I presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio non parteciperanno oggi all’incontro con il neo-commissario al terremoto Piero Farabollini in segno di protesta contro il «colpo di mano» del governo che «ha tolto ai presidenti delle Regioni, subcommissari al terremoto, il potere di condivisione sulle ordinanze commissariali, declassando la loro funzione a potere ‘consultivo”». Lo si legge in una nota congiunta dei quattro governatori. «Una scelta grave e miope – aggiungono, che – produrrà sicuramente contenziosi e ricorsi». I governatori valutano anche «un ricorso alla Consulta». Il commissario al terremoto potrà emanare le proprie ordinanze senza la “previa intesa” con i presidenti delle Regioni, ma semplicemente avendoli sentiti. Lo prevede un emendamento della maggioranza al decreto Genova approvato nella seduta notturna che ha provocato la reazione negativa di tutte le opposizioni, secondo le quali si tratta di una scelta politica dovuta al fatto che i governatori sono di partiti d’opposizione.
I lavori in un villaggio sae
«Ci aspettavamo un ruolo crescente dei territori, si è verificato l’opposto – ha commentato il governatore Luca Ceriscioli – Anche i sindaci vengono di fatto messi fuori, non ha più senso neanche partecipare alla commissione paritetica. E’ qualcosa che va contro le aspettative di tutti e che renderà più difficile il percorso di qualunque scelta. E’ un’azione contraria ai principi costituzionali, con il rischio di invalidare l’importante strumento dell’emergenza proprio per una mancata intesa con le Regioni. Finora nel rapporto tra Governo e Regioni per gestire le ordinanze della ricostruzione era prevista l’intesa, le Regioni collaboravano con il governo per fare in modo che le ordinanze fossero il più possibile aderenti alle esigenze del territorio nel rapporto con le richieste dei sindaci, quindi l’intesa suggellava quel rapporto tra governo e territorio nel gestire le diverse situazioni che riguardano la ricostruzione. Incontravamo assemblea dei sindaci e comitato istituzionale per poi portare la voce del territorio su tutte le scelte, dalle opere da realizzare a dove mettere risorse. Con questa eliminazione diventiamo soggetti esautorati rispetto al terremoto. Una scelta assurda che mette in difficoltà lo stesso commissario, lasciato solo a portare avanti le iniziative, costretto a caricare tutto su di sé. Difficile da immaginare».
Sull’emendamento interviene anche Massimo Montesi, il coordinatore di Articolo 1 Mdp Marche: «Il decreto Genova cancella la voce di chi vive sui territori colpiti dal sisma. Esautorati sindaci e presidenti di Regione dalla ricostruzione». «Un atto gravissimo che sancisce lo scollamento profondo del governo Conte con la realtà che abita fuori da palazzo Chigi» esterna Massimo Montesi, coordinatore regionale di Articolo 1 Mdp Marche. «Tutti i componenti del governo tornino nelle zone colpite dai sismi ed, una volta finite le passerelle dei tagli dei nastri, si confrontino con chi sta lavorando incessantemente ed in silenzio per una dorsale appenninica ancora sotto le macerie». Non è piaciuta agli esponenti regionali di Articolo 1 la scelta di esautorare sindaci e presidenti di Regione dalla programmazione della ricostruzione e dalla redazione delle ordinanze: «di fatto legifereranno sull’Italia centrale da Roma, dai palazzi del potere, senza permettere ai sub commissari ed a chi vive da due anni in trincea in mezzo alla distruzione di continuare ad avere un peso importante, quello necessario e quello che serve». La richiesta, fatta a deputati e senatori di tutte le forze politiche, è di «stralciare immediatamente quella parte del decreto Genova approvato questa notte che cancella la voce di chi vive quei territori tutti i giorni, anche quando gli uffici stampa e le telecamere se ne vanno. Viceversa sarebbe la dimostrazione che questo governo volta le spalle alle popolazioni terremotate».
Mi viene solo in mente , la ciclabile per Sarnano, con gli sms e la grotta di Acquasanta. Escludere regione ben fatto io le chiuderei. I Sindaci unico supporto utile ed indispensabile per la ricostruzione condivido.
Veramente vi siete esclusi da soli. in due anni avete fatto casette di carta pesta e selfi per le innagurazioni!
Si perché ha fatto tanto...Ehhhh..e tutti gli immobile dell'invenduto che doveva assegnare??? A nanna che è meglio
Cerisciò fattene na ragione...non te vole sentì e vedè più gnisciu'. Anche a Roma se ne sono accorti.
Dimettiti che è meglio
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Benvenuto un commissario libero senza lacci e lacciuoli da parte di governatori e sindaci che fino ad ora non hanno fatto nulla: passarelle i primi, silenziosi e arrendevoli i secondi pronti a curare campanilismi e la propria parrocchia. Un esempio per tutti le scuole: ogni paese una con numero sparuto di bimbi. Guai a pensare a una scuola funzionale in un posto centrale che raggruppi più paesi e bambini; tanto c’è chi ga.
domandarevi voi stessi il motivo per cui siete stati esclusi!!!!!!!
Pensavano ancora di decidere loro e invece sono rimasti con le mani vuote.
La Costituzione va studiata. E capita. Vi hanno escluso perché inadeguati. Certo, ve lo avrebbero dovuto comunicare, ma essendo un governo anch’esso inadeguato, non ve lo hanno comunicato. C’è rimasto di pregare.
Vergognatevi non siete nemmeno in grado di pagare il CAS alla povera gente che non ha nulla, siete indietro di tre mesi e date la colpa ai comuni che non rendicontano. Non parlo per me che non sono stata degna di ricevere l’autonoma sistemazione né nel 1997 né ora perché invisa a sindaci particolari. Non ho approfittato di nulla, nè di un giorno di mensa, né di un letto, né di un pacco ecc.ecc. Questa dignità mi rende orgogliosa, libera e mi permette di dirvi vergognatevi per tanta povera gente che avete preso in giro fino ad ora con le vostre “passerelle” da fumo negli occhi. Spesso mi chiedo che cosa avete al posto della testa e del cuore e soprattutto della coscienza.
Vi hanno esclusi da … “ogni decisione”? Era ora!!