«La scuola di mio figlio mi chiede la caparra per la gita di fine anno entro il 21 settembre e ricorda che la partecipazione è subordinata al pagamento di un contributo liberale che scade il 31 ottobre. Questa sarebbe la scuola inclusiva?». E’ la protesta di un papà di tre figli di Macerata. Uno dei tre frequenta l’Itas “Matteo Ricci” da dove, il secondo giorno di scuola, è arrivata la richiesta che il genitore ha ritenuto assolutamente inadeguata tanto da scrivere a Marco Ugo Filisetti, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale e a Roberto Vespasiani per quello provinciale.
«Premetto di esser genitore di tre figli, tutti in età scolare, e che nel mese in corso ho già acquistato: libri scolastici per circa 380 euro tra testi nuovi e per fortuna molti usati , tre abbonamenti al trasporto locale per 1.008 euro (336 euro/figlio grazie al bonus trasporti), materiale di cancelleria per circa 90 euro non avendo acquistato zaini. A queste spese l’istituto Matteo Ricci di Macerata va a caricare il viaggio di istruzione, a memoria d’uomo sempre fatto a fine anno scolastico, per la cui caparra si devono versare 100 euro entro il 21 settembre. Infine l’apoteosi: si viene taglieggiati ulteriormente ricordando che la partecipazione al viaggio a subordinata al pagamento del contributo scolastico di 90 euro , che in ltalia è un contributo liberale, che comunque scadrebbe il 31 di ottobre. Tutto ciò cosa dovrebbe insegnare ai miei figli ? E’ questa la scuola inclusiva che dovrebbe educare i nostri giovani? L’unica lapalissiana lezione é questa: “Di voi, delle vostre famiglie, dei vostri eventuali problemi economici poco ci importa, l’importante e far quadrare i nostri conti”».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non ci sono parole meglio sorvolare.
Sta tutto collassando…non hanno più gli occhi per piangere!
che vergogna!!! sempre peggio
L’anno scorso invece il contributo liberale l’hanno preso e la gita non l’hanno fatta.. uno dei pochi istituti a non farla…
Il contributo liberale per acquistare dalla carta igienica alla carta per le stampanti. Probabilmente durante la didattica a distanza, per qualche strano meccanismo, gli studenti usarono la carta dell’ Istituto invece di quella domestica.