Il procuratore De Rosa durante l’esposizione della relazione
Un danno erariale pari a quasi mezzo milione di euro. Questa la somma complessiva delle sentenze di condanna emesse dalla Corte dei Conti durante il 2017 nei giudizi di responsabilità trattati. In totale, sono stati recuperati circa 185mila euro. Una parte minima se si considera “il buco” di quanto non incassato a partire dal 1994, ovvero 22 milioni e 800 mila euro. Le cifre sono state rese note nell’ambito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario regionale contabile tenutosi questa mattina ad Ancona. Tra le figure prese di mira dalla procura contabile presidiata dal dottor Giuseppe De Rosa ci sono forze dell’ordine, funzionari pubblici, case cinematografiche, personale sanitario e il gruppo di consiglieri regionali interessato dall’inchiesta delle “spese facili”. Nelle indagini della magistratura spiccano 35 (3 aperte nel 2016 e 32 nel 2017) istruttorie legate al sisma che ha colpito le Marche. Undici fascicoli riguardano riconoscimenti di debiti fuori bilancio di Comuni del cratere, 6 per interventi relativi ai lavori, 5 per incarichi e utilizzo del personale, 5 per la gestione di contributi e finanziamenti, 4 per crolli o lesioni di immobili pubblici o immobili oggetto di interventi finanziati con fondi pubblici e 4 legate a problematiche concernenti le soluzioni abitative d’emergenza (Sae). Un caso preso in esame è anche quello della caserma dei carabinieri di Camerano, lontano dal centro del cratere, ma dichiarata inagibile nel dicembre 2016 a pochi mesi dalla sua costruzione.
Nell’anno 2017, sono state avviate 896 nuove istruttorie dalla Corte rappresentata dal presidente Vincenzo Maria Pergola. I fascicoli pendenti al 31 dicembre dello scorso anno ammontano a 258, la maggior parte dei quali per truffa, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, peculato e abuso d’ufficio. Una delle sentenze più recenti riguarda la condanna inflitta da un funzionario dell’Erap di Ancona che avrebbe causato all’erario un danno di circa 135mila euro, intascandosi indebitamente i soldi derivati dai canoni di affitto e delle quote di registrazione dei contratti. L’uomo, che nel frattempo è stato licenziato dalla società, avrebbe percepito i soldi spingendo i suoi collaboratori, estranei ai fatti, a recuperare le somme degli inquilini delle case popolari che, invece di pagare i bollettini per l’affitto, erano spinti a pagare direttamente le quote ai collaboratori del funzionario. Un giochetto che il dipendente avrebbe portato avanti tra il maggio 2014 e il luglio 2015, truffando specialmente anziani e stranieri. Erano stati gli stessi vertici dell’Erap a segnalare gli ammanchi. La condanna è arrivata anche per un ausiliare del traffico del Comune di Porto Recanati, accusato di aver alterato 540 avvisi di accertamento di infrazioni al codice della strada, facendo subire all’amministrazione di riferimento un danno di quasi dieci mila euro. Alla fine, è stato condannato a versare all’Erario 3.200 euro. Per quanto riguarda il caso di illegittima concessione di fondi pubblici, è arrivata anche una sanzione per una casa di produzione cinematografica romana che, attraverso raggiri, sarebbe riuscita ad ottenere dalla Regione circa 10mila euro per girare un film ambientato nella nostra regione. La pellicola non è mai stata realizzata e il titolare dell’impresa della settima arte è stato anche condannato per truffa in sede penale. L’inchiesta delle “spese facili” del Consiglio regionale delle Marche, trattata dalla Corte anche nel 2016, ha visto l’emissione di 15 sentenze, 12 di condanna e 3 assolutorie. Uno degli ultimi verdetti ha riguardato la condanna di Erminio Marinelli, presidente del gruppo mono consiliare “Per Le Marche” della IX legislatura, al pagamento di quasi 28mila euro. Sotto il monitoraggio della procura continuano ad essere i casi di Aerdorica e dell’alluvione di Senigallia, in merito all’appropriazione di fondi europei da parte dall’amministrazione Mangialardi che, secondo la magistratura penale, sarebbero stati spesi non per il motivo per cui erano stati chiesti, cioè il rafforzamento degli argini del Misa.
(redazione CA)
Terremoto, Corte dei Conti: aperte 35 istruttorie, 4 sulle Sae
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