La chiesa parrocchiale dedicata a San Benedetto da Norcia dichiarata inagibile come l’antica casa torre
di Maurizio Verdenelli
(foto di Danilo Maceratesi)
“Speriamo che le diciannove scosse in appena tre ore, ieri mattina, (la più forte: magnitudo 3.5, ndr) siano servite a far comprendere fino in fondo ad Infratel, società del ministero delle Telecomunicazioni, la drammaticità della nostra situazione, di comune nel cratere sismico, epicentro negli ultimi tempi di movimenti tellurici talvolta e certo non lievi” dice Pietro Cecoli, il sindaco di Monte Cavallo mentre il giornalista di ‘France2’ Enrico Melonari che ha viaggiato in tutto il mondo assicura che “neppure nell’Africa Nera” e cita due, tre Paesi in via di sviluppo molto meglio collegati del comune a Piè del Sasso, sparso lungo la montagna che s’inerpica fino a Collattoni e Selvapiana, luoghi che furono cari al grande genetista Strampelli. Melonari si trova a Monte Cavallo, 131 abitanti, per ricordare con altri amici il quarto anniversario della morte dell’architetto Gabor Bonifazi legatissimo al paese (i lettori di Cm ricorderanno i suoi tanti contributi di storia locale) e si indigna con Cecoli per non poter riuscire a fare una telefonata con il suo cellulare. Il sindaco allarga le braccia: “E’ da un mese che siamo isolati: abbiamo solo la linea fissa del Comune e di alcune abitazioni. I cellulari nella nostra cittadina sono tutti ko, la linea prende solo in alcune frazioni in montagna”. Gli fa eco il tecnico Michele D’Ercole di Serravalle di Chienti ‘a scavalco’ a Montecavallo. Giovedì 6 luglio scorso, dopo tante telefonate, si è deciso a mandare ad Infratel Italia una mail con oggetto: ‘Disservizio causa giunzione tratte’.
Nel messaggio si legge: “Visto che la Tim ha provveduto a sostituire il ripetitore a Pian della Noce e da oltre un mese ha comunicato ad Infratel di realizzare due giunti (per la fibra ottica ndr)…e nonostante il tempo trascorso ancora non si è provveduto a rendere fruibile il servizio, si diffida codesta società a realizzare l’opera nel più breve tempo possibile. Tengo inoltre a precisare che senza rete cellulare il territorio di Monte Cavallo, che a causa della sua particolare orografia non è coperto neppure da altri gestori telefonici, è isolato da qualsiasi forma di comunicazione. Si precisa inoltre che se dovessero verificarsi incidenti alla popolazione o alle maestranze delle Ditte che operano nel territorio comunale, a causa della crisi sismica dell’ottobre 2016 e dovessero verificarsi ritardi nei soccorsi dovuti al disservizio provocato da codesta società, il Comune si costituirà parte civile contro Infratel e i suoi responsabili in quanto non si è provveduto a far sì che l’infrastruttura da realizzare rendesse fruibile il nuovo ripetitore. La presente viene inviata anche agli enti sovra comunali e ai Responsabili della gestione del sisma. In fede, il sindaco Pietro Cecoli”. La mail, per conoscenza, l’hanno ricevuta Fabio Sturani (Regione), Alberto Giacomini (Telecom), la prefettura di Macerata, la segreteria della presidenza della Regione Marche, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, la segreteria del comitato Corecom, il commissario Vasco Errani, la segreteria della Protezione Civile e Titti Postiglione, capo dell’ufficio emergenze della Protezione Civile.
Ha avuto risposte da tutti questi indirizzi, sindaco? “Macchè, da nessuno. Mi sono meravigliato solo per Titti, una vera amica, sempre pronta e sollecita anche e soprattutto con noi che siamo fuori dai grandi circuiti mediatici. Tuttavia c’è da comprenderla: il 24 giugno si è sposata con il capo della Polizia, Franco Gabrielli e in questi giorni penso sia ancora in viaggio di nozze…”.
Allora? “In realtà qualcuno da Infratel ha richiamato, scusandosi per il ritardo che sarebbe avvenuto per una non perfetta comunicazione con Tim ed assicurando che entro la prossima settimana ci trarrà dall’isolamento in cui viviamo da oltre un mese dicendo nonostante il terremoto che continua a battere”.
“La casa ha retto perché è solida, con pareti da rocca medievale ed è addossata alla roccia, ma che paura questa mattina: eravamo pronti a scappare” dice Max Migliorelli che abita con la moglie Daniela e i figli piccoli nella piazza antistante la sede comunale inagibile (gli uffici sono ospitati in un prefabbricato di legno adiacente). “Viviamo con questa spada di Damocle dei crinali e della montagna che incombe sopra le nostre case ed ogni scossa potrebbe far precipitare la situazione” dicono Cecoli e D’Ercole. “Qui ci diamo da fare: il ristorante ‘Il Nido dell’Aquila’ di Renzo Budassi, famoso in tutta la zona, ha ripreso a funzionare (ma le prenotazioni sono bloccate), anche di domenica lavora l’escavatore per ubicare le dieci Sae (casette di legno ndr) promesse a settembre da Sciapichetti: Monte Cavallo vuole continuare a vivere ed intanto vuole tornare a connettersi con il mondo circostante”.
.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Semplicemente ignobile….ma sono zone a perdita e il dio danaro ha la meglio….vergogna
Che vergogna grandi politici…..
Errani e company hanno toppato alla grande su tutto complimenti!!!!!
Per ottenere una risposta, incolpate Sciapichetti, ultimamente molto ciarliero e pronto a difendersi.