Caporalato nei cantieri Sae:
«Importantissime le prime sentenze
Ma c’è chi attende la paga da 5 anni»

MACERATA - La Cgil sta portando avanti una battaglia in difesa dei lavoratori impiegati nelle zone del sisma. Mercoledì due persone hanno patteggiato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e altre due sono state rinviate a giudizio. Daniel Taddei, soddisfatto, apre sulla questione di 7 lavoratori che da 5 anni attendono gli emolumenti: «Stiamo valutando ulteriori azioni legali anche nei confronti della Regione». Massimo De Luca: «Forte preoccupazione per i flussi di denaro in arrivo tra ricostruzione e Pnrr che fanno gola alla criminalità». Matteo Ferretti (Fillea): «Badge di cantiere ancora bloccato per il Centro Fiere di Villa Potenza, il Comune non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni»

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Da sinistra:Massimo De Luca, Matteo Ferretti, Bruno Pettinari, Daniel Taddei

 

di Mauro Giustozzi

Caporalato nei cantieri delle Sae, due patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio. A cinque anni dall’avvio delle prime denunce sulle irregolarità nei cantieri fatte dalla Fillea Cgil di Macerata arrivano i primi pronunciamenti del Tribunale di Macerata. Ma sullo sfondo restano tanti nodi ancora aperti, come la vertenza legata ad Europa Srl con i sette lavoratori che devono percepire ancora le spettanze dovute, i rischi di infiltrazioni malavitose nella ricostruzione, i problemi legati a maestranze che non avendo campi base in zona si sobbarcano centinaia di chilometri ogni giorno per andare a lavorare nei cantieri dell’entroterra, la mancata applicazione del Tavolo permanente sulla legalità unica provincia di quelle dentro il cratere che non lo ha ancora attuato e l’attesa di una risposta che non arriva dal Comune di Macerata sul badge di cantiere al Centro Fiere di Villa Potenza.

cgil-taddei-e-avvocato-pettinari«Intanto incassiamo questi primi pronunciamenti dell’autorità giudiziaria – esordisce Daniel Taddei, segretario provinciale Cgil – sul caporalato nelle Sae della ricostruzione, risultato importantissimo». Taddei si riferisce all’udienza preliminare che si è svolta al tribunale di Macerata mercoledì in cui hanno patteggiato, «per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro William Amico, 37 anni, residente in provincia di Como, ed Hesham Saber Gouda Ibrahim Elbasiouny, 31 anni, egiziano, residente in provincia di Milano». D’Amico ha patteggiato 8 mesi, Elbasiouny ha patteggiato un anno e due mesi davanti al gup Giovanni Manzoni. «Altrettanto importante – continua Taddei – il rinvio a giudizio di Roberto Portolano, 33 anni, residente a Napoli, titolare della ditta Gesti One srl e Ugo Gallo, 39 anni, residente in provincia di Napoli, che operava nella stessa. La ditta Gesti One srl faceva parte del Consorzio Gips di Trento che aveva un subappalto del Consorzio Arcale per la fornitura e messa in opera delle sae. Noi siamo parte civile assieme ai lavoratori, aspettiamo adesso il dibattimento che è calendarizzato per il 19 maggio 2022 su questo secondo filone di inchiesta. Voglio ringraziare per l’impegno profuso in questa lunga indagine i carabinieri, la Guardia di finanza, l’Ispettorato del lavoro, i nostri sindacalisti che sono stati anche minacciati per la loro azione, l’avvocato Bruno Pettinari ed i nostri dipendenti che hanno effettuato tutti i conteggi necessari per far avere ai lavoratori le loro spettanze». L’altro procedimento importante in corso riguarda Europa srl, sempre facente parte del consorzio Gips e subappalto Arcale in cui la Fillea Cgil è ugualmente parte civile.

De-Luca-e-Ferretti«Il procedimento penale, con due rinvii a giudizio, sta andando più veloce di quello civile – ha ribadito Taddei – e per questo abbiamo sette lavoratori che da cinque anni attendono ancora la corresponsione dei loro emolumenti. E’ tutto bloccato alla Regione e stiamo valutando ulteriori azioni legali anche nei confronti di questo ente perché su questo aspetto ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e dare risposte rapidamente». Quello legale resta una parte del lavoro del sindacato, impegnato sempre nella tutela e denuncia di problemi ed irregolarità che emergono nei cantieri a causa della mancata applicazione di contratti o sui ritardi dell’entrata in vigore delle norme.

«Se la situazione nei cantieri della ricostruzione è meno drammatica oggi di ieri lo si deve a queste azioni portate avanti dalla Fillea in questi anni – spiega Massimo De Luca che nell’ultimo anno è stato impegnato in un progetto nazionale e regionale della Fillea – ma la preoccupazione resta forte per i flussi di denaro in arrivo tra ricostruzione e Pnrr che fa gola alla criminalità. Un paio le emergenze, ad iniziare dalla pedemontana da realizzare da Matelica a Muccia: arriveranno centinaia di operai ma non esiste un campo base dove ospitarli, se non quello di Borgo Tufico ben lontano da questi nuovi cantieri. Nessuno si domanda come mai nelle vicinanze di Visso nascono autentiche baracche dove vengono sistemate le maestranze dei cantieri mentre nella stessa zona ogni giorno vanno e vengono lavoratori dall’Abruzzo che si sobbarcano centinaia di chilometri per lavorare. I più fortunati sono quelli che da Spoleto lavorano a Ussita. Per non parlare delle condizioni di chi lavora sui cantieri delle gallerie dell’A14, dove ci sono diritti e retribuzioni diverse tra gli stessi lavoratori che operano fianco a fianco. Nessuno si fa domande e soprattutto nessuno dà risposte a tutto questo».

Matteo-FerrettiMatteo Ferretti, nuovo segretario provinciale Fillea Cgil, punta il dito sulla tutela di sicurezza e legalità nei cantieri attraverso strumenti che stentano a decollare. «I cantieri stanno aumentando – afferma Ferretti – le aziende stanno arrivando da fuori provincia e ci sono una serie di elementi da trattare collettivamente, intendo con gli enti statali. Manca ancora la firma sul protocollo di legalità attraverso un tavolo permanente in prefettura tra tutti gli attori coinvolti: ebbene in tutte le province del cratere sismico è stato avviato meno che a Macerata. Dumping contrattuale, giusto inquadramento dei lavoratori, gli alloggi per chi viene a lavorare da fuori, il badge di cantiere applicato in due sole aziende del maceratese e ancora bloccato per il Centro Fiere di Villa Potenza visto che il Comune di Macerata non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni. Anche sul settimanale di cantiere non si sa nulla e non escludiamo di rivolgerci alla Procura per vedere se è davvero attuato o no. Questi sono ritardi che penalizzano chi lavora in edilizia e che non sono più tollerabili. Soprattutto nel momento in cui i cantieri stanno decollando e c’è bisogno di vigilare su un percorso di legalità che deve essere assolutamente rispettato». La chiusura con Bruno Pettinari, legale della Cgil, che ha ribadito come «manca un controllo a monte dell’affidamento delle opere edilizie perché con questa azione che abbiamo svolto assieme agli uffici del sindacato si è dimostrato come semplicemente incrociando carte e dati su società e soggetti si possono scoprire irregolarità. Ed in questo un plauso va dato ai dipendenti della Cgil che sono riusciti a scovare situazioni di illegalità che talvolta neppure la Procura riesce a scoperchiare. Che la fetta di finanziamenti che stanno arrivando faccia gola alla malavita è un dato chiaro: così come che ci sono norme per impedirlo, basterebbe solo applicarle».



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