di Laura Boccanera
«Civitanova è fra i comuni più apprezzati della Regione, la riqualificazione in una città moderna e post moderna è necessaria». Il sindaco Fabrizio Ciarapica è entusiasta del progetto presentato dallo studio Faroldi del Politecnico di Milano e commenta la necessità di un progetto che legasse le varie anime del centro lungo la direttrice che parte da Palazzo Sforza.
L’intenzione c’era fin dall’inizio quando era legata al parcheggio sotterraneo sotto al Varco e legato all’azienda Strever che avrebbe realizzato la ripavimentazione e riqualificazione in cambio della cessione di tutte le aree blu della città. Quell’idea, fortemente ostacolata dalla maggioranza, è mutata in un piano di investimento pubblico per il quale il comune ha commissionato per 43mila euro uno studio al Politecnico. Gli architetti che lo hanno pensato (tra loro anche la civitanovese Marta Cognigni) hanno immaginato un lungo corridoio identificato dalla pavimentazione, da verde, da fontane a terra, scultoree marmoree e per il Varco un’arena spettacoli e area wellness.
All’indomani della presa d’atto con cui la giunta decide di rinnovare l’incarico ai progettisti il sindaco Fabrizio Ciarapica si dice entusiasta: «il tema della riqualificazione del cuore pulsante della città è sempre stato al centro degli obiettivi della nostra attività politica. Negli anni tutta l’area ha subìto delle trasformazioni che però non hanno mai legato i singoli luoghi fra loro in modo armonico. Da qui l’esigenza, da parte mia e della nostra amministrazione, di compiere uno scatto ulteriore avvalendoci della collaborazione qualificata del Politecnico di Milano. Il progetto di riqualificazione è iniziato con condivisione fra tutti gli attori della maggioranza con la quale la nostra amministrazione ha condiviso la proposta di affidamento dell’incarico per uno “Studio preliminare” che possa rappresentare un punto importante di partenza e un grande momento di riflessione da condividere e sostenere perché l’intera comunità è il vero beneficiario e utente dell’intera area».
Secondo il sindaco rendere più contemporaneo il centro è un’esigenza dettata dal ruolo sempre più predominante che la città sta rivestendo sull’intero territorio regionale: «Il comune di Civitanova è ormai capofila fra i comuni più apprezzati della Regione. Città maggiormente frequentata, da cittadini regionali ed extraregionali, ha l’esigenza di creare luoghi di aggregazione alzandone notevolmente la qualità anche in termini culturali: luoghi dove poter svolgere mostre, eventi e manifestazioni di eccellenza. In sostanza, svolgere tutte quelle attività di relazione sociale e culturale che sono necessarie per far progredire l’intera comunità. L’intento è quello di partire dalla storia, dall’identità di tutto il centro città, riconfigurando tutta l’area in una città moderna e post-moderna. All’interno del team del Politecnico di Milano che ha svolto il progetto, inoltre, ha lavorato in prima persona una civitanovese doc, l’architetto Marta Cognigni, residente ancora a Civitanova sebbene lavori a Milano e che ha conseguito il diploma presso il nostro Liceo Classico per poi laurearsi al Politecnico. Credo fortemente in questo progetto – ha concluso il primo cittadino – che ho voluto e che ha ricevuto il pieno consenso nell’intera maggioranza. Ora si passerà alla fase progettuale, partendo con il primo stralcio dal Varco al Mare e che strada facendo potrà avere solo piccole modifiche in senso migliorativo».
Un nuovo centro per Civitanova Ecco il maxi progetto di restyling
Riqualificazione del centro: incarico al Politecnico di Milano
Orrendo.
sembra sodosopa di southpark
Ma tutta quella piazza enorme riescono a farla se buttano giù il palazzo comunale e chiudono le strade...
I parcheggi dovete fa....
Bella sembra Pyongyang
Bella la scritta Civitanova Marche con quel bel font neo fascista, questa poi è piazza Pyongyang giusto?
Fermatelo
Me cojoni, che è Barcellona ?
Post mezzadra direi
Verso Dubai ed oltre
Dubai
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…comunque, il centro ed il borgo marinaro va curato, sistemato in molti casi e valorizzato, ma non contemporaneizzato e pure stravolto!! Meditate, gente, meditate!! gv
Il Sindaco Ciarapica & Assessori vari, che in questi anni ci hanno abituati a queste sorprese faraoniche, credo NON abbiano ben chiaro che la città NON è la loro. Se viene deciso di stravolgere completamente il Centro della città, pianificare/realizzare una grande opera o un grande intervento in qualsiasi punto della città, non ci si può chiudere dentro una stanza Sindaco + 6 Assessori e decidere un intervento del genere. Sebbene si sia ancora in una fase preliminare è chiaro che la Città va coinvolta, perché potrebbe anche non essere d’accordo. In realtà la Cittadinanza andava coinvolta dall’inizio sia come territorio (Comitati di Quartiere) sia come categorie (Associazioni di categoria ed Associazioni varie). Non entro nel merito del Progetto. Si può fare? Si ma se piace ad una larga maggioranza di 40.000 abitanti (quindi NON 20.000+1), e NON di certo perché piace a Sindaco + Assessori + Progettisti Incaricati (ai quali piace di default, avendolo concepito loro stessi).
ma perché una bella pineta come a San Benedetto invece di tutto questo cemento, proprio non piace ?
Nel rendering sono previsti banchi postmoderni per vendere il pesce sotto l’arco circondati da statue raffiguranti eroi ellenici e fontanelle ???
Non dovrebbe essere consentito ad un Sindaco di prendere così in giro la cittadinanza.
Tra i vantaggi di essere completamente esposti sul traballante piedistallo c’è quello di non cogliere sarcasmo e critiche sottili e a volte anche pesanti scambiandoli per apprezzamenti.
Di contro c’è che si capisce sempre quali siano i fini ultimi di tutto quello che vuoi fare per raggiungere obbiettivi che mostrano l’orrore, la vergogna, la ricerca del profitto a spese degli altri; il voler far credere di agire per il loro bene e sapere che ne farebbero volentieri a meno; mostrare sempre le peggiori intenzioni che tali rimangono nonostante tutti le piroette per mascherarle; non avere niente di veramente significativo da raccontare, dire, mostrare che non sia assolutamente ridicolo e nell’impostazione come nella dimostrazione ; il saper suscitare negli altri quel senso di viscida sensazione che si ha dopo aver capito qual è la finalità in tutto quello che si vuole far apparire come regalia, omaggio e non è altro che un tentativo in genere mal riuscito a favore del proprio tornaconto perché se sei stupido c’è sempre e comunque chi ti frega e se non oggi sarà domani ; pensare di poter far cambiare idea a qualcuno approfittando di momenti di fragilità che ne attutiscono momentaneamente la lucidità mentale per poi tornare a vederti per quello che sei : un reietto che ancora non sa di esserlo anche se qualcuno glielo spiega ma è normale che non lo capisci; avere vicino personaggi disposti a tutto per collaborare con te ma che ti detestano perché frequentandoti hanno la sfortuna di conoscerti e prima che li freghi tu studiano su come renderti transitorio, inutile, invisibile e tragicamente penoso; essere sempre circondati da chi ti lusinga e poi ti sfrutta giocando sulla tua superbia riuscendo a convincerti che pure le latrine che ti mostrano siano capolavori ispirati dal Museum of Modern Art (MaMo’) del Cavaliere Prato di Macerata con tanto di vasca idrorepellente; il non capire quando si cerca di toccare il fondo e non puoi farlo perché fai giornalmente infusioni in un’ambiente a cui hai dato la tua tendenza ben poco incline ad assorbire un piccolo, piccolissimo, quasi inesistente barlume di intelligenza che sarebbe pur sempre meglio di niente. E qui mi fermo e concludo che forse il miglior vantaggio di essere un madornale…di più, ciclopico…di più ancora….smisurato ed eufemisticamente stupido è che si potrebbe dire in modo quasi gioioso, usando più simpatici sinonimi come: sciocco, scemo, deficiente, imbecille, tonto, ottuso, fesso, ebete, baccellone ed anche in straniero perché adesso dopo la nazionalizzazione in un nuovo partito europeista non fanno più soffrire termini stranieri come mentecapto, idiot e cabeca-dura. Non mi ricordo più perché sto scrivendo questo apprezzabilissimo a mio parere commentino. Per il momento visto che nelle foto c’è molto spazio, lo piazzo qui poi quando è finita la piazza anzi lo slargo sennò non mi ci dice con piazzo e piazza, se c’è un angolino lo trasbordo anzi lo lascio scritto al notaio visto che i tempi di uno stupido per eccellenza non coincidono con niente.
Si susseguono da giorni gli articoli sulla stampa e “Rendering” filmati sullo spettacolare progetto per le aree centrali della Città.
Ci si chiede fino a che punto sono disposti i Civitanovesi a sopportare tutti questi progetti passati solo nelle segrete stanze del Comune senza nessun coinvolgimento della cittadinanza venduti come il massimo dello scibile umano. I civitanovesi sanno molto bene come funzionano le cose nel nostro disgraziato paese. In Italia ci sono più di 50 facoltà e istituti di architettura tutti assolutamente qualificati, comunque l’incarico viene assegnato alla facoltà di architettura del politecnico di Milano dove un’ architetto/a civitanovese partecipa al progetto. Ma i civitanovesi non hanno l’anello al naso, ci sono validissimi professionisti, compresa una schiera di giovani architetti che anni fa hanno partecipato ad un progetto nominato” Civitanovissima” a cura dell’università di Camerino, che aveva per oggetto la progettazione delle aree centrali di Civitanova Marche. Gli elaborati sono stati anche oggetto di una mostra tenutasi a Civitanova Marche che molti cittadini ricordano benissimo. Le soluzioni individuate sono talmente tante che forse non c’era alcuna necessità di un nuovo incarico pagato con i soldi dei civitanovesi per avere un lavoro analogo a quelli già a suo tempo presentati. Inoltre si sarebbe potuto riproporre, con una modica spesa, oltre ad un coinvolgimento degli stessi, più di quaranta giovani professionisti, una sorta di concorso di idee aperto a tutti i professionisti con paletti economici precisi: primo e secondo premio per i migliori. Ma ormai è chiaro che si vogliono imporre alla Città scelte calate dall’alto senza alcuna possibilità di partecipazione della cittadinanza.
Sarebbe necessario convocare un’affollata assemblea cittadina dimodoché i civitanovesi abbiano l’opportunità di dire la loro. Ma c’è di mezzo la pandemia!
Molta gente vorrebbe che si facesse il sottopasso sulla nazionale. I sei milioni da anni sono pronti. Naturalmente un lavoro del genere sarebbe “ben” controllato da prima di partire fino a dove arriva e non credo tanto in là. Facendo un piccolo raffronto, un piccolo sottopasso che collegava la nazionale al lungomare nord a Fontespina se ricordo bene, credo sia costato un milione e passa prima che arrivasse “ tutto io, tutto mio”. Adesso con questi sei milioni, partendo da circa il Trialone e supponendo di superare la palazzina dove sta la Polizia stradale e con la fantasia spingersi ancora più avanti, una volta arrivati e ben in profondità davanti al passaggio a livello, stop e fermati là. Un bel muro di una decina di metri d’altezza e un graffito con la faccia di un beone che dovrebbe dormire tutto solo in “Piazza grande”, tra gatti che lo schifano e cani che gli orinano addosso. Ho usato le parole della canzone che mi sembra siano queste o giù di lì. Insomma, tra una occasione per Bunsky e un’opera da ottava meraviglia dove a nessuno è permesso di mettere il naso e in procinto di trovarmi un lavoro, di certo sceglierei qualcosa da mettere da parte per la vecchiaia che a giudicare dalla chierica bella che evidente, i capelli che perdono colore e che viaggiano già sul bianco sporco, la mente logorata dal troppo daffare personale, che cosa dovrei scegliere, il niente ferroviario o il maestoso metropolitano?