Dura presa di posizione di Confartigianato alla «campagna d’odio innescata in particolare contro acconciatori ed estetisti, rei di aumentare i prezzi dei servizi aggiungendo la voce “contributo Covid-19”, ritenendola un inappropriato e ingiustificato accanimento». Rossano Trobbiani, presidente regionale Acconciatori Confartigianato, spiega: «Non si tratta di un fenomeno diffuso come si tende a far credere sono pochissimi infatti a livello nazionale, i saloni che hanno creduto opportuno e limpido aggiungere la voce relativa ai costi di sanificazione e dei dispositivi di protezione agli scontrini del servizio di acconciatura. La maggior parte ha riaperto l’attività tra mille sacrifici e sta accogliendo la propria clientela praticando le stesse condizioni pre-emergenza coronavirus. Posto inoltre, che aumentare il costo delle prestazioni non raffigura peraltro alcuna illegittimità, essendo le tariffe libere come libera è la scelta dei clienti di avvalersi di un servizio, di aumenti nelle nostre tre province se ne sono visti davvero in pochi casi e non di rilevante entità, e tantomeno con l’apposizione di diciture “contributo Covid” o similari. Se così fosse stato, avremmo invitato sicuramente i nostri operatori a desistere da determinati comportamenti, ma non ce n’è stato e ritengo che non ce ne sarà alcun bisogno. Dobbiamo ricordare inoltre che per tutta la durata della pandemia altre attività produttive che hanno comunque sempre lavorato, hanno aumentato i prezzi a loro discrezione, senza le reazioni scattate contro i parrucchieri e le estetiste, con conseguente speculazione sia sulle imprese del benessere che su svariate altre categorie d’impresa».
«Sollecitare in modo inappropriato l’intervento della Guardia di Finanza – sottolinea Daniele Zucchini, vice presidente Acconciatori Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo – è solo un accanimento che rischia di innescare una guerra fra poveri ed in alcuni casi una gara al ribasso delle tariffe, lontana anni luce dall’input di queste categorie, che da tempo hanno scelto di investire in qualità e formazione, per offrire un servizio sempre più qualificato e professionale». «Occorre inoltre evidenziare – aggiunge Rosetta Buldorini, Presidente Estetiste Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo – che i Protocolli Regionali per la riapertura delle nostre attività, grazie anche al lavoro di rappresentanza delle nostre istanze da parte dell’Associazione, va a contemperare la garanzia di sicurezza di imprenditori, dipendenti e clienti con la sostenibilità da parte delle imprese sia sul piano organizzativo che economico. Questo al fine di un riavvio, sicuramente non semplicissimo e scevro da problematiche, ma senza ulteriori traumi, delle nostre attività. Una soluzione che potrà consentire a tutti gli operatori del comparto benessere una riapertura in tranquillità e sicurezza».
«Ricordiamo che parrucchieri ed estetisti – afferma Eleonora D’Angelantonio, responsabile del settore Benessere di Macerata-Ascoli-Fermo – sono reduci da mesi di chiusura forzata e di totale mancanza di fatturato, in cui hanno comunque dovuto far fronte a spese fisse ineludibili come gli affitti e le bollette, senza autentici e concreti ammortizzatori. In quei frangenti è anche divampata la concorrenza sleale degli abusivi, che per settimane e con grave pericolo di contagio, si sono recati a domicilio dei clienti. Consentita la riapertura, i saloni hanno dovuto poi far fronte alle ingenti spese di sanificazione e di acquisto di dispositivi di protezione. Per questi motivi Confartigianato, oltre a prendere le distanze dal cosiddetto fenomeno degli aumenti ingiustificati, sta continuando ad affiancare le imprese in questo cruciale e delicato frangente, mettendo a disposizione le proprie competenze nella risoluzione dei problemi legati alla riapertura. Stiamo già attuando un’operazione di rilevazione di tutti i quesiti sollevati dalle aziende nell’applicazione delle disposizioni dei protocolli, diversificate a seconda delle specificità delle varie tipologie e caratteristiche delle attività, al fine di rendere disponibili Faq e relative risposte, redatte grazie al confronto con i servizi competenti della Regione Marche e l’Asur. Abbiamo predisposto inoltre corsi specifici di formazione per gli imprenditori e i dipendenti del settore, fondamentali per assicurare uno svolgimento dell’attività nel rispetto delle normative igienico-sanitarie e di contenimento del contagio, nella consapevolezza che la tutela della la salute di clienti, imprenditori e collaboratori rimane imprescindibile».
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La mia parrucchiera non ha aumentato niente. Magari quei saloni che aumentano i prezzi sono quelli da 100 euro in su. Poverini come soffrono. Comunque la colpa è sempre del cliente basta semplicemente cambiare salone
Allora?giustifica il rincaro?Allora la gente che lavorava e nn ha più lavoro..ma perfavore
Visto che la gente si disperava per la chiusura di queste attività ,fanno bene ad aumentare i costi.
Un po' di vergogna no è!!
Importante è fare sempre lo scontrino
Tutte le attività sono ripartite con grandi difficoltà....e tutti devono sostenere più costi di prima non solo parrucchieri ed estetisti
E per noi disoccupati chi ci aiuta il mago Conte. Soliti italiani a biasimare lo sventurato di turno,ma alla fine vi siete chiesti come hanno fatto migliaia di persone senza nessun aiuto
Ogni occasione è buona, poi non fanno uno scontrino neanche se li ammazzi.
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la ricevuta per molti professionisti è stata sempre l ultimo dei problemi, e il problema piu grosso è proprio questo