Ugo Bellesi
di Ugo Bellesi
Macerata d’estate diventa, turisticamente parlando, molto attrattiva, vuoi per Musicultura, vuoi per la lirica allo Sferisterio, vuoi per le comitive che visitano palazzo Buonaccorsi, e via elencando. Purtroppo anche quest’anno ci siamo resi conto che i turisti non trovano molta accoglienza innanzitutto perché non abbiamo adeguate attrezzature ricettive e di conseguenza non potendo alloggiare in città anche per quanto riguarda la ristorazione preferiscono il “mordi e fuggi”: cioè assistono agli spettacoli arrivando poco prima che essi abbiano inizio e se ne allontanano subito dopo il termine.
Quindi, oltre al costo dello spettacolo, cosa lasciano? La consumazione di qualche caffè, di qualche bibita e persino di qualche pizza, ma il grosso dei guadagni che dovrebbero essere assorbiti dalle strutture ricettive di Macerata finiscono in alberghi e ristoranti di altre città e di altre province.
Ma questo non può andare avanti all’infinito, altrimenti tutto ciò che la città investe in manifestazioni culturali non lascia traccia perché gli utili finiscono in altre località. Quindi Macerata organizza gli spettacoli e gli altri ci guadagnano.
Il problema delle strutture ricettive non è di poco conto perché non è facile convincere un imprenditore a creare un albergo in collina quando lungo la costa l’iniziativa ha maggiori possibilità di creare lauti guadagni sfruttando anche la villeggiatura balneare. Una soluzione potrebbe essere quella di creare un “albergo diffuso” sfruttano le decine di appartamenti, ma anche interi palazzi, che nel nostro centro storico sono spesso disabitati. E la cosa si prospetta positiva anche perché molti di questi appartamenti sono di proprietà del Comune.
Non per questo tuttavia l’iniziativa si presenta tutta rose e fiori perché innanzitutto c’è da fare un censimento degli alloggi disponibili. In secondo luogo bisognerà rintracciare i proprietari, molti dei quali probabilmente non abitano più a Macerata da anni. Non solo, per alcuni (o molti) di essi bisognerà rintracciare gli eredi perché i vecchi proprietari sono defunti (purtroppo!).
Chi può prendersi un compito così gravoso come questo? Qualcuno propone di organizzare un convegno preparatorio per sensibilizzare la cittadinanza e gli amministratori. Qualche altro propende per la creazione di un gruppo di lavoro fatto da esperti, disponibili a lavorare gratis o quasi pensando al “bene della città”. E per quanto riguarda la futura gestione di questi appartamenti? Si pensa ad una cooperativa che curi gli interessi di tutti i proprietari, anche se la gestione di un tale patrimonio non sarà facile.
Il rettore Johhn McCourt
Ma questo è soltanto uno dei tanti problemi sul tappeto. Alcuni, i più impellenti, li ha segnalati il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, il quale ha parlato soprattutto di strutture ricettive carenti per gli universitari, della necessità di potenziare i trasporti e di predisporre maggiori agevolazioni per gli studenti. Ma ha denunciato anche la carenza di un grande auditorium in centro. Senza dimenticare di mettere in evidenza la carenza di collegamenti con Civitanova: l’ultimo treno la costa parte alle 20 per cui ha proposto di far partire a mezzanotte almeno un autobus.
Il rettore ha sottolineato che manca un’accoglienza per i genitori degli studenti, molti dei quali durante l’anno arrivano a Macerata per assistere alla laurea dei loro figli. Ebbene non solo non è facile per essi trovare un parcheggio ma spesso anche per avere la disponibilità di un posto per mangiare e tanto meno per dormire. E spesso queste difficoltà inducono i genitori ad iscrivere i loro figli in altri atenei.
L’appello del rettore ha avuto subito le prime risposte positive. Infatti l’Erdis (ente regionale per il diritto allo studio) ha reso noto che sono ultimati i lavori di restauro dell’istituto “Bartolo da Sassoferrato” (in via don Bosco) con la disponibilità di circa 200 posti letto. Intanto si è in attesa delle risposte del ministero competente per la sistemazione del convento delle Monachette con circa 90 posti letto e del collegio dei Sibillini con circa 50 posti. Per quanto riguarda i collegamenti tra le sedi universitarie e la periferia l’Apm ha assicurato che esaminerà la situazione per ottimizzare il servizio di autobus urbani. E ciò – ha assicurato il Comune – in particolare per quanto riguarda la linea 6 che porta a Fontescodella e proprio per il parcheggio di Fontescodella si pensa di attivare delle biciclette elettriche.
Il segnale arrivato dal rettore ci dice soprattutto che la nostra Università vuole crescere e salire sempre più in alto ma insieme ad una città più attiva e più dinamica, più sensibile alle esigenze degli studenti, e non in una “piccola cittadina di provincia” come una vecchia signora in declino che vive di ricordi.
Non ha avuto infatti risposte positive l’iniziativa di creare uno spazio espositivo dedicato a Dante Ferretti finalizzato alla creazione di un Centro mondiale della scenografia e del cinema. In pratica un polo culturale di alta formazione artistica che coinvolga Dante Ferretti e sua moglie Francesca Lo Schiavo. Ci si è subito “nascosti” dietro al problema dei costi e alla difficoltà di trovare una sede adatta (mentre già si era parlato della ex sede di Banca d’Italia).
Dante Ferretti con la moglie Francesca Lo Schiavo
Infine ci si è accontentati della speranza che l’esposizione dedicata alle opere di Ferretti la faccia la Regione nella palazzina Buonaccorsi a Potenza Picena.
Ma perché proprio lontano da Macerata che Ferretti ama tanto? Già abbiamo regalato a Civitanova la Lube, che attira migliaia di tifosi da mezza Italia quando ci sono le partite in casa, e non pagano soltanto il biglietto di ingresso ma restano anche a cena e spesso pernottano negli alberghi della zona.
Inoltre si sostiene che prima di avventurarsi in questa iniziativa bisogna “fare chiarezza sui costi”. Parole sacrosante ma pensate che i cento consorti che nel 1819 diedero il via all’iniziativa per realizzare lo Sferisterio avessero fatto “chiarezza sui costi”? Sicuramente no perché si imbatterono in una serie di problematiche tali che, iniziati i lavori nel 1820, solo nel 1823 si affidò il progetto all’Aleandri e addirittura soltanto nel 1829 avvenne l’inaugurazione. Se non fossero stati dei “coraggiosi” che guardavano lontano e pensavano solo al bene della città lo Sferisterio non sarebbe mai nato. Peraltro non avevano (come invece potremmo avere oggi) da attingere ai fondi del Pnrr o ai finanziamenti del Ministero della cultura. E ricordiamoci che Macerata ha perduto la Lube soltanto per non aver voluto realizzare un palasport degno di questo nome e capace di ospitare partite di pallavolo. Vogliamo perdere anche Ferretti per non aver organizzato uno spazio espositivo per le sue opere? Sicuramente Pesaro, ma anche Fermo e forse pure Civitanova gli farebbero ponti d’oro.
Ma guardiamo un attimino più lontano. Pensiamo soltanto alla prospettiva di avere il Centro mondiale di scenografia e del cinema. Chissà quanti giovani di tutto il mondo vorranno frequentarlo. E soltanto questo sarebbe per Macerata una ricchezza. D’altra parte la nostra città punta attualmente solo su due “gioielli”: palazzo Buonaccorsi (che risale al ‘700) e lo Sferisterio (che risale al 1800). Siamo arrivati al Duemila ma le generazioni successive all’800 non hanno saputo creare nulla? E anche la nostra generazione vuole rimanersene con le mani in mano?
Si dirà: ma abbiamo l’Università! E’ vero, si tratta di una grande istituzione, ma risale al 1290. Abbiamo Musicultura, certamente una grande realtà, ma soltanto grazie allo Sferisterio. Abbiamo palazzo Ricci, ricchissimo di preziose opere d’arte. Benissimo anche quello ma a volte è chiuso. Avevamo anche Banca delle Marche ma l’abbiamo lasciata fallire.
Abbiamo lo Sferisterio, come è noto, ma attorno ad esso è stata creata qualche altra struttura? Magari un Conservatorio, oppure un museo dei costumi di scena, oppure una raccolta del gran materiale di scena accumulato negli anni (auguriamoci che non sia stato distrutto!). E le idee potrebbero accavallarsi le une alle altre. Senza dimenticare il progetto dell’architetto Capici per la realizzazione di spazi al di sotto della platea dello Sferisterio. Purtroppo non è stato fatto nulla. Forse per ignavia? Ma oggi abbiamo Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo che possono offrirci l’occasione di rilanciare Macerata.
Abbiamo perso tanti treni. Vogliamo perdere anche questo?
Museo per Dante Ferretti, Confartigianato risponde presente: «Proposta da accogliere positivamente»
Il centrodestra si appella a se stesso: «Un museo da dedicare al maestro Dante Ferretti»
Neppure la festa dell'opera è stata fatta. Era molto bella e piena di gente come gli aperitivi. Ci sarà gente a San Giuliano...forse...se non pioverà...come spesso accade
Non è adatta nemmeno x chi ci abita
Be', ma se la città ha come attrattiva monumentale solo lo Sferisterio, non mi direte che ve ne siete accorti oggi... Dopodichè, è ovvio che se non hai dei monumenti da far visitare, un turista lo tieni se sei capace di creare altri motivi perchè rimanga (quindi eventi, negozi, bar/discoteche, ecc..). Ma questa è la scoperta dell'acqua calda.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sono d’accordo con il Signor Bellesi in tutto splendida disamina, grazie.
….tutti a piediripa…ma se volete un pochino di fresco e un bel panorama venite a Cingoli il balcone delle Marche,però sbrigatevi perché se continuano di questo passo i bei freschi viali scompariranno a forza di tagliare alberi senza rimpiazzarli,comunque va bene così perché la popolazione li stanno ancora premiando…
Carissimo Ugo, è inutile che ti sgoli. Macerata, come altri Comuni, per Cultura intendono lo “spettacolo” da pagare e pagante da parte del pubblico, che accoglie la gente di fuori e la rimanda via. Eppure Macerata ha tanto da offrire… Ed è una vita che sento parlare di creare qualcosa che sia una promozione culturale, che dia pure lavoro. Ricordi una scuola di Pavarotti? Quale è il motivo? E’ che questi amministratori guardano all’uovo oggi, perdendo di vista la gallina del domani. D’altra parte sanno che magari l’elettorato li manderà a casa. Quindi si spicciano a consumare l’uovo subito.
La stessa mentalità l’abbiamo a Corridonia. Con l’aggravante che nel capoluogo non c’è un ristorante per dare da mangiare ai turisti che non vengono. E perchè dovrebbero venire? Hanno mai pensato, gli amministratori, di offrire locali idonei ad Università e a scuole specialistche in qualcosa? Io mi sono demoralizzato. E, guardando pure a Macerata, vado in coma etilico.
La famosa prima guerra mondiale terminata nel 1819???
Non ho parole!
La vecchiaia è così, Molinari… io storpio i cognomi spostando le lettere, altri storpiano le date spostando i numeri… certo poi la pedanteria di voler strafare con la coloratura dei particolari… a scuola il tema più bello era quello più lungo.
È chiaro che si tratta di un refuso la data bellica. Ma l’idea di passare tre giorni di vacanza a Macerata con la sfiga di passare davanti allo Sferisterio quando si svolge la sfilata delle modelle della Prima con quei sontuosi abiti, accompagnati da signori in Farfallon mi fa accapponare la pelle. Una vecchia signora che guarda dalla finestra dell’ospizio e poco propensa ai ricordi di cui qualcuno piacevole e gli altri rabbiosi e che sono tanti e non dimenticati e su cui sa da chi, come e perché l’hanno fatta invecchiare in pochi anni di secoli. Una vecchia signora a cui non portare fiori ma scatole di cioccolatini pieni di scuse.Tutte le idee di Bellesi sono buone ma su chi puoi fare affidamento. Sugli statisti che adesso governano la città o su quelli di prima, nessuno in grado di capire che comunque vada c’è sempre un domani e non con questi sesquiossidi di politici che vogliono tutto subito e tutto per loro e con la scusa di lavorare per la città e i suoi abitanti rifilano sole con la loro faccia impressa per tutto il periodo di comando sul loro fondo. Ecco perché questi politici che oggi alzano la voce ogni cinque anni si calpestano da soli. Bellesi si guarda anche attorno e parla anche di Civitanova ma forse non la frequenta abbastanza per non vedere che purtroppo da molti anni si sono alternati veri e propri perditempo che non avendo nessuna vocazione l’hanno trasformata in quella bolgia infernale che è, dove i giovani credono di divertirsi e gli altri a chiedersi come sarebbe bello stare da qualche altra parte. Le proposte di Bellesi sono troppo semplici ma diventerebbero complicate una volta affidate ad incompetenti che non sarebbero in grado neanche di selezionare personale adatto perché li sceglierebbero solo in base alla fede politica. Adesso io un leghista salviniano che si preoccupa del Museo Ferretti… ma neanche se fosse dotato di intelligenza artificiale. La parte che trovo più comprensibile in quanto verosimile anzi più vera e che chi arriva in occasione di spettacoli poi scappa via ma non va a Civitanova ma nelle provincie vicine se vuole fermarsi qualche giorno. A Civitanova, dove va se parliamo delle migliaia di spettatori che vanno ai concerti o all’Opera? Dormirebbero in spiaggia? Li caccerebbero pure via. Civitanova non è in grado di accoglierli perché non è località turistica. Gli alberghi che ne hanno fatto la Storia non ci sono più e al loro posto appartamenti che penso sarebbero stati di più se fosse spuntato il Piano Dubai che non credo sarebbe stato così fastoso ma si sarebbe limitato alla costruzione di qualche altro palazzaccio ad imbruttire il già poco da godere. Bellesi a Civitanova chiedevano permessi per grandi alberghi, costruivano l’intero scheletro e li lasciavano fermi per anni fino ad andare anche loro per altre vie. Qua non si tratta di Macerata Atene della Porchetta ex “L’Atene delle Marche” ma anche di Sparta Civitanova)piangente a sentire i bagnini e decadente, anzi no, rovinosa che per essere in declino un certo fascino devi pure averlo . E dove lo trovi? Adesso poi?? Purtroppo il tutto vale pure per Civitanova che nonostante si vorrebbe bellissima è invece sempre più orribile, basta vedere dove costruiscono i Camper Park.
La redazione di CM è stata fortunata: ha trovato due correttori di bozze volontari con una botta (articolo solo).
Non può essere un refuso associare la costruzione dello Sferisterio e la prima guerra mondiale… è marasma fisiologico, che tutti ci affratella…
sì, vabbè è un refuso, se dico che Giuseppe Verdi ha vinto il festival di Sanremo è un refuso…
Forse non tutti sanno che lo Sferisterio non è stato costruito nel 1918.
una citta’ dall enorme potenziale ma amministrata senza coraggio,sia prima che ora,ha delocalizzato tutto a piediripa le piazze per niente sfruttate eventi per giovani pari a zero quel poco che si fa,si da piu’ voce ai 5 criticoni che alle centinaia di persone che si divertono
un vero peccato