«Studenti ancora nei capannoni,
120mila euro l’anno per l’affitto
e non c’è traccia degli standard di sicurezza»

TOLENTINO - Narciso Ricotta, consigliere provinciale del Pd, attacca il presidente Parcaroli dopo le dichiarazioni su Striscia la Notizia: «Se fosse vero il motivo legato alla sicurezza sismica perché la Provincia ha chiesto al Comune di fare lavori per 300mila euro nei locali dell'ex Orfanotrofio sapendo che non sarebbero stati sufficienti a permettere il trasferimento degli studenti?». Sull'idea del trasferimento a Ragioneria: «Istituto piccolo e già occupato. Se questa ipotesi era praticabile perché non è stata realizzata prima dell’inizio dell’attuale anno scolastico?»

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L’inviata Chiara Squaglia tra gli studenti ospitati nei capannoni dell’ex Quadrilatero

di Francesca Marsili

Alle dichiarazioni del presidente della Provincia Sandro Parcaroli ai microfoni di Striscia la notizia nel servizio andato in onda ieri sulle condizioni in cui si trovano i ragazzi del liceo Filelfo di Tolentino seguono i primi commenti. «L’ex Orfanotrofio non ha l’indice di vulnerabilità, l’ idea è’ quella di spostarli all’istituto di ragioneria» ha affermato Parcaroli all’inviata Chiara Squaglia, e il consigliere provinciale del Partito Democratico Narciso Ricotta interviene e promette che sulla vicenda chiederà spiegazioni allo stesso Parcaroli al prossimo Consiglio, «sperando di avere risposte più chiare ed impegni precisi». La vicenda è oramai nota. Parcaroli un anno e mezzo fa, sempre ai microfoni di Striscia, aveva promesso una sede più adeguata per gli studenti del Filelfo che da 6 anni si trovano in degli ex uffici, del tutto inadeguati, in attesa del nuovo polo scolastico che non accenna a partire. Ma nonostante la soluzione è stata trovata dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, che dopo aver messo in sicurezza lo stabile dell’ex Orfanotrofio e a disposizione della Provincia gratuitamente, lo stesso Parcaroli ha detto no perché “non c’è più la necessità di trasferire” gli alunni.

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Narciso Ricotta, consigliere provinciale del Pd, residente a Tolentino

«In realtà, detta necessità rimane tutt’ora – precisa Ricotta -, gli studenti stanno ancora nei capannoni che la stessa Provincia ha ritenuto non consoni, tanto da progettarne lo spostamento. Insomma il motivo del diniego della Provincia è contraddittorio» – chiosa il consigliere. «I dubbi aumentano dopo l’intervista della giornalista di Striscia dove Parcaroli dichiara un motivo diverso da quello che lui stesso aveva scritto il 6 giugno scorso e, questa volta, dice che il trasferimento non sarebbe stato fatto perché nella struttura dell’ex orfanotrofio non ci sarebbero gli standard di sicurezza sismica richiesti per le scuole. Quale dei due motivi indicati da Parcaroli per negare il trasferimento degli studenti è quello vero? – domanda Ricotta -. Se fosse vero il motivo legato alla sicurezza sismica perché la Provincia ha chiesto al Comune di fare lavori per 300mila euro sapendo che non sarebbero stati sufficienti a permettere il trasferimento degli studenti?»

Il consigliere chiede inoltre se nei capannoni dove ora sono collocate le scuole ci sono gli standard di sicurezza sismica richiesti dalla legge per le struttura scolastiche. «Ho fatto un accesso agli atti e nella documentazione ricevuta non ce ne è traccia – evidenzia -. Quindi a parità di rischio sismico sarebbe stato meglio far stare gli studenti, almeno, in strutture più funzionali come quella dell’ex orfanotrofio».

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Il presidente Sandro Parcaroli durante l’intervista di Striscia

Alla fine dell’intervista Parcaroli, «in evidente difficoltà, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro dicendo che sta lavorando (speriamo meglio di come ha fatto per l’ex orfanotrofio) per portare gli alunni nella sede di ragioneria di Tolentino senza, chiaramente, dire quando» – aggiunge Ricotta –. Se questa ipotesi era praticabile perché non l’ha comunicata prima? Perché non è stata realizzata prima dell’inizio dell’attuale anno scolastico? In realtà l’istituto di ragioneria è piccolo ed è già occupato da ragioneria stessa e dal liceo coreutico».
In conclusione Ricotta sostiene che «ancora una volta meraviglia come chi ha cariche istituzionali di responsabilità affronti temi importanti con superficialità permettendosi, senza pudore alcuno, di sostenere tutto ed il contrario di tutto a dispetto, invece, di fatti evidenti: i ragazzi fanno scuola in un capannone dove c’era una concessionaria di auto e la Provincia paga per l’affitto di tutti i locali utilizzati circa 120mila euro l’anno mentre l’immobile dell’ex orfanotrofio, disponibile a titolo gratuito e ristrutturato con 300.000 euro di spesa, rimane vuoto».

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