Controlli all’auditorium San Paolo di Macerata (2 novembre 2016)
di Federica Nardi
La ricostruzione post sisma torna nel dibattito del Consiglio comunale con l’interrogazione presentata da Stefania Monteverde (Macerata bene comune) su due opere pubbliche chiuse e inagibili dal 2016: l’auditorium San Paolo in piazza della Libertà e la chiesa delle Vergini nell’omonimo quartiere. Ma nella risposta dell’assessore Andrea Marchiori spunta anche il Convitto nazionale: «Abbiamo incaricato uno studio per individuare esattamente le criticità dello stabile e quindi capire quali dovranno essere i costi e gli interventi per richiede all’Ufficio speciale ricostruzione l’importo esatto da finanziare».
Stefania Monteverde
Monteverde si è agganciata all’ordinanza 109 dell’attuale commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, che prende in esame un lungo elenco di opere pubbliche per le quali i Comuni dovranno trasmettere entro il 31 dicembre un cronoprogramma dettagliato. Anche il Comune di Macerata ha diverse opere ma nell’elenco, sottolinea Monteverde, «mancano sia l’auditorium, di proprietà del Comune, che la chiesa delle Vergini che è del Demanio. A che punto è la ricostruzione di queste opere?», domanda la consigliera. A rispondere Marchiori che si dice «sorpreso che Monteverde, ex vicesindaco, non sappia che San Paolo non è stata finanziata. Risulta inagibile dall’8 marzo 2017 ed è stato chiesto un finanziamento di oltre 4 milioni, non accordato». L’ex sindaco Romano Carancini, ricorda l’assessore, aveva chiesto di accorpare l’auditorium con l’edificio adiacente della Chiesa che risultava altrimenti inagibile. Ma niente da fare. «Faremo di tutto affinché anche l’ex chiesa di San Paolo sia finanziata per l’integrale ripristino», assicura Marchiori.
Andrea Marchiori
L’assessore ha citato alcune delle opere contenute nell’elenco dell’ordinanza 109 con relativi importi. Diverse le scuole: la Ercole Rosa (645mila euro), la Mameli (1 milione e 247mila euro), la IV Novembre (964mila euro), la Fratelli cervi (2 milioni e 78mila euro), Lino Liviabella (596mila euro), Convitto (7 milioni 275mila euro). Ci sono anche la parte del municipio ancora da restaurare, per un importo di 3 milioni e 897mila euro e la sala del teatro Lauro Rossi per 1,8 milioni.
Ma nonostante il finanziamento, per il Convitto la strada è ancora incerta, tanto che è stato chiesto un ulteriore parere. «Nelle scorse settimane – spiega Marchiori – abbiamo dato incarico a uno studio di indagine, progettazione e rilevamento strutturale per individuare esattamente criticità dello stabile e quindi capire quali dovranno essere i costi e interventi per presentare il cosiddetto Cir, il documento con cui formalmente si richiede all’Usr l’importo da finanziare. In questo momento è quello dell’elenco, in virtù dell’accertamento potrebbe subire una conferma o una ulteriore incremento. C’è l’impegno di questa amministrazione di accelerare gli interventi, farli in modo puntuale e adeguato e recuperare quelli che purtroppo a oggi non risultano ancora finanziati».
Il Convitto di Macerata, in attesa di ricostruzione
Dovrebbe occuparsene il papa della chiesa....
L'edificio non è un luogo di culto perchè la chiesa non è più officiata da decenni e inoltre l'immobile è di proprietà dal Comune di Macerata dal 1815
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Il venerdi’ santo esce dalla chiesa San Paolo esce la processione del Cristo morto che e’ una tradizione molto popolare alla citta’ di Macerata.
Il centro storico con l’ex Chiesa San Paolo officiata o no è mancante di un punto reso attivo dall’Università e dalla stesso Comune con convegni degni di un capoluogo di provincia visto che anche l’Abbadia di Fistra è inattiva nei famosi congressi e convegni. Trovare i fondi dovrebbe essere un impegno unanime fra tutti i gruppi politici e i suoi rappresentanti governativi. I grandi portoni chiusi di Piazza della libertà è un’umiliazione che Macerata deve cancellare. Ivano Tacconi gruppo politico Macerata Rinnova.