La ministra Maria Cristina Messa è stata accolta dal rettore Francesco Adornato
di Alessandra Pierini (Foto Fabio Falcioni)
Soffia il vento dell’Europa sull’Università degli studi di Macerata. Non quel vento che ha fatto sventolare le bandiere dei paesi del mondo portate da piazza della Libertà all’interno del teatro Lauro Rossi da studenti e studentesse della scuola Leopardi, né quello che nella stessa piazza ha sparpagliato le sedie. E’ un vento che soffia forte sui giovani, li fa sentire “protagonisti del nostro futuro”, come recita il titolo scelto da Unimc e “portatori sani di pace” come definiti nell’apertura della cerimonia.
Le bandiere dei Paesi del mondo in piazza della Libertà
Intanto protagonisti lo sono stati senz’altro nella cerimonia di apertura del 732° anno accademico dell’ateneo che ha visto la presenza della ministra dell’Università Maria Cristina Messa che ha parlato di una Unimc «estremamente vivace, ricca di iniziative, molto inclusiva, che porta avanti iniziative interessanti animando la propria città con uno spirito internazionale».
A fare gli onori di casa per l’ultima volta da rettore, un Francesco Adornato “eternamente nuovo” (prendiamo in prestito la citazione che lui stesso ha fatto del celeberrimo poeta russo Alexander Puškin) che nel finale si è lasciato scappare un poco cerimoniale ma molto sentito “ve possino” quando a sorpresa gli è stata consegnata una pergamena di ringraziamento per quanto ha fatto e farà per i giovani.
Il sindaco Sandro Parcaroli
Dopo il corteo degli accademici in piazza della Libertà, la cerimonia si è trasferita all’interno del teatro dove e bandiere sono state accolte da “Imagine” di John Lennon. Le voci emozionate, ma per questo ancor più appassionate e toccanti di Ana CarolinaLuccas Guimaraes e Donato Mulargia, hanno guidato l’avvicendamento degli ospiti.
Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha salutato i presenti per poi concludere con un attestato di stima nei confronti del rettore Adornato: «Con l’università – ha detto – abbiamo un dialogo continuo, confronto e collaborazione per il bene della città e degli studenti. Il rettore è un uomo di grande equilibrio, un rettore magnifico, capace di una spinta propulsiva e innovativa e di grande saggezza, continuerà a diffondere il grande valore interiore che custodisce».
Il rettore Francesco Adornato
Nella sua relazione il rettore Adornato ha sottolineato: «L’Università di Macerata è oggi un crogiolo di lingue, culture, etnie, volti, esperienze di giovani studenti, dottorandi e di visiting professor provenienti da tanti luoghi d’Europa e del mondo, Ucraina e Russia comprese, che ne fanno un campus internazionale incastonato nel centro storico. Abbiamo centinaia di studenti di circa 70 diverse nazionalità di provenienza, come mostrano le bandiere proposte dal nostro corteo, inseriti dentro un più ampio percorso dei tanti studenti universitari italiani. Sono 10.022, secondo i dati ufficiali appena pubblicati dal Miur per l’anno accademico 2020-2021. Studenti animati da una sete di conoscenza e da una volontà di apertura al mondo che, proprio per questa vocazione, hanno pagato, talvolta, con la vita, come è stato nel caso di Antonio Megalizzi, alla cui figura abbiamo dedicato un premio di laurea, e la sala della redazione della nostra radio web ed i cui genitori ringraziamo sentitamente per la loro presenza».
Dopo aver parlato di «Università giovane per definizione e diffusamente europea per vocazione» ha sottolineato il bisogno di un «Rinascimento europeo che coinvolga le nostre comunità, anche alla luce delle dinamiche che hanno colpito, in questi ultimi anni, tanto in senso materiale, quanto nell’immaginario collettivo, sia la comunità accademica, che quella cittadina. Occorre riprendere il cammino». Il sisma, la pandemia, le opportunità del Pnrr: tutte questioni centrali per il rettore che ha concluso con un saluto intimo ai suoi studenti e studentesse: «Staremo insieme per ancora sette mesi, e avremo modo di incontrarci e lavorare insieme. Ma, in questo clima, così emotivamente coinvolgente, sento il bisogno di rivolgere agli studenti dell’Ateneo, a cui ho dedicato tutto il mio impegno, il più sincero e grato ringraziamento per l’attenzione autentica e gratuita che mi hanno sempre rivolto e chiedere scusa per tutto che non sono riuscito a realizzare. Spero di meritare la loro benevolenza».
Poi gli interventi di Alessia Morici (da remoto), rappresentante personale tecnico amministrativo bibliotecario, laureata Unimc e dipendente da 2 anni e di Chiara Feliziani, rappresentante dei docenti («Nell’anno europeo dei giovani, l’augurio sincero che oggi sento di rivolgere agli studenti è quello di saper trovare in noi professori il proprio maestro. E a noi professori auguro un sistema universitario che ci consenta, se ne saremo all’altezza, di poter essere dei maestri per i nostri studenti»).
Il direttore generale Mauro Giustozzi
«Un colossale cambio di management» è quello che vede davanti il direttore generale Mauro Giustozzi: «Il Piano è essenzialmente questo, un cambio di paradigma, etico, culturale ed operativo. Dove non sono riusciti ripetuti tentativi di riforma della P.A., è riuscito invece un evento epocale come la pandemia che ha innescato processi di riforma e trasformazione del nostro sistema amministrativo che non potranno essere elusi». In questo il ruolo fondamentale è dei giovani «“Giovani”, non soltanto anagrafici, dotati di entusiasmo, competenze tecnologiche, orientamento al servizio e al problem solving. Persone meno posizionate sulle competenze tradizionali e più vocate alla ricerca di soluzioni».
Lorenzo Di Nello, presidente del Consiglio degli studenti
Se il presidente del Consiglio degli studenti Lorenzo Di Nello ha ammonito la città («Penso di poter affermare convintamente che l’Università di Macerata è anche la Città di Macerata; che le studentesse e gli studenti universitari debbano essere considerati a pieno titolo maceratesi. Non comprendere che non siamo solo di passaggio in questa città, che non siamo qui solo per vivere i nostri anni più belli e poi spiccare il volo altrove, è il primo passo per dare nuova spinta evolutiva all’intera comunità non soltanto universitaria ma anche cittadina. Penso che 732 anni dovrebbero essere bastati per capirlo»),
Badr Elshorah, studente magistrale
Badr Elshorah studente magistrale egiziano ringrazia invece l’Italia per come è stato accolto e sottolinea: «Sono sicuro che studiare la mia cultura da una prospettiva “esterna”, mi permetterà di avere uno sguardo diverso sulle cose, libero da stereotipi sulla cultura altrui e, soprattutto, senza pregiudizi e preconcetti. Di questo sento una necessità profonda: perché intuisco che può essere la chiave di volta per una visione globale nuova dell’Umanità, certamente più inclusiva. Qui intuisco anche che l’Umanesimo innova, può innovare, deve innovare».
La ministra Maria Cristina Messa
Ha concluso il giro degli interventi la ministra Maria Cristina Messa che da docente ha conosciuto Unimc, dove da docente ha tenuto un seminario: «In passato ero stata molto colpita da questo ateneo, oggi porto con me incoraggiamento e convinzione che quello che stiamo facendo come governo è mettere a regime ciò che la comunità accademica sta già facendo e per cui è pronta. Mettere al primo piano i giovani è il nostro leit motiv. Per i giovani l’Europa è molto più naturale, la generazione Erasmus nasce come generazione europea. L’Università è un luogo di confronto dove scambiarsi opinioni diverse ma che siano basati sulla conoscenza, è questa la forza della cultura».
In conclusione i genitori di Antonio Megalizzi, giornalista innamorato dell’Europa, ucciso a Strasburgo, hanno consegnato a Claudia Taurino il premio di laurea Megalizzi.
Chiara Feliziani, rappresentante dei docenti
Giorgia Vulpiani dottoranda
Giovanna Lauria dottoranda
Claudia Taurino, premio Megalizzi
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Un bel teatrino, complimenti a tutti…