«Il mio plauso innanzitutto al sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che è il primo in Italia a revocare la segnalazione certificata di inizio attività relativa a 2 esercizi commerciali di cannabis light. Oggi, ancora una volta, la nostra azione operativa grazie ad un’amministrazione comunale che si identifica e si riconosce nella Polizia e nella magistratura, tenta di tutelare la vita delle giovani generazioni sollecitando una reazione per evitare che la vita dei nostri ragazzi venga avvelenata e distrutta dalle sostanze stupefacenti». Comincia coì la riflessione del questore Antonio Pignataro sulla diffusione della droga e lo spaccio in seguito alla revoca della licenza ai titolari di due negozi di cannabis light a Civitanova. «Il mio pensiero va alle famiglie che per il pudore, chiuse nelle loro quattro mura domestiche, soffrono vedendo i propri figli votati all’autodistruzione a causa della tossicodipendenza. Occorre che la società civile reagisca per sconfiggere il male del secolo ormai sfociato in ogni paese come emergenza nazionale. Pertanto vorrei ricordare le parole del Capo della Polizia: “il male peggiore possibile che attanaglia la nostra società moderna è l’indifferenza delle comunità, che è la negazione dello spirito umano, è il girarsi dall’altra parte, e il non fare le scelte di campo che siamo chiamati a fare, dove stare con chi stare”. In quel momento, in quella scelta di “indifferenza”, in quel voltarsi dall’altra parte, una parte di noi muore e muore anche tutta la società. Da sottolineare che Paesi nei quali è stato liberalizzato l’uso delle droghe leggere, oggi denunciano “una emergenza nazionale” per la crescita esponenziale del numero di persone che fanno uso di droghe, in particolare eroina, cocaina, che hanno prodotto una gioventù malata, intossicata dall’uso smisurato e fuori controllo di ogni sostanza stupefacente. Siamo in un Paese dove i giudici come Gratteri, Falcone, Borsellino, ed il capo della Polizia, insigni studiosi, tutte le università mondiali dicono non esistono droghe leggere la cannabis fa male e produce danni severi e irreversibili al cervello specie se consumata in età adolescenziale.
Premesso che la libertà di espressione è un principio che nessuno può limitare o ostacolare, mi chiedo con quale esperienza professionale o personale possano alcune figure pubbliche ed insigni opinionisti esprimersi in maniera così decisa riguardo alla liberalizzazione delle droghe erroneamente definite leggere? Io inviterei tutte queste persone, che prima di esprimere opinioni e giudizi basati su convinzioni puramente personali, senza supporto scientifico, e di esperienze professionali maturate sul campo da ciascun magistrato o poliziotto, sarebbe meglio per loro avvicinarsi e ascoltare le tribolazioni dei ragazzi delle comunità terapeutiche, conoscere i loro percorsi nel dolore, vivere i drammi delle famiglie che vedono i figli percorrere strade che conducono inesorabilmente all’auto distruzione. Invito loro a parlare con le famiglie che hanno all’interno della propria casa un figlio che fa uso di droghe leggere. Invito queste persone a parlare con i primari dei reparti di pediatria di tutti gli ospedali italiani. Invito tutte queste persone a recarsi a San Patrignano presso le comunità Incontro o qualsiasi altra comunità per parlare con i ragazzi, ascoltando come sono arrivati all’uso della cocaina e dell’eroina: il novantotto per cento tramite la cannabis. Tutte queste persone dovrebbero informarsi seriamente sul tema e se lo facessero, pochi rimarrebbero dalla parte di chi è propenso alla legalizzazione dell’uso della cannabis. Vorrei ricordare le parole di Papa Francesco: “la droga non si vince con la droga, la droga è un male e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi”. La legalizzazione delle cosiddette droghe leggere non hanno prodotto gli effetti che si erano prefissati. Un’attenzione particolare rivolgo ai mezzi di comunicazione che a volte diffondono delle notizie in modo tale da dare la convinzione ai giovani che la cosiddetta “canna” sia una sostanza inoffensiva. Noi, come Polizia di Stato e come tutte le altre forze di Polizia, saremo sempre gli “angeli” dei ragazzi al fine di tutelare la loro vita e la loro salute e saremo sempre vicini alle famiglie per evitare che cadano nel tunnel della disperazione e della tribolazione con i figli che finiscono nel baratro dell’auto distruzione. In tale contesto vorrei inviare un messaggio a chi, negli ultimi giorni, si è espresso sulla stampa ed in alcune trasmissioni televisive a favore della liberalizzazione della cannabis. Chiedo a loro su quali basi fondano le proprie affermazioni contrariamente a quello che hanno detto il Falcone, Borsellino, Gratteri, Papa Francesco, Papa Wojtila, le più prestigiose università del mondo, illustri scienziati e studiosi, i ragazzi di San Patrignano e di tutte le altre comunità dove dicono che oltre il novanta per cento di quelli che sono diventati tossicodipendenti hanno iniziato con la marijuana. Mi chiedo: Questi famosi opinionisti. sono magistrati? Sono magistrati che conoscono come Nicola Gratteri e Giovanni Giorgio le dinamiche del problema droga. Sono poliziotti? Che conoscono sul campo il problema droga? Non sono mai, come i poliziotti scesi nell’arena; non hanno mai respirato la polvere dell’arena; non hanno mai odorato il sangue di tanti ragazzi morti per la tossicodipendenza. Quindi invito questi opinionisti e personaggi che prima di continuare ad esprimere opinioni o giudizi, basati su convinzioni puramente personali, dovrebbero avvicinarsi ed ascoltare le tribolazioni dei ragazzi delle comunità terapeutiche, conoscere i loro percorsi sul dolore, vivere i drammi delle loro famiglie che vedono i propri figli percorrere strade che conducono inesorabilmente all’autodistruzione. Invito tutte queste persone che vogliono la liberalizzazione a recarsi, proprio a San Patrignano o alla comunità Incontro per capire le sofferenze di questi ragazzi. Se lo facessero credo che davvero cambierebbero la loro opinione ed il loro giudizio sulla liberalizzazione della cannabis.
Cannabis light, revocata la licenza a due titolari di negozi: «Civitanova prima in Italia» (Video)
Un plauso al Sindaco Ciarapica ...ottima scelta !!! Signor Questore ,come ho scritto già in un altro post ...,rongraziarla non sarà mai abbastanza ...grazie
In questo momento in California,o nel resto dell'America,se venissero a sapere di ciò che sta accadendo si metterebbero a ridere con in mano un joint di erba,stiamo indietro e tanto specialmente con certi menti come le vostre, che tristezza,unico caso in Italia, al nord ci hanno provato a chiuderli Ma la Cassazione non l'ha fatto per via di una legge che in Italia non la regolamenta e ovviamente non spetta a loro farla. Non capisco come un comune possa fare ciò di decidere se un negozio può stare aperto o chiuso è davvero assurdo..
Provo imbarazzo a sapere che Civitanova verrà menzionata come la prima città in Italia a fare chiudere i cannabis light shop mentre mezzo mondo legalizza tutta la marijuana
A quando la candidatura politica?
La cannabis light è come la birra analcolica, ma la birra analcolica non la bevete perché è analcolica.
Come mai una persona con una mano sulla coscienza ???...
Bravo
Gli spacciatori e le mafie festeggiano....
Totalmente d'accordo!
In questo momento in California,o nel resto dell'America,se venissero a sapere di ciò che sta accadendo si metterebbero a ridere con in mano un joint di erba,stiamo indietro e tanto specialmente con certi menti come le vostre, che tristezza,unico caso in Italia, al nord ci hanno provato a chiuderli Ma la Cassazione non l'ha fatto per via di una legge che in Italia non la regolamenta e ovviamente non spetta a loro farla. Non capisco come un comune possa fare ciò di decidere se un negozio può stare aperto o chiuso è davvero assurdo..
Paragonare la cannabis alle droghe pesanti? Ma si può? Non è la cannabis che manda le persone in comunità... poi dipende sempre dalle quantità, come l'alcool: non ha mai fatto danni?
Medioevo. Praticamente si tratta di ammettere e accettare il mercato nero, lo spaccio, un canale continuo di finanziamento della malavita, carceri piene.
Bravissimo
Libera o non libera mi sembra che circoli tanto bene anche in ambienti alti...
Ma dov è la vostra coerenza? Ve la,prendete con la cannabis e allo stesso tempo lasciano commercializzare una droga pesante quale è l alcool... partite dal chiudere tutti i bar se non volete più drogati
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Perfetto. Chi non è d’accordo, probabilmente, o è lontano anni luce dalla realtà, oppure ha i propri interessi. Signori, non c’è via di scampo. gv
Ad onor del vero anche la sigaretta fa male, tuttavia nessuno pensa di chiudere le tabaccherie.
Abbiamo fatto un bel passo avanti. Insigni professori, magistrati e anche Giovanni il Cavallaro dicono che la droga fa male. Giovanni il Cavallaro dice che anche il vino non fa bene quanto è troppo e che può portare all’alcolismo così come l’erba può portare alla eroina ecc. Detto questo, il vino che uccide molto di più è cultura o quello che si vuole e qualunque uso se ne fa e nei limiti della norma, l’erba invece porta irrevocabilmente all’uso di eroina ecc. Sarebbe più corretto dire che chi comincia con un bicchiere di vino poi si vedrà e chi comincia con una canna poi si vedrà. Comunque l’erba è proibita. In Italia lo è da tanto, quindi parlare di legalizzarla o no ha rotto le balle da tanti anni, pertanto mi sembra che l’unico discorso plausibile sia questo, il vino, si, si può ,almeno quello, fosse solo nelle serate con gli amici, quelle più tristi, quelle passate a pensare alle passanti incontrate con amore o a quando ci dicevamo non ci lasceremo mai o per brindare alla memoria di un amico appena morto, qualsiasi droga no. Cinquant’anni fa si dicevano le stesse cose, l’erba in Italia non è mai stata legalizzata, l’uso di eroina si è centuplicato ( quantità a caso ) la cocaina ( millecuplicata sempre a caso), quindi mi chiedo a questo punto: ” Sarebbe ora di smettere di pensare se legalizzare o no dato che dopo decenni siam sempre lì, mentre la droga alla lotta, pardon la lotta alla droga dopo tante discussioni, tavoli, interrogazioni parlamentari, di pareri medici, di insigni professori, grandi magistrati che ci credevano, a che punto sta? Se quarant’anni fa si vendeva un chilo di insalata ascolana al giorno, oggi quanta se ne vende? Con questo eufemismo non mi metteranno nella Treccani, ma nell’albo degli eroi chi ci scriviamo?
Per il signor Peroni. Per converso in molti stati USA vige la pena di morte (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_negli_Stati_Uniti_d%27America).
Chiudi la legalizzazione,chiudi un negozio,e nei pressi decine di spacciatori clandestini,li arresti e vengono sostituiti da nuove decine o centinaia.Il male,sicuramente c’è,non lo curi a sufficenza con la repressione,ne aggredisci qualche scampolo,invece devi andare alla radice,al fatto educativo,all’analisi spietata delle cause del fenomeno droga.Ad esempio,non dimenticherei che storicamente è accertato che divenne un fenomeno di massa con i soldati americani impegnati nella guerra del Vietnam.Le cause contano,e come contano!E’ un impresa di grandi difficoltà,ma consentirebbe di andare alla fonte,di curare l’origine del male.Un paradiso artificiale è l’antidoto all’inferno reale che ci circonda,e questo è opera dell’uomo.
Molti anni fa mi lamentavo con una giovane che si faceva le 4 pere giornaliere della mia incapacità di smettere di fumare. Al che la giovane si mise a bestemmiare e mi disse “testa di cazzo, tu non ce la fai con le sigarette e mi dici di smettere con l’eroina che è centomila volte più potente della nicotina?”
All’epoca, come oggi, gente disperata, i “poveri in spirito” che cercano la loro dimensione spirituale, fallendo, iniziano con lo spinello e l’alcol e poi vanno verso le droghe pesanti. Ormai è notorio che alcune forze politiche di Sinistra hanno utilizzato le droghe, regolamentate, o camuffate con la legge, per rendere schiave e manipolabili le giovani generazioni, lontane da quei vincoli religiosi o morali che ne permettono la difesa.
Considerando che gli spacciatori sono “assassini a tempo” (lo sanno quei genitori che hanno perduto i loro figli), io sono per la messa in condizione agli spacciatori di non spacciare… Come? Con i bagni penali, ove farli lavorare se vogliono mangiare, riscaldarsi e ripararsi, pur con la consapevolezza che il migliore trattamento sarebbe la pena di morte eseguita pubblicamente, a monito.
Parlo spesso con un Nigeriano che mantiene la famiglia vendendo cianfrusaglie. Costui mi diceva che Oseghale lo derideva perché si faceva un mazzo con il borsone, mentre lui… Il mio amico Nigeriano rispondeva che aveva due figli e non voleva fare del male ai figli di altri. Se avessi una ditta lo assumerei immediatamente. I criminali possono essere neri o bianchi, ma sono sempre criminali. Ed è ora che la politica prenda provvedimenti drastici. Poiché a Sinistra e con i 5 Stelle questa possibilità non c’è, ci rivolgiamo alla lega e a Fratelli d’Italia. E alle forze dell’ordine e a quei giudici liberi da quelle pastoie ideologiche e politiche. Che hanno distrutto la nostra società.
A sostegno di quanto detto dal nostro Questore (sempre sia lodato), invito tutti a leggere quello che dice il Dipartimento Nazionale della Sanità (il massimo organo scientifico italiano in materia sanitaria) a proposito della cannabis attualmente in circolazione: una droga devastante, con una concentrazione di principio attivo (THC) che a volte raggiunge il 50-60%, distruttiva per il sistema nervoso soprattutto dei ragazzi e degli adolescenti.
Qui – badate bene – non siamo più nel campo delle opinioni, ma nell’ambito di certezze a livello scientifico, per cui oggi non si distingue più tra droghe leggere e droghe pesanti, ma tra uso leggero e saltuario e uso pesante e ripetitivo di qualsiasi sostanza stupefacente.
La cosa che mi meraviglia è il motivo per cui l’attività del Questore Pignataro non venga seguita da altri questori sul territorio nazionale, sebbene la stessa abbia avuto l’avallo del capo della Polizia Gabrielli. C’è paura? C’è indifferenza? C’è quella sottile complicità che ha portato la Polizia di Stato ad avallare la sceneggiatura televisiva del vicequestore Rocco Schiavone che, quando si sente depresso, si fa vedere in prima serata sulle reti nazionali mentre fuma gli spinelli?
Di fronte ai risultati delle politiche sulle droghe finora adottate, deludenti e anzi pessimi (se ad esempio si stima che solo circa il 10% degli stupefacenti che circolano venga sequestrato), chi vuol ragionare su approcci e interventi diversi o alternativi dovrebbe essere almeno rispettato; e invece si tende talvolta persino a squalificarlo moralmente. C’è chi propone scenari di legalizzazione ma anche chi chiede semplicemente misure innovative. Magistrati come Franco Roberti, già procuratore nazionale antimafia, Raffaele Cantone, Henry John Woodcock (per non dire di un recente editoriale-appello sul giornale online di Magistratura Democratica)… Quando vent’anni fa il procuratore generale della Cassazione Ferdinando Zucconi Galli Fonseca si limitò a ipotizzare la sperimentazione della somministrazione controllata fu sepolto da un misto di improperi e di indifferenza. Poliziotti come il segretario nazionale del Siulp Felice Romano hanno a suo tempo evidenziato la necessità di cambiare strategie… Sul tema delle droghe non c’è una lotta tra il bene e il male ma (ci dovrebbe essere) un confronto di idee sulla base di esperienze, dati e analisi che conduca il legislatore a scelte consapevoli e chiare. Occorre uscire in ogni caso, tutti quanti, da un’attenzione ossessiva incentrata sulle sostanze (da combattere o da governare, poco cambia), che distrae dall’urgenza e dalla complessità del fenomeno della dipendenza e del consumo. Certo, la droga è droga; e la distinzione tra leggere e pesanti (che mantiene tuttavia una sua rilevanza) lascia il tempo che trova. Guai però a lanciare il messaggio, comunque sbagliato, che tutte le droghe siano uguali e facciano male allo stesso modo. Si possono avere effetti imprevisti e paradossali (che poi si manifestarono all’indomani della famosa equiparazione della Fini-Giovanardi): una deresponsabilizzazione fatalista, spingere il consumo di più sostanze, incentivare il mercato a offrire di tutto… Criminalizzare la cannabis light accomunandola alla cannabis che circola nel mercato illegale è una forzatura della realtà, che non serve neppure a distinguere quelli che nel circuito dei negozi si sono attenuti alle regole stabilite da leggi e regolamenti da quelli che quelle regole le hanno sistematicamente ignorate. Le Sezioni Unite non hanno deciso che chi vende infiorescenze di cannabis light commetta automaticamente il reato di spaccio, poiché occorre sempre verificare se “tali derivati siano, in concreto, privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, secondo il principio di offensività”: la palla torna al giudice e il legislatore continua a giocare a nascondino con le sue responsabilità.
Finalmente dopo anni di studi, donne insonni, gustosi manicaretti che indulgevano alla riflessione e il tutto bagnato da paradisiaci vini a cui il famoso bianchino della “ Casa del fanciullo “ dove sul muro c’era appeso un famoso quadro del 19° secolo, il famoso “ Se manca l’acqua, la papera non galleggia “, autore anonimo, avrebbe loro fatto un baffo. Né all’altezza erano i meravigliosi rossi di Italia o di Pierrà tutti vini che hanno fatto la storia. Ora la storia la fanno uomini molto semplici, colmi di sentimenti solidali e assoluta capacità di discernere il giusto dal pratico per arrivare al risultato sperato più che poi effettivamente da raccogliere in un prossimo futuro. Naturalmente avete capito tutti che sto parlando del nostro sindaco. Non lo avete capito? Per forza non leggete mai le notizie che lo riguardano e quindi come fate a potervi fare un idea ( non facile perché anche la più semplice che si possa formulare deve avere qualcosa da cui partire. Certo che se lo ignorate…. Buttano giù un leccio a Macerata, ci sono 22000 lettori che si preoccupano e si informano mentre se compare il suo nome le cose sono due: o vi fidate ciecamente o non ve ne frega assolutamente niente se respira, cammina, pensa, dorme ecc. Comunque alla fine ad una mia conclusione ci sono arrivato. Certo può essere confutata se non c’è disinteresse totale sia su quello che scrivo sia su di lui. II nostro, il vostro o meglio il loro ossia di quelli che lo gestiscono sanno che è un tipo collaborativo anche se sulla sua spontaneità, gatta ci cova. Comunque dice sempre sì e mi pare in maniera esagerata tanto che porta a chiedersi se questo comportamento sia nella sua natura gentile ( ipotesi) o perché gli viene imposto o consigliato e se dire no non si sa se poi sia stata la scelta migliore. Ma basta dire sì e il problema non sussiste. Ma adesso cerchiamo di entrare nella sua psiche per dare un qualcosa di scientifico che abbia una valenza superiore, credibile e comunque profonda. Questo suo dire sempre sì, sempre esagerato è dovuto alla paura di sentirsi rifiutato, incompreso, escluso o semplicemente si tratta di un mero calcolo di voti per le prossime elezioni che non continuando ad assecondare chi te li ha portati ti condannano ad una “ vita da ragioniere “, come la canzone di Ligabue?
Nel momento in cui, per diversi motivi, ci troviamo soli od isolati siamo più propensi a diventare dipendenti da una sostanza. Gli effetti delle sostanze stupefacenti, inoltre, intorpidiscono il nostro cervello, ci evitano di pensare, ci fanno sentire più disinibiti e ci permettono, per un breve periodo di tempo, di allontanare tutto quello che ci fa stare male e ci fa soffrire. Rappresentano una forma di evasione dalla realtà. Qualsiasi cosa possiamo dire del perché all’uso delle droghe, sempre in queste poche righe ci rigiriamo. Poi per la lotta, altra storia.
Pur essendo Macerata una provincia di scarso ed irrilevante peso economico a livello sia regionale(dove Pesaro la fa da padrona) che nazionale , siamo stati fortunati ad avere un vero servitore dello Stato come il questore Pignataro ed un gigante della legalita’ come
l avv Bonmarito.
Solo loro stanno difendendo i
nostri giovani e con loro il futuro delle ns amate Marche
A I U T I A M O L I!!!!!!!!!!!!!!!!!
e Grazie Vi Vogliamo bene!!!!
Ci sono degli esperti che sarebbero disponibili a parlare del tema. Con il solo scopo di fare chiarezza e poter comprendere meglio tutti insieme, uniti. La mia opinione è che basterebbe organizzare un evento nella nostra città che ormai è elevata a simbolo nazionale di questa lotta, con medici, giornalisti ed esperti che secondo me sono facilmente reperibili, da tutte e due le parti e lasciarli confrontare. Ma cosa ci sarebbe di più bello e utile? vista dal pubblico, comunque la si pensi, è lecito avere dubbi se non si è esperti e lo dico con rispetto e umiltà!
A quanto detto dall’avvocato Bommarito aggiungo che nessun parlamentare marchigiano ha mai appoggiato le iniziative del questore Pignataro. Questo fa pensare. E induce gli elettori a scegliere i politici anche sulla base della loro posizione ideologica in tema di uso degli stupefacenti.
la pena di morte qua dovrebbero darla a chi spara certe minchiate
…ma siii, parliamone ancora un po’, facciamo qualche altro convegno, discutiamone, organizziamo dibattiti su quel che conduce a far uso di sostanze stupefacenti (per qualcuno è un “antidoto all’inferno reale che ci circonda”, ma l’antidoto ci vorrebbe per chi ragiona così e non si rende conto che i giovani, oggi, non sono mai stati così bene e così “coccolati” nei loro paradisi…pensa un po’ che inferno!!), che è colpa della società, che non bisogna vietare, che bisogna capire (ovviamente chi non capisce è quello che non si “spara” mai niente…), capire che non tutto quello che è “droga” è male (infatti molti “raggiungono” il paradiso, loro, drogandosi..eh!?) e che…siamo proprio alla frutta, si, ma oramai anche acerba!! gv