Da sinistra Romano Carancini e il rettore di Unimc Francesco Adornato
«Non esiste nessuna bocciatura al progetto dell’ex Upim, si tratta di regole minime da rispettare per l’illuminazione delle aule. L’università lo sapeva, perché i nostri dirigenti tecnici ne hanno parlato in questi due mesi e adesso ha ulteriori 10 giorni di tempo per proporre una soluzione». Romano Carancini, sindaco di Macerata, interviene sull’impasse per cui il progetto di restyling degli spazi ex Upim ha subito una battuta d’arresto dovuta alle leggi in materia di illuminazione, che cozzavano con i piani d’ateneo per le aule nel piano seminterrato della struttura. E mentre dall’ateneo arriva il “no comment” del direttore generale Mauro Giustozzi, dall’amministrazione resta l’apertura.
I locali dell’ex Upim
La stessa che ha portato, a gennaio, all’approvazione del piano di recupero del centro storico con tutte le premesse per trasformare i locali abbandonati dell’ex Upim in uno spazio didattico, necessario soprattutto dopo il sisma che ha decimato le aule a disposizione. «Amministrazione e tecnici – dice Carancini -, sono pronti a ricevere e accogliere tutte possibili alternative per arrivare a una soluzione. Se non avessimo voluto lì le aule non avremmo approvato un piano di recupero che le prevedeva». Il problema quindi è prettamente tecnico e legale. «Il dirigente tecnico – prosegue il sindaco -, deve dire se, in rapporto a quello che loro prevedono, il progetto è fattibile. Se poi succede qualcosa, ne ha la responsabilità. La comunicazione del dirigente è stata fatta alla proprietà dell’ex Upim che ha presentato il progetto, (forse perché l’immobile non è stato ancora acquistato dall’ateneo), segnalando che secondo le norme che si occupano della luce nel piano seminterrato non ci sono gli standard previsti per un minimo di illuminazione naturale. Non è una presa di posizione, è il rispetto di alcune norme. È un iter amministrativo che si può risolvere anche molto rapidamente se l’università trova una soluzione». Sulla tempistica della comunicazione, arrivata l’ultimo giorno dei 60 previsti per la risposta al progetto dagli Uffici comunali, inoltre Carancini chiarisce. «Questo problema dell’illuminazione – spiega il sindaco -, è stato affrontato in più occasioni in questi due mesi. Il dirigente tecnico e anche quello dell’università hanno parlato a lungo di questo problema. Abbiamo fatto più incontri in questi due mesi. Quindi fare arrivare la risposta l’ultimo giorno significava dare il massimo tempo disponibile per trovare una soluzione. Inoltre anche da parte dell’amministrazione comunale sono state date possibili soluzioni al problema». Nessun ostracismo quindi, almeno da parte dell’amministrazione, nei confronti dell’università. Del resto, non più tardi di una settimana fa, lo stesso sindaco in Consiglio comunale ha parlato di un prossimo incontro con università e Asur per riscrivere la storia di un altro luogo simbolo della città: l’ex Manicomio a Santa Croce. Inagibile dopo il terremoto, per il parco e immobili di belvedere Raffaello Sanzio ci sarebbero grandi progetti, sia per tentare di far tornare gli uffici di Area vasta ora traslocati a Piediripa, sia per pensare a un ruolo dell’università nel suo recupero.
(Redazione CM)
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il Comune ha solo applicato le Leggi, l’Universita deve rispettare le regole come tutti i comuni mortali…
Dover costatare che tra l’Amministrazione Carancini e l’Università di Macerata non c’è collaborazione è un ulteriore costatazione che si vuol far morire la città. Siamo alla frutta.
Penso che sia venuto il momento di liberarsi dell’Amministrazione Carancini ed invito la maggioranza di fare un atto di responsabilità di rimettere nelle mani dei cittadini la scelta di una nuova Amministrazione della città. Chiudersi in un fortino vuol dire causare ulteriori danni alla città che ha bisogno di risorgere. Rimarrete nella storia come nemici della città.