«Mia madre è morta per un tumore:
era positiva al Covid
e ha dovuto sospendere le chemio»

RECANATI - Marisa di Chiara si è spenta a 67 anni all'ospedale di Civitanova, il figlio Davide Rinaldesi: «Mi chiedo come sia possibile che chi abbia bisogno di cure perché affetto da patologie gravi ed è contagiato dal virus non possa riceverle in strutture apposite: una soluzione per chi è nelle stesse sue condizioni non si può trovare?»

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Marisa di Chiara

 

«Mia madre aveva un tumore, da quando è risultata positiva al Covid non ha potuto più fare le chemio. Mi chiedo come sia possibile che chi abbia bisogno di cure perché affetto da patologie gravi ed è contagiato dal virus non possa riceverle in strutture apposite. Non è morta perché aveva il Covid, è morta per la malattia». Davide Rinaldesi, è il figlio di Marisa di Chiara, la 67enne di Recanati scomparsa venerdì all’ospedale di Civitanova dove era stata ricoverata in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute. Racconta l’ultimo mese di vita della madre con il dolore di chi ha perso un affetto così importante e con la tristezza per quello che è stato un periodo segnato dalla mancanza di cure adatte alla malattia che l’ha sconfitta. «Il 16 febbraio mia madre si è sottoposta all’ultima chemio, il 25 dello stesso mese ne avrebbe dovuta fare un’altra ma il giorno prima il tampone è risultato positivo – racconta -. Ha avuto sintomi lievi, è rimasta a casa e ha dovuto sospendere il trattamento. Pian piano è stata sempre peggio fino a giovedì quando è stata ricoverata al pronto soccorso di Civitanova, dove i medici hanno fatto tutto quello che potevano. E’ morta 24 ore dopo. Non si potevano fare reparti appositi per chi è positivo al virus ma ha bisogno di cure per altre malattie? – chiede Davide Rinaldesi -. Non hanno fatto il possibile per chi sta male e, giustamente, non può recarsi in ospedale e nei reparti per ricevere i trattamenti di cui ha bisogno. Sono una persona riservata, lo è tutta la mia famiglia, ma ho deciso di raccontare quanto accaduto pubblicamente per un unico motivo – conclude – e cioè sperare che si possa fare qualcosa per qualcun altro: mia madre sarebbe dovuta morire presto o tardi, una soluzione per chi è nelle stesse sue condizioni non si può trovare?». Marisa di Chiara lascia, oltre al figlio, il marito Armando e la figlia Martina.

(Ma. Cen.)

 



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