di Laura Boccanera
«Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. I giudici nazionali e le autorità amministrative, comprese quelle comunali, sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi alle stesse».
Giacomo Mantovani, presidente Abc
Così è scritto nella sentenza della Corte Europea, uscita oggi, che di fatto congela le speranze dei balneari di trovare un giudice a Lussemburgo che offrisse una prospettiva diversa rispetto alla direttiva servizi della Bolkestein. Una sentenza attesa e accolta dai concessionari di spiaggia locali con una certa dose di rassegnazione: «Ce lo aspettavamo – dice Giacomo Mantovani della neonata associazione dei balneari civitanovesi Abc – aspettiamo ora di leggere bene la sentenza per capire se ci sono spiraglio». Secondo la sentenza per l’assegnazione di concessioni di occupazione del demanio marittimo, gli Stati membri devono applicare una procedura di selezione tra i candidati potenziali qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali. E proprio su questo punto i balneari cercano di far leva sulla base della famosa mappatura delle spiagge che era già contenuta nella legge Centinaio.
La sentenza di oggi arriva dopo il ricorso presentato dall’Autorità garante della concorrenza contro il comune di Ginosa che ha prorogato, con delibera del 24 dicembre 2020, le concessioni di occupazione del demanio marittimo nel suo territorio. Con la sua sentenza la Corte dichiara, in primo luogo, che la direttiva si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo, a prescindere, a tal proposito, dal fatto che esse presentino un interesse transfrontaliero certo o che riguardino una situazione i cui elementi rilevanti rimangono tutti confinati all’interno di un solo Stato membro. Nel documento si legge però anche un passaggio sul quale ora si aggrappano i concessionari e dice: «In secondo luogo, il diritto dell’Unione non osta a che la scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili sia valutata combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su un’analisi del territorio costiero del comune in questione. È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili si basino su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati».
«Il primo approccio alla lettura è di perplessità – commenta Mantovani – non che non ce lo aspettavamo, i segnali c’erano stati anche prima. Non è chiaro il passaggio sulla scarsità della risorsa perché da tempo aspettiamo il censimento delle spiagge, nelle Marche ad esempio ce ne sono molte ancora libere. Ora vedremo i decreti attuativi che tipo di condizioni conterranno, le aspettiamo da febbraio e ci auguriamo che per giugno siano pronti. Spostare le lancette in avanti di un anno ha avuto poco senso, ci si deve concentrare su proposte come i coefficienti di investimento e sulla durata del rinnovo delle concessioni, insomma sui parametri per le aste. E confidiamo che le Regioni possano dire la loro».
(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)
I balneari ripartono dall’Abc. Nuova associazione al debutto: «Vogliamo contare di più»
Quindi i balneari vogliono acquistare le spiagge che adesso sono libere??? E uno che non vole spende 2000euro a stagione che fa non può più andare al mare?
Io non capisco come mai i balneari detengono il privilegio delle concessioni di durata secolare quando una concessione cimiteriale dura 30 anni rinnovabile , (a pagamento per altri 30 anni). Qualcuno me lo sa spiegare ?
Gino Contadini Una classe di lavoratori privilegiata. mettiamola così
a forza di prproghe la vicenda rischia di trasformarsi in una barzelletta
Diceva Briatore qualche giorno fa', con il mio stabilimento in Versilia, incasso 6 milioni l'anno, pago 17.000 di concessione. Ne pagherei anche 300.000. Se lo dice lui.
Canone della concessione balneare 2.698, una cifra che si ripaga con laffitto di 2 ombrelloni per 3 mesi a 15 al giorno.
Bene così! Speriamo si sblocchi
Le aste vanne fatte sulle nuove mappature che verranno fatte e si vedrá che di terra da dare in concessione ce né in avanzo.
Jonata Torresi le aste vanno fatte e se qualcuno è contrario paga la multa all Europa. Non dobbiamo pagarla noi e chi ha le concessioni fa gli incassi. Sono anni che paghiamo per sta storia delle concessioni
Attilio Fiaschetti Le aste vanne fatte sulle nuove mappature che verranno fatte e si vedrá che ti terra da dare in concessione, per chi le vuole, ce né in avanzo.
Jonata Torresi le aste per legge vanno fatte ogni tot anni e non sulle nuove. È questo che non volete capire. Ma ci pensa l Europa a spiegarlo bene stai tranquillo
Attilio Fiaschetti questo è tutto da vedere. Se vuoi uno stabilimento prendi in concessione le nuove terre, che ci sono in abbondanza, sulle nuove mappature e te lo costruisci da zero.
Jonata Torresi non hai capito ,io non voglio niente. Mi piace l idea che finisce sta storiella che qualcuno fa il padrone sulle cose di tutti pagando un canone ridicolo alla faccia del popolo pecora. 12000 concessionari paghino circa 1mikiardo di multa dell' Europa ogni anno e si tengano le concessioni. Con questi soldi ci tiriamo su qualche ospedale e asilo nido. Se non gli sta bene non problema, si va all asta.
Attilio Fiaschetti lo stato ha aumentato, negli ultimi due anni, l'affitto delle concessioni balneari del 40% quindi se non sai le cose non parlare. Grazie.
1.80 al mq circa 3500 euro a concessione se calcoliamo una grandezza media. Uno stagionale da 600 euro a 1000 euro fino ad arrivare sopra i 3000 euro nei posti più rinomati, insomma con 6 ombrelloni ci paghiamo l.affitto. Che fatica. Poi magari un bel ristorante e la tassa dei rifiuti la paghiamo sull attività prevalente che fanno risultare sempre la.spiaggia così facendo si paga pochissimo. Poi lasciamo stare il nero perché qui si apre un mondo.
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Questa Europa da barzelletta viene a comandare in Italia. Già lacchè dei poteri mondiali forti ci hanno fatto depredare delle nostre eccellenze. Siamo alla fine. Con alternative politiche al di fuori del Parlamento che si sono divise alle ultime politiche e piangono sulla nostra misera fine. Pagliacci! Ormai non posiamo aspettarci nulla dal centrodestra, omologato dalla Meloni per contare qualcosa e ricevere buffetti dai potenti europei, da Biden e dal Papa. Siamo fottuti. Meglio seguire le vicende dell’Inter e del Milan. Da buoni italiani, che si accorgeranno della fine quando sarà troppo tardi.
Essendo le spiagge demanio marittimo dello stato , quindi di tutti noi cittadini , non vedo perché le concessioni balneari debbano essere monopolizzate ed ereditate sempre dagli stessi esercenti . Essendo un bene pubblico è giusto che periodicamente siano messe a gara affinché tutti possano ambire alla loro gestione , fermo restando sempre con adeguato indennizzo ai concessionari precedenti !
Basterebbe l’emanazione di una legge quadro con cui stabilire i parametri su cui basare i bandi . Appare ovvio che si debba tener conto del valore delle strutture , dell’avviamento commerciale , delle scadenze , dei canoni e soprattutto del diritto degli attuali concessionari di essere preferiti a parità dei vantaggi pubblici raggiunti dalle gare come del resto è già previsto oggi e dalla giurisprudenza nell’assegnazione di altro tipo di concessioni. Se non si procede in blocco per più stabilimenti ma per ogni singola concessione sarà difficile che le multinazionali possano fare qualcosa a meno che anche gli attuali concessionari non facciano squadra . Non succederà nulla di particolare se non la rivisitazione ovvia dei canoni offerti .
Quelli che la mappatura delle spiagge sì, la mappatura catastale invece no…ohhhhh yeahhhhhhh