Sanità, dolce (7 nuovi primari) e amara:
«Non abbiamo medici per l’emergenza
I 41 vaccinatori non si sono visti»

PRESENTATI i direttori scelti per guidare reparti negli ospedali di Camerino, Macerata, Civitanova. Tempo di bilanci per Daniela Corsi (da un anno alla guida dell'Area Vasta 3) e Filippo Saltamartini: «Manca personale a 118 e Medicina d'urgenza. Ci interessa dare risposte, le eccellenze non possono essere oscurate dai problemi. Lunedì porterò il lavoro in maggioranza. Si tratta di progettare con i fondi Ue, ci sono investimenti importanti per il Maceratese, compresi Matelica, San Severino, Tolentino, Recanati. Va ricostruita la sanità del territorio»

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I nuovi primari, sono sette a cui si aggiunge un consulente per il dipartimento di Oncologia

di Luca Patrassi (di Fabio Falcioni)

Sull’invito c’era scritto: «conferenza stampa» per presentare i nuovi direttori delle unità operative complesse dell’Area Vasta 3, in realtà lo spazio alle domande è stato giusto un’appendice a fine incontro. Oggi, in una affollata sala biblioteca dell’ospedale, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e la dirigente dell’Av3 dell’Asur Daniela Corsi hanno fatto sfilare, uno ad uno, i primari nominati nel corso dell’anno appena trascorso con Corsi alla guida dell’Av3.

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A sinistra l’assessore Filippo Saltamartini. A suo fianco Daniela Corsi

Corsi ha iniziato con Angelo Leo (Rianimazione di Camerino), poi Diego Gattari (Rianimazione di Macerata), Roberto Procaccini (Ortopedia di Macerata), Leonardo Pasotti (Ortopedia Camerino), Giampiero Di Serafino (unità di Terapia del Dolore), Luigi Aquilanti (Cardiologia di Civitanova), Willy Giannubilo (Urologia Civitanova) ed infine Piero Fesolla nelle vesti di consulente del dipartimento di Oncologia.

Parole di elogio e di incoraggiamento per tutti, quelle espresse da Corsi che è sembrata voler spendere qualche attimo di più per l’ospedale di Camerino, per dire che è manifesto l’interesse della Regione e dell’Asur per quella realtà ospedaliera. «Questa iniziativa vuole rappresentare – ha detto la dirigente Corsi – il lavoro di un intero anno, il mio primo da direttrice dell’Av3, sono stati portati a termine i concorsi in piedi da tempo. Chiedo a sua eccellenza di dire due parole». Corsi si riferiva al vescovo Nazzareno Marconi che era in sala ed è intervenuto: «Sono segnali di un inizio, formulo il mio augurio affinché tutte le istituzioni, compresa la Chiesa, siano al fianco della sanità, tenere botta in queste situazioni complesse non è facile, gli operatori sanitari vanno sostenuti».

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I consiglieri regionali Anna Menghi, Pierpaolo Borroni (seduto davanti) e Elena Leonardi (a destra). Più dietro, sulla destra, Giordano Ripa, delegato del comune di Macerata alla sanità

Il microfono è passato per un attimo all’assessore Saltamartini che ha subito chiamato in causa i consiglieri regionali di maggioranza presenti in sala, nell’ordine la presidente della commissione sanità Elena Leonardi, Pierpaolo Borroni di Civitanova, Anna Menghi di Macerata e Renzo Marinelli, poi il consigliere di Macerata delegato alla sanità Giordano Ripa. Finito il giro dei vari consiglieri, il microfono lo ha ripreso l’assessore Filippo Saltamartini che ha spaziato sui fronti europei per fare infine qualche riferimento alla situazione locale: «Non siamo in campagna elettorale – ha premesso l’amministratore regionale -, siamo qui con spirito di servizio. Credo che la nomina dei nuovi primari diano il senso del ritorno alla normalità del sistema sanitario, purtroppo all’esterno prevalgono gli elementi negativi ma non le professionalità esistenti. La politica è al servizio, c’è l’esigenza di rassicurare i cittadini sul fatto che saranno sempre curati nel migliore dei modi, sono molto orgoglioso del fatto che in questo territorio ci siano professionalità di alto livello. La politica si deve occupare di dare i servizi ai territori, da Camerino a Civitanova, e non è facile».

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Il vescovo Nazzareno Marconi

I problemi nell’analisi di Saltamartini: «Quali sono le condizioni che ci si prospettano? Non abbiamo medici, in particolare al 118, a Medicina di Urgenza, nella continuità assistenziale. Ci interessa dare risposte, le eccellenze non possono essere oscurate dai problemi. Il Covid lo affrontiamo, abbiamo tutte le risorse intellettuali, poi certamente ci sono questioni finanziarie, abbiamo il debito pubblico più importante del mondo». Quindi? «Non mi interessa chi mi fa l’elenco dei problemi, un dirigente deve indicare le soluzioni. Io ho completato il mio lavoro e mi confronterò con il governatore Acquaroli. Lunedì (un giorno che ricorre spesso negli annunci dell’assessore, ndr) porterò il lavoro in maggioranza. Si tratta di progettare con i fondi Ue, ci sono investimenti importanti per Matelica, San Severino, Tolentino, Macerata, Recanati e Civitanova. Va ricostruita la sanità del territorio, del resto è la linea seguita da tutto il mondo, non si va verso l’accorpamento». Il nuovo ospedale di Macerata: «Ci sono 150 milioni, un investimento, vero, concreto». I vaccinati fantasma: «Ci sono 41 medici vaccinatori il cui contratto è stato sospeso, ne era stato annunciato l’arrivo dalla struttura commissariale, ma nessuno si è presentato. Ci sono problemi di natura fiscale con i medici pensionati che stanno rinunciando alle proroghe degli incarichi provvisori». Il fronte della carenza dei medici: «C’è un disegno di legge per l’eliminazione del numero chiuso a Medicina».

NuoviPrimari_ASUR_FF-6-650x434Il microfono torna a Corsi che presenta due medici dell’Usca e sembra stia per chiudere l’incontro quando Saltamartini le sussurra qualcosa, si percepisce la parola domande. In effetti, in quasi tutto il mondo, nelle conferenze stampa si chiede ai giornalisti se ci sono domande. Ed a chi chiede come si conciliano il potenziamento della medicina territoriale e gli investimenti sulle strutture con la carenza di personale, Saltamartini osserva: «Il Pnrr prevede investimenti importanti sul fronte delle strutture ospedaliere, degli investimenti in tecnologia e della telemedicina. Manca il personale, dobbiamo indicare soluzioni. Penso che i medici di famiglia possano essere portati tutti nei distretti, direi di finirla con le ricette cartacce, credo possano prenotare le prestazioni, penso a reti ospedaliere mentre ora ognuno va per la sua strada, penso si possano strutturare gli organici in base alle prestazioni. Se un medico a 70 anni si sente forte perchè non deve poter lavorare? Un esempio, giusto per dire: nelle strutture pubbliche le risonanze magnetiche eseguono una o due prestazioni all’ora, nel privato quattro o cinque. Sono tutti temi da affrontare iniziando dal fatto che l’anno prossimo con il turn over avremo 500 medici in meno». Il messaggio finale di Saltamartini: «A me piace molto la parabola dei talenti, i dirigenti hanno una responsabilità nei confronti della società. Insieme dobbiamo farcela. Quanto al Covid vedo un aumento incredibile nel numero dei bambini positivi. Quanto agli adulti torno a sostenere le terapie con gli anticorpi monoclonali che hanno guarito persone immunodepresse e trapiantate. In un Paese che ha una memoria corta degli eroi, dico che bisogna iniziare ad intitolare ospedali e vie a quei personaggi che hanno dato la vita per noi. Lo dico ancora una volta a chi desideri espormi problemi o fare proposte, il mio numero di telefono è sul sito della Regione, chiamate quando volete, io desidero essere “disturbato”».

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Diego Gattari

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Giampiero Di Serafino

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Willy Giannubilo

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Angelo Leo

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Luigi Aquilanti

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Piero Fesolla, consulente del dipartimento di Oncologia

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Leonardo Passotti

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Roberto Procaccini



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