Tantissimi amici a dare l’estremo saluto ad Annita Pantanetti, docente, partigiana e presidentessa e fondatrice della sezione Anpi di Civitanova. È morta l’8 settembre a 75 anni. L’arrivo del feretro nella chiesa di San Paolo è stato accolto dal corpo bandistico di Montecosaro che ha suonato la “Canzone dell’amore perduto” e “Bella Ciao”. Poi il via ai tanti ricordi che sono stati letti in chiesa durante il funerale.
L’attore e regista Giorgio Felicetti la ricorda come «una seconda madre. Ha saputo indicarmi direzioni precise. “Annita” era il primo nome che mi compariva nella rubrica del telefono. In tanti oggi ci sentiamo orfani. Annita non ha mai perso un mio spettacolo e mi ha sempre incoraggiato perché aveva la capacità di insegnare. Insegnava il senso etico di essere cittadini messo in relazione agli altri. Sapeva quanto fosse importante la memoria storica e la coscienza di un popolo. Parlando con lei sono nati diversi miei spettacoli. Regalava libri a tutti, ogni giorno andava in edicola a comprare 4 o 5 quotidiani, la sua casa era piena di libri di storia. Quando nacque mio figlio lo volle vedere e gli regalò “La Costituzione spiegata ai bambini”. Era generosa e sapeva innamorarsi delle storie. Ciao bella, bella ciao».
Il presidente dell’Anpi provinciale, Lorenzo Marconi, ha letto una lettera della presidenza della segreteria nazionale dell’Anpi, e ha detto «Finché ha potuto ha dato tutto, anche nell’ultimo periodo dove la stanchezza si faceva sentire. In lei prevaleva sempre la volontà di portare avanti le attività dell’Anpi. Ci mancherai, grazie per tutto quello che hai fatto». «Mi rifiuto di credere che tutti i valori di Annita possano finire oggi dentro questa bara tra il dolore di tutti quanti le hanno voluto bene» ha detto Anna Donati che ha parlato anche per gli amici Giorgia Belforte e Amedeo Regini. Tantissimi i presenti, che si sono stretti al marito di Annita, l’avvocato Roberto Gaetani e al figlio Claudio con la compagna Tasha. C’erano le sezioni Anpi, diversi consiglieri comunali, il presidente del Consiglio comunale, Claudio Morresi, il consigliere regionale Francesco Micucci, il sindaco di Montecosaro Reano Malaisi.
(Foto di Federico De Marco)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
“Insegnava il senso etico di essere cittadini in mezzo agli altri”.Come suonano amare queste parole dopo i fatti di Colleferro!Annita e Willy che possiate riposar “all’ombra di un bel Fior!”.