Ghiande
Pane, farine, olio e altre tipologie di snack a base di ghiande. La riscoperta di questa risorsa elementare molto diffusa nel territorio è l’obiettivo di un progetto di Unicam.
“Ghiande: una risorsa del paesaggio e della tradizione alimentare marchigiana da riscoprire e valorizzare” è il tema del progetto di ricerca “BioAcornScape”, di cui sono responsabili le professoresse Antonietta La Terza ed Elena Vittadini della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino e che è stato finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del PSR 2014-2020.
Le ghiande costituiscono una risorsa alimentare che è stata largamente impiegata nei tempi passati e che è importante riscoprire, anche alla luce delle recenti crisi geopolitiche eclimatiche, così come della pandemia ancora in corso, che hanno mostrato sostanzialmente la vulnerabilità dei sistemi alimentari globalizzati. «L’obiettivo primario di questo progetto – sottolinea la professoressa La Terza – è quello di riscoprire una risorsa alimentare dimenticata rappresentata dalle ghiande, in particolare dalle ghiande di roverella, una quercia molto diffusa non solo nel territorio dell’alto maceratese ma anche in tutto il territorio alto-collinare italiano. L’ambizione del progetto è proprio quella di stabilire una filiera agroalimentare e innovativa e con alto valore aggiunto attraverso la trasformazione delle ghiande in prodotti alimentari quali pane, farine, olio o altre tipologie di snack».
Le professoresse Elena Vittadini e Antonella Laterza
Le querce, inoltre, costituiscono un elemento identificativo del paesaggio marchigiano rappresentato in larga parte, da seminativi arborati con querce camporili e filari quercini. Un’altra ambizione del progetto è infatti proprio quella di preservare in maniera funzionale, estetica ed anche produttiva i paesaggi agricoli delle Marche.
«Dopo aver identificato le querce che potevano essere più adatte – ha affermato la professoressa Vittadini – abbiamo già fatto una prima raccolta di ghiande. Abbiamo inoltre individuato il modo migliore di conservarle fino al momento del trattamento dato che sono prodotti con un alto contenuto d’acqua, e stiamo studiando il metodo di essiccamento migliore per poterle poi trasformare in farina da impiegare in applicazioni alimentari. I diversi processi di pretrattamento individuati verranno poi anche studiati in relazione al contenuto di tannini e di polifenoli che sono presenti, e questo lo faremo in collaborazione con il gruppo di ricerca Unicam in chimica degli alimenti, in particolare con il professor Giovanni Caprioli. Cercheremo poi di mettere a punto metodi per estrarre l’olio dalle ghiande, che è ricco di acidi grassi insaturi, in collaborazione con la professoressa Dennis Fiorini».
Contemporaneamente è iniziata anche una prima sperimentazione nella realizzazione di prodotti alimentari con una farina di ghiande per capire in quali quantità utilizzarla per ottenere un alimento gradevole al gusto e valido dal punto di vista nutrizionale. Le informazioni ottenute in laboratorio saranno poi messe a disposizione delle realtà produttive locali sia per la produzione che per effettuare analisi sensoriali con il consumatore.
E comunque meglio le ghiande piuttosto che grilli e larve.
Sandra Marcantoni mio padre ha mangiato pane di ghianda soltanto perché non aveva altro da mangiare poi pane di granoturco già era caviale purtroppo oggi non è più con noi ma se soltanto sentisse parlare di queste scoperte non potrei neanche osare cosa direbbe
Sandra Marcantoni assolutamente daccordo
Ai cinghiali non piace questo elemento
La janna ce la magnimo nojiatri e la porcu je dacimo li grilli e l'insetti
Così I cinghiali non hanno più la loro ghianda, lasciamo stare, che ci mancano da vero la farina? Tutte ste invenzione per mangiare e basta, per curare le gravi malattie, magari visto il casino
Perché invece non usare le ghiande, come è normale che sia, per alimentare in modo naturale i maiali, di cui sono ghiotti?
Che figataaaa
Se è buona x i maili va bene anche x gli umani, di questi tempi tutto fa brodo
almeno non vanno in spreco quelle che sono per Terra.
Mejo la janna che l'insetti!
Quando non c'era altro si faceva la farina anche con le ghiande:NON È MAI MORTO NESSUNO.....
Na orda se dava alu porcu
Johnny Bisconti e la ciccia de lu porcu era vona....allora buonissima questa idea di queste signore...no agli insetti
Johnny Bisconti vero una volta era il pasto preferito dei maiali
Lidia Angelozzi ed era tutto naturale
Si vabbè.........ma dopo con quale carne facciamo le salsicce?????
Giuseppe Eustacchi Se alcuni "esseri umani visto il comportamento e la cattiveria" mangiassero ghiande e poi ci facessimo le salsicce sarebbero immangiabili comunque
"anche lu porcu la magna" Charles Bukowski
Daniele Pasquarella *the porcu
Già le mangiamo mescolate nel sugo delle pappardelle. Nessuna invenzione.
Era ora, finalmente.
Meglio degli insetti sarà...
Quanta ne ho raccolta da ragazzo per darla ai maiali.
negli scorsi anni.e.anche oggi viene sprecata. alimento ghiotto per i maiali ....
Ottima ideam del resto le mangiano i maiali, non vedo perché non dovremmo mangiarle anche noi
'Fijio mio sei nato il pan de Janda è prepararto" anti i detto Marchigiano. Un tempo il pane era di ghianda e altre schifezze il pane boanco fi frumento era solo per i ricchi. Il pane era pessimo perché ci mischiavano anche la pietra. Nell' 800 Palazzo d' Arcevia Il parroco Don Tenti Guidò una causa contro il comune reo di assecondare le truffe e venne commissariato e sembrato per essere ricostruito conll Regno d'Italia.
E lu porcu che magna dopo?
Tutti a piantà le querce o le cerque?
Provare per credere
Meglio le ghiande che grilli e vermi.
Ricordo che in campagna si davano ai maiali, probabilmente meno peggio degli insetti.
Noi le raccogliamo per poi darle ai maiali....che crescevano sani e forti tornasse quella cultura nelle campagne e negli allevamenti per tornare al mangiare sano e genuino insieme alle ghiande si davano castagne patate mais e sfarinati di semole ed altri prodotti di stagione come angurie meloni mele cavolfiori ed altri prodotti che crescevano nell' orto di casa tornando alle ghiande nel periodo autunnale tutte le famiglie a gruppi andavano alla ricerca di questo prodotto per le scorte de periodo era una fatica ma era anche un divertimento per noi ragazzi....
Fino ad un secolo fa la farina di ghiande veniva mescolata a quella di grano e di granturco, poi panificata, ma oggi sarebbe meglio recuperare le terre incolte, alle quali per rimanere tali vanno dei contributi, per seminare grano e altre colture più adatte all'alimentazione umana.
Ghiande e insetti... nuove frontiere ci aspettano!!
Ma io dico perché nn mettiamo il grano nei campi e facciamo la farina come tempo fa ?
Frase d'amore: t'amo come lu porcu ama la glianna
Giorgio Perucci potevo immaginare
Giorgio Perucci dare cumpiatti allu porcu e na pazzia dacce a glianna che lu civu sui.
e chi la raccoglie? io lo raccolta nei tempi che furono,per cresciere i maiali.ma mo chi la raccoglie.
Nella mangiatoia di Bruxelles sarebbe un pasto prelibato
Franco Timi si può portare a sacchi.
Sempre meglio dei grilli
Si torna indietro, la mangiavano i nostri antenati , in tempi di carestia. Siamo messi male.
Le mele come và sempre a li porci
Le mele vone va sempre a li porci
con le cavallette è la morte sua
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Tutto quello che avete scoperto e spiegato in “paroloni” lo faceva già mio nonno molti anni fa, raccoglieva le ghiande e una parte le dava da mangiare ai maiali, altre dopo averle essiccate le macinava facendole diventare farina per l’inverno per aggiungerla al pasto degli animali.
riscoperta…. ?
più semplice dire che non faceva comodo…
oggi che alle vele il vento soffia poco andiamo raccogliere le ghiande… GS
Sembra una idea meravigliosa. L’unica domanda è cosa mangeranno poi le decine di migliaia di cinghiali in circolazione?
Attenzione al tannino.