Volumi di attività e percentuale di codici rossi nei Pronto Soccorso dell’Area Vasta 3 delle Marche nel 2020 (Fonte: Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali)
di Claudio Maria Maffei*
Sono passati due anni esatti dall’insediamento di Saltamartini come assessore regionale alla Sanità. Tra le promesse elettorali c’erano quelle del nuovo Piano sociosanitario e della soluzione dei problemi dei servizi di Pronto soccorso. A distanza di due anni il Piano non si vede e viene usato sempre più come scusa per non decidere e i problemi dei servizi di Pronto soccorso si sono aggravati tanto che le persone ci si rivolgono sempre meno.
Claudio Maria Maffei
Vediamo nella Figura 1 una pagina ufficiale della Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) che riporta la situazione con i dati 2020 comunicati dalle Regioni al Ministero. Si vede come nelle Marche figurino 18 strutture con attività dei servizi di Pronto soccorso e di come in quasi tutte i tempi di attesa dei Codici Verdi sia molto superiore alla durata prevista che dovrebbe essere di 2 ore. A quel tempo (ripeto: il 2020) la situazione del Pronto Soccorso di Macerata era una delle migliori della Regione, con un tempo di attesa di poco meno di 4 ore, mentre quello di Civitanova superava le 4 ore e mezzo. Per Camerino e San Severino l’attesa per i codici verdi era rispettivamente di 2 ore e 54 minuti e un’ora e 40 minuti.
Se poi andiamo a vedere i volumi di attività e la percentuale di codici rossi delle quattro strutture (vedi Figura 2) essi variano moltissimo con Macerata e Civitanova Marche che ovviamente hanno volumi di attività e percentuali di codici rossi molto più alti (rispettivamente 27.565 e 16.492 e 8.36% e 4.17%). Sempre Agenas riporta la classificazione delle quattro strutture in base al livello di emergenza che sono in grado di organizzare. Macerata, Civitanova e Camerino vengono tutti descritti come sede di Dipartimento di emergenza urgenza e accettazione (Dea) di I Livello, mentre per San Severino non c’è alcuna specifica. Cosa vuol dire avere un Dea di I livello lo chiarisce bene il Ministero: «La struttura ospedaliera sede di Dea di I livello (spoke) esegue tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione. Contemporaneamente, devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con Utic (Unità di terapia intensiva cardiologia). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali».
E’ evidente che tutti gli attuali presunti Dea di primo livello una regione come le Marche non riesce a supportarli, come testimoniato sia dalla necessità di rivolgersi a cooperative di medici per i Pronto soccorso che dalla difficoltà di far funzionare i reparti previsti sulla carta. Non è già tardi per proporre soluzioni e parlar chiaro ai cittadini cui non si potrà più far finta di dare un ospedale con Dea di I livello? Le promesse dopo aver vinto le elezioni diventano impegni. Le prime sono parole, i secondi sono fatti.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
Pronto Soccorso delle Marche e tempi di attesa 2020 per i codici verdi (Fonte: Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali)
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Ma perché non chiedono a medici e infermieri. Magari un sondaggio tra pazienti? No. Invece decisioni politiche, prese senza consapevolezza
Fino a quando dureranno questi attacchi politici fra sinistra e destra e viceversa sulla pelle dei cittadini della montagna? Pensate se foste voi a trovarvi in pericolo di vita nellalto maceratese senza un ps a portata di mano. Mio figlio ebbe uno shock anafilattico a San Severino e per fortuna lì cera il ps perchè a Camerino non ci sarebbe arrivato, figuriamoci a Macerata. Volete risolvere i drammi della sanità provinciale con quattro medici in croce che ci garantiscono la sopravvivenza in caso di infarto, di ictus...? Forse se studiate un po di geografia della regione capireste le distanze fra i vari ospedali e capireste chi potrebbe essere accorpato a chi.
Vanessa.....sei speciale...
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Modello Marchigiano…modello di vergogna con certi elementi…li avete votati ora teneveteli …poveri noi…tanto la colpa è di quelli di prima e il problema è risolto
Cara vanessa bianco anche io vivo quasi in montagna…e ho fatto quel commento perché la sanità è la sicurezza che vi avevano promesso è peggiorata…io non sono di destra e ne di sinistra e anche io purtroppo ho bisogno di cure,accorciavano i tempi per le visite ecc… ecc… invece i tempi sono come prima o non peggio solo che prima per fare una visita più lontano che sono andato a Civitamova ora invece una a Pesaro 2 Senigallia e1a Sanbenedetto…a pagamento subito però ho dovuto pagare più di 300 euro io sono di cingoli
Cara vanessa bianco anche io vivo quasi in montagna…e ho fatto quel commento perché la sanità è la sicurezza che vi avevano promesso è peggiorata…io non sono di destra e ne di sinistra e anche io purtroppo ho bisogno di cure,accorciavano i tempi per le visite ecc… ecc… invece i tempi sono come prima o non peggio solo che prima per fare una visita più lontano che sono andato a Civitamova ora invece una a Pesaro 2 Senigallia e1a Sanbenedetto…a pagamento subito però ho dovuto pagare più di 300 euro io sono di cingoli
Vanessa, da anni vengono scritte le tue stesse cose. Ma nessuno sembra accorgersene. Qualche volta è stata ripetuta anche la vicenda di un infartuato di Cingoli che tra il dire e il fare è arrivato morto a Macerata.
direi che con il “modello Marche” potrebbe bastare … francamente ho l’impressione che i cittadini non riescano a reggerlo ancora per molto … e poi se chi l’ha proposto e chi lo sta gestendo lasciassero spazio a persone più competenti sarebbe una benedizione per tutti … grazie