In alto il campanile crollato a Muccia e i danni all’interno di una Sae, in basso il crollo del muro dell’area della casette a Pieve Torina e altri danneggiamenti
Scossa da 4.6 con epicentro a Muccia alle 5,11 di questa mattina (la prima rilevazione indicava 4.7 poi rettificata dopo i ricalcoli che vengono sempre effettuati).
E’ la scossa più forte che si è registrata nell’entroterra negli ultimi mesi. L’Ingv l’ha registrata con epicentro a 2 chilometri da Muccia, la stessa zona al centro di uno sciame sismico e che ha fatto registrare negli ultimi giorni scosse più intense, avvertite in gran parte dell’entroterra delle Marche e fino in Umbria. Una scossa forte, durata diversi secondi e che è stata sentita in tutto l’entroterra. Preceduta da un boato, è poi iniziato un forte movimento sussultorio. Migliaia di persone sono state svegliate dalla scossa, diverse persone sono scese in strada per la paura. Dopo la scossa di 4.6, sono seguite diciotto repliche, di magnitudo superiore a 2.0. Alle 5,46 si è registrata una replica di 3.5. A Muccia le persone sono uscite in strada.
Il sindaco Mario Baroni ha deciso di riaprire i dormitori in modo che chi ha paura possa andare a dormire lì: «E’ crollato il piccolo campanile della Chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano». ha riferito il sindaco Mario Baroni. Sono in corso accertamenti per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da parenti.
Un’altra scossa di magnitudo 3.5 alle 6,03 ha avuto epicentro a 2 km da Pieve Torina. Il sindaco Alessandro Gentilucci, ha parlato di “notevoli ulteriori danni” ma nessun ferito e ha disposto la chiusura delle scuole. La sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile è in costante contatto con le strutture regionali dopo il terremoto di stanotte nelle Marche. «E’ normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo – ha osservato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. – Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. E’ quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno».
Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea Civitanova – Albacina per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione dovrebbe riprendere alle 9.
«Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo accertamenti anche lì dentro – il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa – tranne quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando. Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili. Mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere, non a diminuire».
Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4,19 e una di magnitudo 3.6 alle 20,41.
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Non l’ho sentita.
4.6? Taroccatori di magnitudo!
Sentita benissimo a Macerata alle 5.11!!
Come si fa a vedere i nuovi danni se non si portano via i vecchi? Di certo c’è che quella bella foto della Sae danneggiata a Pieve Torina è di buon auspicio per il futuro. A proposito di danni, quelli del terremoto purtroppo sono inevitabili, ma quelli degli uomini, delle istituzioni insomma di tutti quelli che si sono preoccupati della parte burocratica, non so, tanto per fare un paio di nomi, Ceriscioli, Sciabbichetti, Errani, come bisogna valutarli, come effetti collaterali di un terremoto?
Come si fa a vedere i nuovi danni se non si portano via i vecchi? Di certo c’è che quella bella foto della Sae danneggiata a Pieve Torina è di buon auspicio per il futuro. A proposito di danni, quelli del terremoto purtroppo sono inevitabili, ma quelli degli uomini, delle istituzioni insomma di tutti quelli che si sono preoccupati della parte burocratica, non so, tanto per fare un paio di nomi, Ceriscioli, Sciabbichetti, Errani, come bisogna valutarli, come effetti collaterali di un terremoto?