Restauro chiesa di San Giovanni,
appaltati i lavori

MACERATA - Passi avanti verso la sistemazione dell'antico edificio, la gara è andata ad un raggruppamento composto da due aziende della provincia e da una di Roma
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La chiesa di San Giovanni

 

di Luca Patrassi

Si avvicina il via all’operazione di restauro della chiesa di San Giovanni di Macerata. Sono infatti stati appaltati i lavori e la gara è appena stata definita con assegnazione a un raggruppamento di imprese maceratesi e romana. L’operazione andrà in porto grazie ai finanziamenti della comunità europea finalizzati allo sviluppo regionale, in particolare – quanto alle Marche – per il recupero dei beni monumentali danneggiati dal sisma. La commissione di gara, guidata dal dirigente del Servizio tecnico del comune di Macerata, l’ingegnere Tristano Luchetti, ha definito la procedura che ha visto partecipare una decina di imprese. Ad aggiudicarsi l’appalto è stato un raggruppamento di imprese formato dalla Edil 93 srl di Recanati, Eures Arte srl di Roma e dalla Eredi Paci Gerardo srl di Macerata: ribasso d’asta del 12,6% che porta i lavori a un costo finale di circa 2.3 milioni di euro. Tempo previsto per l’opera 420 giorni naturali e consecutivi dalla consegna del cantiere che sarà fatta appena gli uffici verificheranno la sussistenza dei requisiti indicati dalle imprese vincitrici. La chiesa è della Diocesi, ma la procedura di gara è stata seguita e gestita dal Comune grazie ad una convenzione. «La chiesa di San Giovanni – spiega la scheda turistica – fu costruita nel 1625 su disegno dell’architetto canonico Rosato Rosati, che la volle simile allo schema da lui ideato per San Carlo Catinari a Roma. Il suo stile rispecchia quello dell’Ordine dei Gesuiti: interno a croce latina, una sola navata spaziosissima, cappelle laterali profonde (fra esse si distinguomo quelle dedicate a San Francesco Saverio e quella di San Ignazio), una cupola imponente con una lanterna molto alta e un campanile a piani variamente articolati. Inoltre la decorazione dell’interno è ricca di marmi policromi e ornamenti che creano spazi illusori, tipici dell’arte barocca».



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