Macerata 2020, la corsa elettorale è già iniziata. E due liste civiche vicine alla Lega sono già scese in campo. “Macerata nel cuore” e “Azione in Movimento” hanno organizzato una conviviale alla Filarmonica di via Valenti.
«Simone Livi e Francesca D’Alessandro, rappresentanti dei due movimenti civici – si legge nella nota stampa – hanno manifestato grande soddisfazione nel vedere un ritorno appassionato della gente alla politica: più di 60 persone, infatti, hanno partecipato alla cena e al dopocena della prima presentazione del programma in costruzione per le elezioni comunali di Macerata del 2020, elaborato dai due gruppi. Guardando a questa neppur troppo lontana scadenza, che coinciderà anche con le elezioni regionali, si sono evidenziati tre punti nodali: il primo, la necessaria, anzi vitale importanza di una unità di tutte le forze politiche e civiche che vogliono “liberare” questa città da un governo di centro-sinistra miope e sordo, a guida Pd, capace di togliere a Macerata la dignità e la bellezza che l’hanno sempre caratterizzata e contraddistinta. Il secondo punto è stato il tempo: no ad una politica last minute, no a liste fatte in fretta e furia, no a programmi standard. Si è infatti ribadita la necessità di un lavoro di squadra partecipato e costante che sfoci in un programma serio, approfondito e soprattutto condiviso con la cittadinanza. Il terzo punto perciò è stato proprio il programma, promosso con l’hashtag #indodicipunti, che vede al primo posto il problema della sicurezza e dell’immigrazione, così mal gestita fino ad oggi, con tutto ciò che ne deriva: lotta al degrado, alla droga, allo spaccio, attenzione al decoro urbano e alla qualità della vita. Tra i primi punti accennati anche l’attenzione alla famiglia come istituzione non solo da salvaguardare, ma anche da supportare in tutte le sue necessità dai più piccoli ai più anziani; le scuole con una programmazione volta alla prevenzione e non solo all’emergenza; i servizi sociali che mettano al centro le fasce più deboli, in primis i disabili; la cultura rivista e ripensata per creare circuiti virtuosi con tutto il territorio della provincia ed eventi capaci di stimolare il turismo, anche nell’ottica di un rilancio del centro storico, considerato il cuore pulsante dell’intera città. Naturalmente seguiranno altri incontri per proseguire la partecipazione e l’approfondimento dei punti programmatici. Il prossimo appuntamento con Azione in Movimento e Macerata nel cuore – concludono – è previsto per novembre con il senatore della Lega Simone Pillon sulla sua proposta di legge sull’affido congiunto, tema di grande attualità, considerati le innumerevoli separazioni delle coppie moderne».
Macerata “In 12 punti”, Livi e D’Alessandro scendono in campo
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Secondo me è profondamente errato e quindi penalizzante fare una politica CONTRO QUALCUNO, nella fattispecie contro il PD. Va invece fatta esclusivamente una politica PER OTTENERE QUALCOSA, quindi per i cittadini, con un programma che enuclei le intenzioni degli aspiranti candidati.
Forza forza forza.
Che liste civiche facciano campagna elettorale non per qualcosa ma contro un’altro partito (e con sponsor di altri partiti), nella mia modesta opinione, la dice lunga su quanto spesso il termine civico venga usato a sproposito.
Se si continua, poi, con la politica dell’andare contro, si potrà più facilmente lottare per il potere, si potrà più difficilmente fare qualcosa di buono per il comune cittadino, sempre lo si voglia fare (opinione che vale per ogni parte politica).
Non occorre che le liste civiche si uniscano contro il PD. Perché ormai si è suicidato da solo. Non lo capisce solo a chi fa comodo non capirlo, ma questo è abbastanza compatibile perché è normale.
Per Tranzocchi. Il PD non affatto morto, infatti combatte ancora le sue battaglie. Più o meno ha abbandonato lo ius soli e l’accoglienza indiscriminata. Invece ancora si batte per l’Europa non rendendosi conto che gli altri, ad esempio la Francia, non ci pensa neanche. Come successe a metà degli anni ’80 del secolo scorso: c’era un gruppo di insipienti pacifisti sostenitori del disarmo nucleare unilaterale, gente secondo la quale la NATO si sarebbe dovuta disarmare anche se il blocco sovietico (dell’epoca) non lo faceva. Ovviamente un atto così incauto non passò. ‘Do ut des’, par condicio.
Iacobimi: ma se il PD è stato punito così gravemente dall’elettorato, credo che un motivo ci sarà o no. Un PD che oggi poteva essere forza di governo, e che al momento opportuno non ha saputo sganciarsi dal suo segretario non volendo capire che il partito aveva perso la fiducia del suo elettorato perché governava con il berlusca e con Verdini credo ciò abbia contribuito molto al suicidio del partito. Ormai dove vuole andare, se i dirigenti sono tutti uno contro l’altro e con Martina segretario che non sa né quello che fa, né quello che dice, visto che ha messo la colpa all’attuale governo del taglio di 10 milioni al fondo per i disabili, quando invece è stato il governo Gentiloni di cui era un suo ministro.