di Marco Ribechi (foto di Federico De Marco)
John Francis McCourt è il nuovo rettore dell’Università di Macerata ed è il primo straniero (è irlandese). Il docente di Letteratura inglese e già direttore del Dipartimento di Studi umanistici è stato designato questa mattina come successore del rettore Francesco Adornato per il sessennio 2022-2028.
John Francis McCourt
McCourt, 57 anni, supera al primo turno l’altra candidata, la professoressa ordinaria di Economia applicata Francesca Spigarelli. Il quorum necessario per l’elezioni al primo turno era di 201: McCourt ha ottenuto 207 preferenze, contro le 158 della sfidante Francesca Spigarelli. In particolare a McCourt 170 voti di docenti, ricercatori e studenti e 37 del personale tecnico. Alla Spigarelli invece 116 dai docenti, ricercatori e studenti e 42 dal personale tecnico. Una vittoria inaspettata per la sua rapidità, infatti dopo il conteggio delle schede non è stato necessario effettuare un’altra votazione poiché la maggioranza ottenuta già era sufficiente alla piena candidatura.
«Ringrazio tutte e tutti coloro che hanno espresso il loro voto – ha detto a caldo il nuovo rettore McCourt – è stato un momento importante e condiviso in cui quasi la totalità dell’Accademia si è espressa.
Ringrazio anche la commissione e tutti i membri per aver assicurato un voto sicuro e certo, ringrazio il decano (Luigi Lacchè incaricato della proclamazione, ndr) ma vorrei soprattutto ringraziare l’altra candidata Francesca Spigarelli perché ci siamo parlati più volte durante questo processo. È una candidata spettacolare che ha fatto tanto e tanto farà per la nostra università. Conto sul sostegno di tutti perché ora sarà importante trovare una base solida di coesione».
Le votazioni si sono svolte questa mattina al Polo Pantaleoni con due sessioni distinte: in una sala sono stati chiamati ad esprimere la loro preferenza docenti, ricercatori e componenti del consiglio degli studenti, in un’altra sala invece il personale tecnico amministrativo e i collaboratori linguistici. Lo spoglio, avvenuto pubblicamente e in diretta streaming, è stato un faccia a faccia intenso, in bilico fino all’ultimo con i voti che si succedevano per l’uno e per l’altro candidato. Al termine del conteggio, quando il dato era ancora incerto, è partito un applauso spontaneo dal fondo della sala per celebrare la vittoria ancora ufficiosa di McCourt. Dalle prime indiscrezioni sembra che a dare il suo sostegno fondamentale sia stato, oltre al Dipartimento di Studi Umanistici, anche la facoltà di Scienze della Formazione, una delle più numerose dell’ateneo.
«Provo delle emozioni contrastanti – dice Francesca Spigarelli – sono contenta della campagna che ho fatto costruita insieme a tante persone. Purtroppo ho sentito dei toni che reputo non consoni ad un ambiente universitario, capisco che in molti contesti quando ci sono le votazioni si estremizza tutto, ma ho sentito molte interferenze esterne che non sarebbero dovute esistere e molte aggressività interne. Di questo sono molto dispiaciuta».
IL NUOVO RETTORE – Direttore del Dipartimento di Studi umanistici, McCourt è anche presidente dell’International James Joyce foundation e componente del board dell’International Yeats summer school. Prima di arrivare a Macerata, ha insegnato all’Università Roma Tre, dove è stato direttore del Centro di ricerca interdipartimentale per gli studi irlandesi e scozzesi, e all’Università di Trieste, dove ha co-fondato nel 1997 la Trieste Joyce school, di cui oggi è presidente.
(Ultimo aggiornamento alle 16,35)
Francesca Spigarelli
Il nuovo rettore McCourt con il direttore generale Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)
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Excellent
Per fortuna ha prevalso il buon senso
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Auguro al nuovo Magnifico Rettore buon lavoro. Pur essendo “esterno” alla dialettica tra le parti, condivido la scelta di chi ha votato questo candidato nel senso che, da ex docente di Filosofia e da “scriba”, ritengo necessaria per Macerata e per l’Italia una rivoluzione e rivalutazione dell’Umanesimo che, negli ultimi venti anni ( e forse più), è stato abbandonato dimenticandone ( programmaticamente?) la sostanza più vera: l’esercizio del dubbio e un orizzonte che oltrepassasse “l’adesso qui ora”. Indirizzo dei grandi “manovratori”.
Well done!!!