Avanti, a ogni costo. Anche attingendo dalle casse comunali per andare incontro all’ateneo. Questa in sintesi la priorità emersa dalla riunione fiume di maggioranza convocata ieri nel tardo pomeriggio sulla questione ex Upim, dopo che l’università di Macerata ha annunciato che si tira fuori dal progetto da 2 milioni di euro per «ostilità – parole del rettore Francesco Adornato – e cecità politica dei nostri interlocutori». La piuma che ha fatto crollare la torre di trattative durate mesi sugli spazi di corso Matteotti chiusi da 15 anni, è stato il parere negativo dell’Ufficio tecnico comunale, relativamente all’illuminazione del piano seminterrato così come pensata dai progettisti di Unimc. Lì ci andrebbero infatti delle aule e la norma, sul tema, sarebbe abbastanza stringente. Al momento, nonostante gli annunci, la pratica si trova ancora nei 10 giorni a disposizione dell’università per avanzare modifiche e risolvere la questione illuminazione. Motivo che avrebbe spinto anche l’amministrazione, per adesso, a non dichiarare nulla. Un atteggiamento prudente che sicuramente va in cerca di una mediazione. L’apertura della maggioranza nei confronti dell’ateneo è massima, al punto da pensare che per superare l’impasse delle finestre al piano seminterrato il Comune potrebbe investire risorse proprie, pur di non vedere sfumare il progetto dell’ateneo. Dopo l’annuncio di Adornato mezza città si è rivoltata contro l’amministrazione: commercianti e opposizione in primis. Anche gran parte di maggioranza – seppur con toni più pacati – ha invocato la pace tra Comune e ateneo, pregando il rettore di non abbandonare l’idea di riqualificazione di uno degli spazi più centrali e allo stesso tempo più vistosamente abbandonati del centro storico di Macerata.
(Redazione CM)
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Secondo me, e’ troppo tardi x rimediare.
Obiettivo raggiunto ?
Nessuno si è posto il problema se il progetto dell’università sia rispondente o no alle norme vigenti.
Nessuno ha cercato nemmeno di capire se è vero o no quello che dice l’ufficio tecnico del Comune (non il Sindaco).
Nessuno si è chiesto come mai, anche se il Sindaco ha chiaramente detto che non era una bocciatura ma un rilievo tecnico al progetto, già conosciuto dall’università, e correggibile, il rettore ha subito comunicato l’intenzione di rinunciare per colpa “dell’ostilità politica” dell’amministrazione?
Nessuno si è chiesto neanche i 5 stelle, di solito tanto rigidi in fatto di applicazione delle norme, se, in caso avesse ragione l’ufficio tecnico, sia giusto, solo perchè si tratta di un soggetto importante per Macerata, chiudere un occhio e fare qualche strappo alla regola?
Nessuno si è chiesto, infine, non è che “proprio li volea volare l’ccellin della comare”?, non è che il rettore da bravo politico, lui sì, voleva proprio questo, diciamo, coinvolgimento della casse comunali?
Io prima di alzare tanto i toni una verifica l’avrei prima fatta.