Riforma sulle concessioni demaniali approvata dal Consiglio dei Ministri, le associazioni di categoria critiche sull’intervento pur riconoscendo la necessità di una misura che non contrasti con le leggi europee. In preparazione incontri e confronti. «Non libererà il mercato, ma affosserà solamente un’eccellenza tipica del nostro turismo. Mandando all’aria la professionalità di 30mila imprenditori». La pensa così Lauro Lillini, vicepresidente regionale di Confartigianato imprese demaniali e proprietario di una attività sul litorale di Porto Sant’Elpidio, all’indomani del via libera del Cdm sulla riforma.
«Così come è stata concepita la nuova normativa non sembra davvero aprire le porte a nuove attività – esordisce Lillini -, perché rischia concretamente di favorire il solo accesso di grandi gruppi stranieri, cancellando decenni di storia dell’accoglienza. Non è stata infatti messa al centro la salvaguardia, la promozione e la difesa delle piccole e medie imprese che hanno operato nel settore turistico balneare, creando sviluppo e crescita. La nostra è una peculiarità tutta italiana e se le liberalizzazioni non sono condotte con coerenza, equilibrio ed attenzione, la contropartita sarà la perdita secca di valore dell’intero settore. Tutto ciò non porta giovamento all’utenza, ma un eventuale e futuro abbassamento degli standard qualitativi da parte dei nuovi concessionari, i quali avranno come unica priorità quella di rientrare dall’investimento nel più breve tempo possibile. Nell’attuale riforma approvata – prosegue Lillini – non è stato evidenziato il ruolo sociale delle nostre imprese, che garantiscono la manutenzione delle spiagge, la sicurezza in mare e la valorizzazione stessa di un bene pubblico. Creando un modello di balneazione che è fiore all’occhiello del nostro Paese. Queste specificità devono essere messe sul tavolo. Siamo d’accordo quindi su una riforma del settore che non vada in contrasto con l’Unione Europea, ma crediamo sia giusto coinvolgere in prima persona le imprese che conoscono bene il comparto e possono dare il proprio contributo nel formulare una vera riforma del sistema, con criteri corretti ed equilibrati». Confartigianato nei prossimi giorni ha in programma una riunione rivolta ai balneari delle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Sarà l’occasione per puntualizzare gli aspetti della riforma e stabilire le linee da adottare.
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