I militari al lavoro alla Porcelli:
«La situazione sta migliorando,
creato un reparto Covid free»

TOLENTINO - Sono in servizio dal 15 gennaio nella casa di riposo dove 19 sono state le persone morte dallo scoppio del focolaio

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Il primo maresciallo Lodovico De Marco e il tenente medico Silvio Pallone (a destra)

 

È al lavoro alla casa di riposo Porcelli di Tolentino dal 15 gennaio la task force dell’Aereonautica, di cui fanno parte il tenente medico Silvio Pallone, il primo maresciallo Lodovico De Marco, il luogotenente Vincenzo Serpico e il maresciallo di seconda classe Anselmo Pacifico. Un gruppo che ha già lavorato in una situazione simile: è stato in Sardegna, sempre in una residenza protetta con ospiti positivi al Covid. Il team sanitario, un medico e tre infermieri, è stato attivato dall’Aereonautica militare ed è addestrato a fornire sostegno sia all’interno delle aziende ospedaliere che nelle case di riposo e ad effettuare screening di massa e nei trasporti ad alto biocontenimento.

«A Tolentino abbiamo trovato una situazione nella quale la maggior parte dei pazienti aveva contratto il virus e quindi c’erano molto ospiti che avevano bisogno di terapie importanti, anche con ossigeno e antibiotici, oltre a una terapia di base che già era molto complessa – dicono Silvio Pallone e Lodovico De Marco -. Inoltre la struttura è anche centro Alzheimer e quindi c’è una attenzione massima, h 24, per questi pazienti. Nel corso delle settimane abbiamo fatto il massimo, insieme al personale della residenza protetta, che ci teniamo a ringraziare particolarmente perché senza soluzione di continuità, malgrado le esigue forze, ha dimostrato tutta la sua determinazione e capacità di assistenza. Grazie all’impegno e al lavoro di tutti, nel corso delle settimane, stiamo cominciando a vedere i primi risultati, tanto che abbiamo registrato i primi tamponi negativi, con pazienti che hanno sconfitto il virus e quindi, piano piano, nella struttura si sta ristabilendo una normalità».

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I divisori installati nella casa di riposo per isolare i pazienti

Con le prime persone negative gli ospiti iniziano a ritornare nelle proprie camere «questo psicologicamente per loro è molto importante, è un fattore determinante per il ritorno alla normalità. Stiamo vedendo che questo li fa migliorare giorno dopo giorno. La difficoltà più grande che abbiamo incontrato, in questo periodo, è il contatto con i familiari. Non essendo possibile accedere nella struttura, cerchiamo di effettuare video chiamate con le famiglia». I due militari sottolineano: «abbiamo trovato a Tolentino una grande organizzazione che è riuscita anche a garantire con esigue forze, l’assistenza sanitaria. Abbiamo riscontrato una grande umanità e una grande preparazione di tutto il personale e proprio questi fattori ci hanno permesso di integrarci con loro. Da quando siamo arrivati c’è stato anche un accesso giornaliero dei medici di medicina generale che conoscono meglio i pazienti e le loro terapie, con loro collaboriamo per adeguare i piani farmaceutici. Anche in questo caso dobbiamo evidenziare una costruttiva collaborazione. Sono sempre stati a disposizione per qualsiasi esigenze o emergenza. Siamo stati accolti, sin dalle prime ore, in maniera eccezionale. Sia il sindaco, il cda e la direzione ci sono stati vicini e continuano a supportarci per tutte le attività. L’Asp è attualmente una sorta di ospedale e ora pian piano sta tornando alla normalità. Il nostro lavoro è stato abbastanza semplice perché abbiamo trovato una situazione ben organizzata a cui noi abbiamo portato alcuni piccoli correttivi». I militari hanno poi sottolineato di aver trovato una grande professionalità tra il personale «siamo rimasti anche sorpresi di una organizzazione del genere perché in queste emergenze si tende a perdere la visione complessiva della situazione, anche perché i pazienti cominciano ad avere sempre più criticità. Abbiamo messo a disposizione la nostra professionalità per migliorare il risultato. Purtroppo alcuni ospiti non ce l’hanno fatta anche per patologie pregresse e per l’età, in alcuni casi molto avanzata ma dobbiamo sottolineare che abbiamo avuto un contatto con le famiglie che vengono aggiornate sulle condizioni cliniche dei pazienti quotidianamente e la maggior parte dei familiari ringraziano la struttura e noi per quanto si sta facendo e per quanto fatto». Nella casa di riposo sono state 19 le persone morte dopo che è scoppiato un focolaio con 80 persone contagiate tra 86 ospiti. «Resteremo in servizio all’Asp Porcelli per tutto il tempo necessario e fino a quando ce ne sarà bisogno. Ovviamente seguiremo le direttive della Difesa. Ricordiamo che è importante, per evitare il contagio, continuare a utilizzare i dispositivi di prevenzione individuali, in particolare le mascherine, igienizzare frequentemente le mani e rispettare il distanziamento sociale». La buona notizia «è quella relativa all’effettuazione dei tamponi di controllo che attestano che molti pazienti si stanno negativizzando, speriamo di arrivare presto all’intera comunità guarita». Grazie ai pazienti che si sono negativizzati è stato creato un reparto Covid free. 

Lo Stato maggiore del ministero della Difesa ha concesso l’autorizzazione per le dichiarazioni del tenente medico Pallone e del maresciallo De Marco.

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