Asmae Dachan con il sindaco Mancinelli
«E’ una giornata di festa quella del 2 giugno e va onorata per i suoi valori, come libertà e democrazia. Dobbiamo onorare la costituzione. Questa onorificenza è una promessa d’amore che si rinnova. L’Italia è la mia patria adottiva, che mi ha adottato. Cerco di essere una buona cittadina italiana e di impegnarmi per i diritti umani».
Così la giornalista italo-siriana Asmae Dachan che ha ricevuto oggi l’onorificenza del cavalierato che era stato chiesto e concesso poi dal presidente della Repubblica per il suo impegno nel sociale e il coraggio dei suoi reportage. Alla premiazione aveva al suo fianco il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Dario Gattafoni. Proprio lui aveva proposta Dachan per il cavalierato. Ieri era scoppiato un caso per via delle esternazioni della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che aveva chiesto di stoppare la consegna del riconoscimento alla giornalista dicendo che era vicina al fondamentalismo islamico. La stessa Dachan ieri è intervenuta per respingere al mittente quelle accuse «niente di più lontano da me». «Non voglio tornare nel merito della polemica – ha detto oggi -. Sono state dette tutte falsità. Purtroppo la macchina dell’odio che hanno acceso sta creando ulteriori tensioni sociali non solo verso me e ma anche verso quelle persone che vengono etichettate come diverse. Mi aggrappo ai valori della Repubblica per difendermi da ogni ingiuria».
Dario Gattafoni e Aisme Dachan
Una festa, quella del 2 giugno, che ad Ancona è stata celebrata prima con la deposizione della corona al monumento ai caduti del Passetto, in piazza del Papa dove è stata srotolata la bandiera tricolore dalla Torre civica della prefettura. Il sindaco Valeria Mancinelli ha detto che questa data è la «festa dell’Italia nata dalla Resistenza. La Repubblica è la casa che tutti gli italiani devono sentire propria e difendere.
I PREMIATI – Cavalieri oltre a Dachan, Giuseppe Ardolino, Montemarciano, brigadiere capo della Guardia di finanza, Domenico Di Ruvo, Senigallia, Maresciallo capo dell’arma dei carabinieri, Rodolfo Giampieri, Ancona, presidente dell’autorità di sistema portuale del mare adriatico centrale, Giovanni Borsini, Polverigi, impiegato del ministero della difesa, Onofrio Dalessandro, Ancona, ufficiale della Marina, Onorisio Dateo, Porto Recanati, brigadiere guardia di finanza, Mario Tomai, Osimo, sottoufficiale della Marina. Commendatori: Andrea Lardini, Filottrano, imprenditore. Medaglia d’onore: Giovanni Camilletti, Castelfidardo, (ha ritirato il nipote Giosef)
(Foto/video di Giusy Marinelli)
Dachan con Dario Gattafoni
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Istituito con la legge 3 marzo 1951, n. 178 e reso operativo nel 1952, l’Ordine al merito della Repubblica nacque con lo scopo di «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».
Dunque l’attenzione doveva essere rivolta in primo luogo alle lettere, ma se Gadda, Pasolini, Ceronetti, Carmelo Bene non sono mai stati insigniti di onorificenze istituzionali e la signora Asmae sì, viene il sospetto che le istituzioni non capiscano un beneamato di letteratura e la terrificante banalità di certi discorsi celebrativi rafforza potentemente questa ipotesi.
Il giorno che leggero che anche Ceriscioli verrà fatto cavaliere per i suoi meravigliosi, utili ( a chi?), lungimiranti ( questi in quanto assessore alla sanità sta dimostrando un’efficienza che… guardi cara signora mia non le dico proprio…), umanitari ( mai dimenticare gli aiuti sempre immediati, protesi ad alleviare in tutti i modi possibili eventuali disagi nelle zone terremotate salvaguardando senza risparmiarsi in interventi a favori di uomini e bestie di cui di quest’ultime rimangono delle bellissime beh insomma, dipende da chi le giudica, fotografie che parlano più di Mose Michelangelo, scattate mentre completamente smarrite cercavano di sapere perché si trovassero affamate ed infreddolite in mezzo a metracci di neve senza sapere se andare avanti o indietro, specialmente per quelle munite di grosse corna incapaci di prendere qualsiasi decisione su dove dirigersi per poter trovare una rapida soluzione con i vertici regionali di Palazzo Raffaele ), riprendo, quel giorno anch’io a Dio piacendo, dirò qualcosa su questa legge.