Scuola Betti, provocazione di Pasqui:
“Rinunciamo al progetto da 6 milioni”

CAMERINO - Il sindaco rimette la palla al centro dopo le polemiche sull'individuazione dell'area. Il finanziamento del plesso è rientrato nell'elenco di primo intervento della ricostruzione. Lettera a preside, genitori e docenti: "Possiamo rimandare se volete, rispondete entro cinque giorni"

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Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino

 

di Monia Orazi

Nuovo plesso scolastico Betti: lettera provocatoria di Pasqui che si dichiara disposto a rinunciare al progetto da sei milioni di euro. In una missiva inviata tramite posta elettronica certificata al preside Maurizio Cavallaro, ai docenti, alla presidente del consiglio di istituto Gisella Claudi, ai genitori rappresentanti di classe, ai quali chiede di rispondere entro cinque giorni, il sindaco di Camerino rimette la palla al centro dopo le polemiche dei giorni scorsi sul sito scelto per la realizzazione dell’edificio.  “Nella consapevolezza che la struttura non potrà essere fruibile per l’inizio del nuovo anno scolastico 2017-2018, così come indicato nell’ordinanza 14 del commissario – scrive il primo cittadino –  si dichiara la disponibilità a valutare la possibilità di abbandonare l’attuale canale di finanziamento al fine di rientrare nella prossima programmazione per la costruzione delle nuove scuole (tale modifica, seppure nell’incertezza delle tempistiche e regolamentazioni, potrebbe permettere la scelta di un altro sito), così da evitare al massimo quanti più disagi possibili ai nostri figli”. Pasqui ipotizza l’addio ad un progetto quasi pronto, sei milioni di euro di finanziamento e circa cinque mesi per costruire l’edificio, per rientrare in una delle prossime ordinanze riguardanti le strutture scolastiche. Nell’incontro del 31 maggio scorso con i genitori è emerso che la nuova scuola sarebbe pronta per febbraio, è quasi terminata la realizzazione del plesso scolastico Salvo D’Acquisto, per cui mancano soltanto parte degli impianti e le finiture, che da settembre potrebbe essere utilizzato per i doppi turni.  “In alcuni genitori permangono delle perplessità in merito all’opportunità di realizzare la nuova scuola nell’area di Madonna delle Carceri – conitnua Pasqui – individuata dall’amministrazione comunale e alla necessità di attivare eventualmente i doppi turni qualora non si riesca ad individuare una struttura alternativa. L’amministrazione comunale ha individuato, quale obiettivo primario e strategico per la ripresa della città, la ricostruzione delle scuole del plesso Betti, al quale ha dedicato le proprie energie riuscendo ad ottenere l’inserimento nell’elenco di primo intervento per la ricostruzione delle scuole del Centro Italia. Si precisa che la scelta dell’area da parte dell’amministrazione comunale è stata sostanzialmente obbligata”.

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Il consigliere di Comunità e territorio, Marco Fanelli

Il sindaco poi ricostruisce l’iter della pratica:  la richiesta dove indicare l’area pubblica, per la nuova scuola è arrivata il 27 dicembre e bisognava rispondere entro il 31 dicembre. Alcune perplessità sono state avanzate anche dall’opposizione. “Le riunioni per l’edilizia scolastica tra Errani, Ceriscioli ed i sindaci – afferma Marco Fanelli –  sono iniziati infatti verso la metà di dicembre. Successivamente è stata emanata l’ordinanza del Commissario alla ricostruzione del 16 gennaio 2017, dove nell’articolo 3 viene stabilito che i sindaci devono confermare le aree individuate entro 10 giorni ed eventualmente fornire la documentazione attestante la fattibilità del progetto. L’ordinanza parla inoltre di aree prioritariamente pubbliche, ma non necessariamente, quindi l’area non doveva essere per forza pubblica e si potevano, e si dovevano, quantomeno effettuare altre valutazioni”. Il consigliere di opposizione critica quindi la scelta della zona di San Paolo: “L’area individuata dove costruire la scuola infatti è la stessa dove insiste attualmente la viabilità che consente l’accesso agli altri istituti scolastici presenti. Ci si è accorti – aggiunge Fanelli – solo in fase progettuale che vi era questo problema (inammissibile se si considera che è la prima obiezione sollevata dalla maggior parte di cittadini e genitori). Solo successivamente quindi è stato affrontato il problema viabilità, al quale si sono aggiunte ulteriori criticità, tanto che è stato necessario redigere un nuovo progetto, che sconvolgeva completamente quello precedente. E’ stata infatti rivista completamente la viabilità e si è passati da una struttura sviluppata su un solo piano ad una struttura sviluppata su due piani”. Fanelli infine punta il dito sul modo di gestire la situazione. “Decisioni così importanti – conclude – vanno prese dopo un minimo di confronto e soprattutto coinvolgendo tutti i soggetti a vario titolo interessati, solo così si può evitare di incappare continuamente in errori così gravi. Oltretutto, come si può decidere di smantellare una struttura, seppur provvisoria, che attualmente ospita 250 alunni circa, affermando nel contempo che non si ha alcun cronoprogramma in mano per la nuova? Io credo che la costruzione della nuova scuola sia un obbligo non solo verso la città ed i cittadini, ma soprattutto nei confronti generazioni future”.

 



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