«Io, per anni pusher a Civitanova:
ecco chi comanda il mondo dello spaccio.
Complici tra pescatori e agenti immobiliari»

INTERVISTA - L'avvocato Giuseppe Bommarito ha incontrato un ex spacciatore, uscito dal giro da circa un anno. Calabresi padroni dei traffici di cocaina, e si sono impossessati di attività economiche utilizzate per riciclare denaro. Territorio diviso per settori tra gli italiani, gli albanesi, i nigeriani. «All'Hotel house e a Lido tre Archi solo personaggi ininfluenti, i capi vivono nelle ville». Chi consuma, come arriva la droga, cosa fa la politica

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L’avvocato Giuseppe Bommarito

 

di Giuseppe Bommarito*

Quella che segue è un’intervista fatta ad uno spacciatore che da oltre un anno non opera più a Civitanova, è uscito dal giro del traffico e del consumo e si è pure spostato altrove, ma conosce bene la situazione civitanovese, per averla vissuta per anni. Il suo punto di vista è però interessante, perché viene dall’interno e serve a far conoscere le dinamiche del mercato degli stupefacenti, le complicità e le disattenzioni diffuse, la ripartizione per sostanze tra i vari clan italiani e stranieri, il consumo dilagante in tutti gli strati sociali, l’incapacità delle forze dell’ordine – per carenza di personale e per indagini mirate solo alla fase terminale del traffico – di fronteggiare adeguatamente il fenomeno. E soprattutto evidenzia la predominanza assoluta dei clan calabresi nel mondo criminale della costa maceratese, clan radicati in zona da decenni e in grado di muoversi con grande efficacia anche nel mondo degli appalti, della pesca e del riciclaggio. Su quest’ultimo aspetto sarà interessante ascoltare, il 20 maggio prossimo, il punto di vista di Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, che verrà a Civitanova insieme ad Antonio Nicaso, entrambi profondi conoscitori della ‘ndrangheta, invitati da una rete di associazioni di Macerata e di Civitanova.

Quali sostanze circolano a Civitanova e dintorni e qual è la più consumata?

Hashish, marijuana, cocaina, eroina, cocktail di medicinali, sostanze sintetiche e tanto altro. Di tutto e di più. Comunque maggiormente consumata è di sicuro la cocaina.

droga-pusher-eroina-cocaina-spacciatoreC’è in quel vasto territorio che ricomprende anche tutti i comuni confinanti o vicini a Civitanova una ripartizione tra clan basata sulle sostanze da spacciare o sulle zone da rifornire?

Certamente c’è una ripartizione per sostanze tra i vari clan che si occupano di droga, oggi comunque la zona di Civitanova e dintorni è in mano agli stranieri (arabi, est europei, nigeriani) e, parlando degli italiani, dei calabresi che ormai sono dominanti.

Quali sono i clan italiani o stranieri che operano a Civitanova?

Tra gli stranieri, gli albanesi si occupano di cocaina, marijuana e prostituzione. I nigeriani hanno il totale controllo per l’eroina e la prostituzione di donne africane. Anche i tunisini spacciano eroina, acquistata però dai nigeriani. I marocchini hanno l’esclusiva sull’hashish, droga che arriva direttamente dalla Spagna, a volte con corrieri italiani e su autotreni. I calabresi non si sporcano le mani con lo spaccio, sono sopra a tutti, e secondo me sono i burattinai di tutto. Hanno anche le mani su appalti e politica, e certamente sulla pesca, settore dove comandano molto. Diversi mercantili vengono, per quanto ne so, usati per ritirare la cocaina lasciata in alto mare in punti convenuti, e poi rientrano in porto e consegnano a chi di dovere, quasi sotto gli occhi delle macchine delle forze dell’ordine che a volte di notte stazionano sui moli, ma non fermano mai nessun peschereccio per controllare cosa c’è nella stiva.

Quali sono i clan più attivi e quali sono quelli più pericolosi?

Sono tutti pericolosi questi gruppi, che dispongono anche di armi e quando serve non hanno timore ad usare la violenza, come si è visto in più occasioni. Hanno ormai radici profonde nelle Marche e si muovono e si organizzano con abilità per gestire i loro traffici.

droga-cocainaQuali sono i canali attraverso i quali la droga arriva a Civitanova?

I canali della provenienza delle droghe sono vari. L’hashish che viene dalla Spagna arriva in genere tramite le autostrade con i camion che trasportano merce. La marijuana arriva via mare (i gommoni dall’Albania) e tramite qualche pescatore che si rende disponibile, magari perché costretto dalle spese dell’attività che sono sempre più alte, quasi insostenibili. La cocaina degli albanesi, quasi sempre acquistata dai calabresi, arriva in prevalenza dalla Lombardia, su autostrada o a mezzo delle linee ferroviarie. L’eroina arriva invece quasi tutta dal porto di Ancona, nascosta nei camion e nelle autovetture, ed è acquistata dai nigeriani o in parte dai pakistani, che però operano più nell’interno, con base soprattutto a Corridonia.

Civitanova funge anche come località di magazzino e stoccaggio delle varie sostanze, poi smistate in tutta la regione? 

I clan sia stranieri che italiani hanno tanti soldi liquidi e si possono permettere di pagare persone e titolari di immobili che hanno bisogno di guadagnare per la crisi economica che c’è in giro. Nei depositi (abitazioni o capannoni industriali), collocati in punti strategici, stazionano varie sostanze da smistare, merce contraffatta, armi e altro. Lo smistamento credo che riguardi la provincia di Macerata e le zone extraprovinciali limitrofe. Ci sono agenzie immobiliari a Civitanova molto attive in questo campo, cioè nel reperire immobili che possono essere adibiti a questi fini.

C’è rivalità tra i vari clan, oppure all’interno dei singoli clan, magari in questo secondo caso, per la “cresta” fatta da qualcuno sulle sostanze da spacciare? Ricordo che l’estate scorsa c’è stato un morto a Civitanova proprio per una questione di “cresta”.

Rivalità tra i vari clan ce n’è pochissima, perché non conviene e perché ogni clan ha sostanzialmente il proprio settore, cioè la sostanza che traffica prevalentemente. La cresta la fa solo la manovalanza, qualche disperato che taglia la “roba” all’eccesso pur di guadagnare qualche soldo in più, e a volte per questo, se i capi se ne accorgono, paga pegno.

Stiamo parlando di clan dediti allo spaccio e al traffico di sostanze che hanno solo occasionali punti di appoggio a Civitanova e dintorni o di clan radicati e strutturati da anni che dispongono di diversi uomini e di stabili punti di riferimento, magari con attività di copertura?

Ormai a Civitanova di occasionale non c’è più nulla. Sono tutti clan ben radicati da anni, che si approfittano delle carenze e della scarsa incisività dell’azione di contrasto delle forze dell’ordine. Sono le cosche che da tempo hanno il controllo del territorio, Civitanova e zone circostanti sono in mano loro, con i calabresi in posizione assolutamente dominante. I calabresi hanno riempito Civitanova di cocaina. In più si sono di fatto impossessati di diverse attività in difficoltà economiche, che ad un certo punto – tutti intestati a prestanomi – all’improvviso sono diventate fiorenti, utilizzate per manovre di riciclaggio. Poi, dopo due o tre anni, vengono fatte fallire e si ricomincia daccapo con altri esercizi commerciali.

Quali sono le modalità dello spaccio, quelle classiche basate sulle piazze più o meno fisse, o quelle che usano le consegne a domicilio o altre modalità di recapito?

Le modalità di spaccio sono tantissime. Le più frequenti prevedono le consegne tramite pacchi spediti per posta o tramite corrieri, consegne a domicilio, uso di pinete o luoghi simili poco frequentati.

Si spaccia nei locali pubblici, bar, pizzerie, discoteche, pub? E con quali modalità?

Credo di sì, se parliamo di piccolo spaccio. Questi locali sono ideali per spacciare, sia per vendere che per acquistare. Spesso si usano a questo fine i bagni o i parcheggi, che nessuno controlla.

I proprietari o i gestori di questi locali si limitano a tollerare lo spaccio perché accresce l’attrattiva del locale, o lo favoriscono o addirittura lo organizzano?

Tutte e due le cose. I proprietari a volte tollerano per far crescere i guadagni dei locali, altre volte organizzano il tutto dando agli spacciatori totale appoggio. I proprietari onesti, che pure ci sono, mandano via gli spacciatori.

Nei locali il consumo da parte dei “clienti” avviene apertamente o solo nei bagni o nelle zone più buie?

Il consumo nei locali accade solo con la cocaina, che è facile da assumere, basta andare in bagno due minuti ed è fatta. Per le altre droghe ci vuole più di tempo, quindi il consumo viene fatto al di fuori dei locali, a meno che non si parli di pasticche.

C’è un consumatore tipo oppure ormai a Civitanova si consuma a tutte le età e a tutti i livelli sociali e professionali?

Da quello che io so, non c’è un consumatore tipo a Civitanova. Il consumo oggi va dagli studenti delle scuole (medie inferiori e superiori, poi le università) ai medici, agli avvocati, agli imprenditori, ai politici anche di livello regionale, ai dirigenti e agli impiegati di vari enti. Il consumo è trasversale a tutte le età e a tutte le fasce sociali.

Gli adolescenti protagonisti degli scontri a Civitanova nelle scorse settimane si sono picchiati per futili motivi di supremazia territoriale o per questioni legate allo spaccio da svolgere nei pressi dei locali della movida nel fine settimana?

Il problema degli adolescenti è prima di tutto la famiglia. Secondo me, con questi ragazzi che vengono a fare casino a Civitanova la droga c’entra solo in parte. I clan stranieri e soprattutto i calabresi non gradiscono questi scontri, che richiamano un maggior numero di esponenti delle forze dell’ordine e una maggiore attenzione degli organi di stampa e dell’opinione pubblica. Cercano quindi di impedirli, ma i ragazzi amano farsi forti, perché sono vuoti e insicuri, e solo in gruppo si sentono forti. E quindi torneranno a fare casini, magari anche facendo nel frattempo pure un’attività di piccolo spaccio rispetto ai loro coetanei.

Le forze dell’ordine, a Civitanova e dintorni, contrastano a sufficienza il traffico e lo spaccio? In sostanza, hanno il reale controllo del territorio?

Assolutamente no. E’ evidente. C’è assenza di indagini sui flussi di arrivo e smistamento delle varie droghe e solo tante pattuglie in giro, quindi molta apparenza. Ma il problema vero sono la politica (a Civitanova diversi esponenti politici, pure piuttosto conosciuti, usano sostanze, e magari fanno proclami contro la droga) e anche la magistratura, che in prevalenza tende a sminuire la gravità e la diffusione dell’attività di spaccio.

L’Hotel House e il Lido Tre Archi forniscono ai clan solo manodopera per lo spaccio o vi risiedono personaggi influenti che hanno un ruolo preminente nel traffico e nello spaccio in zona?

 In questi luoghi una volta si nascondevano i latitanti, vedi Sandokan (Francesco Schiavone, uno dei capi dei casalesi). Oggi all’Hotel House e a Tre Archi abita solo gente disperata, che sicuramente spaccia e commette reati, ma i personaggi influenti, i capi, stanno nelle ville, hanno barche e macchine di lusso (quasi sempre non intestate a loro), consumano alla grande nei locali della movida senza badare a spese, ostentano ricchezza, rivestono ruoli importanti nella società civitanovese, nell’imprenditoria, nell’industria del divertimento. Comunque un po’ di droga a Civitanova arriva anche dall’Hotel House e da Tre Archi.

*Giuseppe Bommarito (Presidente Ass.ne “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”)



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