Passata l’ondata di silenzio legata al coronavirus, silenzio forzato dai locali chiusi, ora la movida sembra voler recuperare i mesi perduti con la tolleranza dei residenti del centro storico che è già arrivata ai livelli di guardia.
Maurizio Del Gobbo, capogruppo del Pd
Schiamazzi a notte inoltrata, alcol servito anche ai ragazzini, strade utilizzate come bagni a cielo aperto. I residenti sono tornati a protestare e a segnalare gli episodi alle forze dell’ordine e ai politici. L’ultimo in ordine di tempo, la rissa in galleria Scipione nella notte tra giovedì e venerdì, con tre ragazzi che si sono affrontati e uno di loro che è stato identificato dalla polizia locale. Ad intervenire, a difesa delle ragioni dei residenti, è il capogruppo democrat in consiglio comunale Maurizio del Gobbo. «Ho ricevuto anche oggi alcune telefonate di residenti del centro storico che non ne possono più di passare le notti in bianco dal giovedì al sabato pur dovendo poi andare a lavorare – spiega – Segnalano comportamenti molesti, schiamazzi di ragazzi ubriachi. Oltre a quello che trovano al mattino per le strade usate spesso come bagni. Bene la movida, ma le regole ci sono e vanno rispettate o fatte rispettare. Non si può assistere al fatto che vengano dati drink alcolici ai minorenni, poi quando ci risvegliamo con le tragedie, allora tutti si scandalizzano e si dicono sorpresi. I comportamenti scorretti vanno sanzionati. Non si può parlare di rilancio della residenza in centro storico – conclude del Gobbo – se poi agli slogan non si accompagnano azioni concrete iniziando dalla vivibilità e dal rispetto delle regole. Poi bisognerebbe anche dare servizi ai residenti, mancano i negozi anche per le necessità di base».
(L. Pat.)
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Esatto, e’ tutta colpa del sindaco che ha fatto l’ordinanza della movida fino alle 2 del mattino, non si riesce piu’ a dormire ogni sera.
appare curioso questo intervento ora… l’ ottimo del gobbo è in maggioranza da lustri e si accorge ora di avere un ruolo… ruolo che peraltro gli permetterebbe non tanto di sollevare il problema ma di risolverlo.
Corsi e ricorsi storici.
Quello degli schiamazzi notturni, delle [email protected] sui portoni e lungo le vie, dei rapporti sessuali interruptus, del vomitare qui e pure li è un problema che ci trasciniamo dietro da almeno una trentina d’anni..
Solo che, all’inizio, interessava Corso Cavour (fioriere rotte e cocci di vetro) via Mozzi e via Illuminati (e zone limitrofe, attorno al Tartaruga) con rotture di specchietti delle auto in sosta..
All’epoca gli abitanti scrissero, fecero esposti, parlarono con la stampa… ma siccome NON era interessato tutto il Centro Storico le lamentele vennero derubricate in “rotture di scatole di 4 vecchi” e non venne fatto quasi nulla.
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Come sempre accade da una situazione, che poteva essere risolta in poco tempo, si è lasciato correre, minimizzare, negare, rimuovere, nascondere il problema.. fino a che il problema on si è ingigantito ed ora metterci le mani è diventato più complicato, difficile e più oneroso.
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Se ogni “occasione” (aperitivi europei, notte opera, feste universitarie, ecc) diviene scusa per navigare dell’alcool è logico che poi gli schiamazzi, i casini, le minzioni lungo le vie non sono più un fatto isolato, ma comune, la regola, la norma…
Condivido quanto scrive l’amico Cerasi. La storia è antica. Sullo sballo alcolico concordo pienamente. L’amico del Gobbo faccia in Consiglio non un ordine del giorno, ma una mozione non di invito, ma di efficacia immediata e lasci votare il Consiglio. E’ necessario che il Consiglio dibatta e voti. Non facciamo come in Parlamento. Per votare in Consiglio, per ora, non c’è il Covid. Conte permettendo…