigliere o un assessore che abbia giustificato il perché di questa misurazione. Questo è il modello marchigiano di Acquaroli citato dalla Meloni. Vedremo se su questo ci sarà silenzio, ci aspettiamo una reazione indignata dalla società civile» conclude Silenzi.
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Evidentemente o il sindaco è potentissimo o lo è chi tiene i contatti con Acquaroli. Che Acquaroli modifichi una legge di cui non se ne capisce che cosa ci guadagni è alquanto strano. Ma è così. È anche vero che se non ci fosse sempre stata l’opposizione dei cittadini adesso si parlerebbe ancora di Dubai, Civitanova sarebbe stata affittata alla Trever e via discorrendo perché la lista è lunga e parte dalla vendita di Villa Eugenia. Stavolta la vedo dura e il problema non è il gioco per di più legale. Sarò immorale ma è così da secoli e da sempre non manca certo una buona parte di letteratura a raccontarcelo. Certo non ci troviamo di sicuro il pensionato che si gioca la pensione, questo succede oggi grazie alla facilità di trovare le slot dappertutto. Neanche lo Stato sembra capace di poter intervenire figuriamoci la societò civile che come scrivo sopra quando ha potuto l’ha fatto. È che qui si sta alzando il livello di strafottenza ed arroganza da parte di questi politici che tutti conosciamo e che si possono detestare o amare ma loro comandano. Al governo abbiamo gli stessi soggetti. Sarà sempre peggio. C’è una bella canzone di De Andrè che dice così:
Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.
Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?
Significato: se cade il potere, il potere si rinnova e non cambia un casso.
NON VOGLIO GIOCARMI QUERELE O DENUNCE. MA QUA LA SITUAZIONE FA PROPRIO SCHIFO. IL FATTO E’ CHE GLI ELETTORI HANNO LA MEMORIA BREVE.
QUANDO SARA’ IL MOMENTO TUTTO VERRA’ DIMENTICATO E IL POPOLO BUE…
NEL MERITO: PER ME NE POTREBBERO FARE OGNI CINQUANTA METRI. TANTO…PER MIA E DI MOLTISSIMI ALTRI INTELLIGHENZIA…
Molto grave. Gravissimo. È un problema sociale da combattere non da aumentare
Che a Civitanova potesse accadere di tutto oramai era chiaro, mi ha molto deluso invece e mi sorprende il comportamento della Regione.
Questa modifica legislativa fa proprio schifo.