Ospedale unico, netto Ceriscioli:
«Se l’area inquinata sarà estesa,
la Pieve verrebbe esclusa»

CIVITANOVA - Il governatore delle Marche è intervenuto in città per l'inaugurazione della camera di criongelamento. Sulla struttura provinciale ha ribadito: «Andremo avanti con Macerata solo se la zona contaminata basterà per l'edificazione, altrimenti non faremo bonifiche. In questo caso si andrà avanti con la seconda location individuata dal logaritmo, Villa Potenza». E a Ciarapica dice: «No a viaggi della speranza, la decisione spetta all'assemblea dei sindaci»
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Luca Ceriscioli

 

di Laura Boccanera

«Se le analisi dovessero confermare che l’area destinata all’ospedale in località Pieve è inquinata per noi non sarebbe possibile realizzare lì la struttura». Parole del presidente della Regione Luca Ceriscioli che, intervenuto questa mattina all’ospedale di Civitanova per l’inaugurazione della camera di criongelamento, ha risposto ad alcuni quesiti sull’ospedale unico, che dovrebbe sorgere nell’area alle porte di Macerata. La cautela c’è tutta nelle parole del governatore che intende avere la certezza sui risultati delle analisi derivanti dai carotaggi. «I carotaggi li abbiamo chiesti noi proprio perché volevamo essere certi dell’idoneità dell’area – ha spiegato Ceriscioli – Ora aspettiamo, se risultasse che la zona inquinata è minima e la cubatura della restante parte è sufficiente per l’edificazione dell’ospedale, andremo avanti. Diversamente non faremo bonifiche. Se tutta l’area risultasse inadeguata per noi sarebbe impossibile fare lì l’ospedale». Un’ipotesi per la quale incrociano le dita i comuni della costa e del circondario di Civitanova, che dopo il consiglio comunale aperto hanno richiesto un nuovo incontro a Ceriscioli per chiedere la revisione della localizzazione. Ma su questo Ceriscioli è chiaro e non le manda a dire a Ciarapica e ai sette sindaci. «Il percorso che abbiamo individuato è chiaro – ha ribadito il governatore – Se l’area non fosse idonea passeremo alla seconda scelta venuta fuori dall’algoritmo chiedendo alla conferenza dei sindaci di confermare quella scelta o di rivederla. L’abbiamo spiegato ovunque, per noi non è importante dove l’ospedale sorge, quello che ci interessa è che sia una scelta condivisa dai sindaci in assemblea. Capisco che nella dialettica locale ci sia una diatriba, ma dal punto di vista regionale per noi un’area vale l’altra, sono i sindaci a decidere». E poi in merito alla richiesta di incontro inoltrata da Ciarapica dice: «E’ inutile che i sindaci vengano da me, voglio evitare i viaggi della speranza. Sono i sindaci a fare le scelte nella conferenza, io le recepirò. Se confermano l’ubicazione bene, se ne decidono un’altra bene uguale, rifaremo anche lì i carotaggi, a noi quello che interessa è definire una sede». L’iter indicato da Ceriscioli in sostanza, qualora la scelta della Pieve di Macerata fosse da escludere a causa delle sostanze inquinate presenti nel terreno, passa attraverso la seconda ipotesi emersa dal conteggio dell’algoritmo che indicava dopo la Pieve la collocazione di Villa Potenza. Sarà questa la nuova collocazione da confermare o da ridiscutere in sede di conferenza dei sindaci.

 



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