di Laura Boccanera
Poltrona bollente in questa estate per il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi. Ad un anno di distanza dalla sua nomina a presidente dell’assise c’è in corso (al momento sopito) un progetto di detronizzazione. Sono state settimane infuocate per la politica in maggioranza dove in riunione è circolato un documento col quale si chiedeva la rimozione di Morresi. La sua figura, già diverse volte criticata dalla minoranza, non piace neanche in maggioranza e così alcuni consiglieri hanno iniziato a far girare un documento per richiederne la rimozione. Una manovra della quale sarebbe stato informato anche il sindaco che avrebbe lasciato ai consiglieri la scelta. E si dice anche che Morresi non l’abbia presa bene tanto da aver mostrato la sua irritazione durante una riunione. E dopo una prima fase nella quale la maggior parte della maggioranza era d’accordo nel rimuovere Morresi c’è stato uno stop e la marcia indietro di numerosi consiglieri richiamati all’ordine. Una manovra che avrebbe liberato la poltrona di Morresi per consegnarla ad un rappresentante di Liberamente, e il più quotato era Alfredo Perugini. Liberamente infatti, fin dall’inizio ha mal digerito la mancata rappresentanza all’interno dello scacchiere della maggioranza, rimanendo di fatto a bocca asciutta rispetto a incarichi e deleghe. La rimozione di Morresi avrebbe consentito l’ingresso di Perugini sullo scranno della Presidenza. Ci sarebbe stato anche un colloquio fra lo stesso Perugini e il sindaco che però non si è concretizzato. E le poltrone liberate da Ottavio Brini all’Atac (il cda si è dimesso in toto tranne Brini e deve essere rinominato) e la rassegnazione delle dimissioni anche da parte di Alberto Mobili dalla Civita.s ha riaperto gli appetiti dei gruppi consiliari rimasti finora in disparte e relegati rispetto alla maggioranza. E chissà che tutto questo piccolo terremoto in maggioranza non produca qualche sorpresa durante le votazioni in consiglio comunale.
Ma non è solo Liberamente a reclamare una rappresentanza (si fa anche il nome di Carusone per il cda dell’Atac), ma sulla soglia si riaffaccia anche Uniti per Civitanova dopo che il consigliere Flavio Rogani, consigliere delegato alle partecipate, a sua volta ha rinunciato all’incarico. E questa vacatio ora rappresenta “un’opportunità” come sostiene Ivo Costamagna: «può essere l’occasione per riequilibrare questa alleanza in senso riformista e moderato – sostiene Costamagna – il sindaco è ora che dica come la pensa, che tipo di prospettive ha sul nodo delle partecipate? Si sono aperti i fronti della Civita.s, dell’Atac e anche della rappresentanza al Cosmari. Noi non facciamo proposte, non ne abbiamo parlato in lista, ma possiamo dare un contributo per il bene della città. Noi chiediamo al sindaco che rappresenta la sintesi fra posizione diverse di dare risposte valide su tre temi fondamentali per la città, altrimenti non si va avanti. E oltre alle partecipate bisogna recuperare la battaglia sull’ospedale. Mettere in campo tutte le forze possibili, come Uniti per le Marche ci siamo, ma Ciarapica rimetta in discussione nelle sedi opportune il dibattito dopo che l’area della Pieve è risultata inquinata. Infine il sottopasso. Avevamo detto e ribadito che non c’erano alternative con le ferrovie, l’appalto è unico. Ciarapica non può perdere il finanziamento statale per le rotatorie e il sottopasso. E’ ora che spieghi cosa vuole fare».
Attacca Ciarapica anche Giulio Silenzi: «il sindaco è campione di assenteismo alle conferenze dei capigruppo – dice – su 14 riunioni solo una volta si è presentato, nonostante sia obbligatoria la sua presenza, insieme al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari per un collegamento tra giunta, governo della città e consiglio. Le assenze, volute in questo anno, denotano l’arroganza del sindaco, il disprezzo verso il consiglio, la volontà di rifuggire al confronto con la minoranza e anche la scelta di disattendere il regolamento e lo Statuto del Comune nel classico comportamento facciamo come ci pare. Le forze di maggioranza decidono date e argomenti rendendo del tutto inutile la conferenza dei capigruppo alla quale, se queste sono le condizioni, è inutile partecipare. Ad ogni questione che si solleva, anche la più banale, il presidente Morresi risponde che, non essendoci il sindaco e gli assessori, deve consultarsi con la maggioranza e puntualmente le risposte non arrivano. Insomma, confronto zero, ma che almeno la legalità venga rispettata. Il sindaco ha l’obbligo di partecipare, a volte può delegare il vice o un assessore, così come sempre è successo e non per un fatto di cortesia, ma per un rispetto Istituzionale, sconosciuto a Ciarapica».
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Le altre due questioni su cui non solo Uniti per Civitanova ma soprattutto i cittadini chiedono una risposta sono la volontà di rilanciare o meno l’Ente Fiera con una vera programmazione e che fine ha fatto l’impegno elettorale di sistemare le ultime tre strade vicinali come avvenuto in passato con tutte le altre affinché non ci siano più cittadini di serie A ed altri di serie B.
Silenzi e Costamagna, tacete tranquillamente, tanto ci pensano già in maggioranza a smuovere le acque. Lasciamo perdere per il momento il problema sulla sicurezza che Ciarapica si affiglia, per tutto il resto è dal primo giorno che faceva capire con il suo isolamento anche telefonico con il resto dei consiglieri che non voleva essere disturbato. L’ha fatto capire chiaramente tanto che per farlo ragionare un po’ ( in meglio o in peggio visto che come succede sempre in tutte le nuove amministrazioni ognuno pensa a farsi gli affari suoi o al massimo in piccoli gruppi con cui dividere i piccoli successi detti di buona amministrazione e comunque tra il dire e il fare il mare c’è sempre), stoppo, sennò il periodo mi viene troppo lungo e per leggerlo si potrebbe rimanere senza fiato in gola, cosa che farebbe molto bene in consiglio così lascerebbe un po’ di tempo per riflettere. Il giorno dopo, già Ciarapica si era isolato nella sua torre d’avorio per , forse, studiare chi premiare per la sua candidatura, chi nonostante gli aiuti era meglio tenere lontani perché da vecchi marpioni chissà che avrebbero chiesto. ( In questo già non aveva previsto l’errore Brini e un po’ la fiducia datagli da una buona parte di elettori è vacillata e ancora balla ). Insomma Ciarapica dà l’impressione di stare ancora nella torre dove tolti quanti, uno, due, tre.. tutti gli altri stanno sotto e a cui qualche anno fa avrebbe gettato qualche orcio di olio bollente, chiaramente di frantoio. Sempre tra le nuvole Costamagna che vorrebbe che il sindaco spiegasse che cosa vuole fare. Ma se no lo sanno nemmeno i suoi consiglieri. Il giorno dopo la vittoria, già Ciarapica trasformatosi in asceta sui Monti della Laga, completamente isolato anche da mezzi elettromagnetici di qualsiasi tipo , tracciava strani segni sul terreno per indicare chi premiare nella sua maggioranza – minoranza o parità ossia 1 X o 2. Nel frattempo veniva creato il gruppo ” Liberamente”, per dirgli. “ Stai attento, continua così e alla prima occasione cambia mestiere che la politica non fa per te “. FINE SECONDA PUNTATA e speriamo che arrivino alla terza.
Morresi, resisti che fra qualche giorno è S.Lorenzo, quindi ti possiamo rigirare sulla graticola e continuare la cottura.