Mario Cucinella durante la lectio magistralis
L’inaugurazione della stagione lirica sul tetto del Palazzo degli Studi
di Marco Ribechi
(foto di Fabio Falcioni)
E’ dal tetto di uno splendido Palazzo degli Studi rinnovato che prende il via il Macerata Opera Festival. La 54a edizione suggellata dagli auguri del Verde Speranza, tema scelto per tutta la manifestazione, nasce all’insegna di un luogo recuperato e restituito alla cittadinanza, un luogo che molti maceratesi ricordano appena o che addirittura non hanno mai visto. E’ sulla terrazza panoramica, da cui si gode di un colpo d’occhio superato solo dalla cima della Torre Civica, che il testimonial Mario Cucinella tiene la sua lectio magistralis sul futuro sostenibile del pianeta. L’architetto, allievo di Renzo Piano e impegnato in processi sostenibili di miglioramento della vivibilità, è infatti l’uomo migliore per parlare di green con l’idea che un nuovo ritmo di vita, più pacato e simile a quello della stessa Macerata, si affermerà nei decenni a seguire. «E’ la prima volta che faccio da testimonial – spiega l’architetto – devo dire che fa onore al festival che vede nella creazione degli spazi urbani una tematica da portare avanti. La nuova era si chiamerà post carbon, che vuol dire che dopo l’epoca industriale si ritornerà a una fase più attenta all’ambiente e all’ecologia. Si guarderà indietro, al passato, quando non c’erano tante fonti energetiche e l’uomo aveva un rapporto di collaborazione con l’ambiente». Sono proprio i borghi delle aree interne, secondo l’architetto, quelli che racchiudono più cultura e allo stesso tempo innovazione, dove attraverso i secoli si è sviluppata la civiltà e dove è stata protetta.
Barbara Minghetti e Mario Cucinella
Prima di lui il direttore artistico Barbara Minghetti, in diretta live per quasi tutto il pomeriggio: «Il festival sta crescendo – spiega Minghetti – Questa comunità rappresenta un luogo speciale, un modo di vivere slow e speriamo che il Mof sia un’edizione fortunata che possa portare in messaggio di cambiamento verso un mondo più sostenibile». Del Palazzo degli Studi è invece il presidente della Provincia Antonio Pettinari a parlarne: «E’ un sogno che si realizza – spiega Pettinari – era da tanto che volevo inaugurarlo ma non sapevo come fare , aspettavo l’occasione adatta che si è presentata con la stagione lirica. L’intento è utilizzarlo al meglio rendendolo fruibile da tutti i maceratesi».
Cucinella agli Antichi Forni durante il trekking urbano
Prima dell’inaugurazione vera e propria il vicesindaco Stefania Monteverde ha accompagnato Cucinelli e molti altri cittadini in un trekking urbano alla scoperta dei luoghi più significativi della città e delle mostre inaugurate recentemente. Prima palazzo Buonaccorsi dove al piano terra è allestita Imbilico: perpetua motus terra dell’artista Gian Luca Bianco, la mostra sarà anche l’oggetto di analisi dell’aperitivo culturale del 21 luglio alle 18,30. Al secondo piano è invece presente l’istallazione di Rino Stefano Tagliaferro The Invisible Nature in collaborazione con Parma Capitale italiana della cultura 2020. «La settimana prossima le 10 finaliste di capitale italiana della cultura 2020 saranno ospiti qui a Macerata in un clima di collaborazione» annuncia Stefania Monteverde. Poi il gruppo si è spostato agli antichi forni per la mostra fotografica Marche Inside the beauty di Dirk Vogel, una serie di scorci del tipico paesaggio della Regione. Nella sala degli specchi della biblioteca Mozzo Borgetti è allestita invece Fogli d’Erba, una particolare esposizione di libri antichi aperti sulle pagine con le raffigurazioni delle specie botaniche. L’allestimento è stato curato dall’architetto di giardini Veronica Compagnoni Floriani. Infine tutti a palazzo Ricci dove è allestito, tra i quadri in esibizione permanente, il percorso speciale #verdepalazzoricci (leggi l’articolo).
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