Ricostruzione leggera a Gagliole:
“Una ventina di persone presto a casa”

SISMA - Il sindaco Riccioni annuncia: "Entro novembre gli sfollati diminuiranno del 15%". Il 25 e 26 giugno festa per ringraziare quanti sono stati vicini al piccolo centro in questi mesi

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Il sindaco Mauro Riccioni

 

Sono partiti i primi cantieri di ricostruzione leggera a Gagliole. Lo ha annunciato il sindaco Mauro Riccioni, che ha colto l’occasione per invitare chi è stato vicino al piccolo centro in questi mesi alla festa del 25 e 26 giugno. “Sono stati attivati i primi due, tre cantieri, in diverse zone del paese – ha spiegato il primo cittadino -. Nell’ufficio speciale per la ricostruzione sono stati depositati altri progetti, per cui altri lavori dovrebbero iniziare entro la fine del mese di giugno, in sei cantieri. Il termine dei lavori è previsto entro cento cinquanta giorni, per cui calcoliamo che entro il prossimo novembre una ventina di persone potrebbero tornare nelle proprie case, facendo scendere il livello di popolazione sfollata dall’attuale 48% al 33%, e il livello di inagibilità degli immobili al 29%”. Si tratta di abitazioni che hanno riportato danni cosiddetti lievi, di tipo B, per la maggior parte appartenenti ad anziani, che entro pochi mesi, dopo la conclusione dei lavori, potranno così rientrare nelle loro amate mura, dove hanno vissuto per anni. Si tratta di un altro piccolo segnale di rientro alla normalità, dopo che qualche settimana fa, era stata simbolicamente riaperta la zona rossa del centro storico, dopo i lavori di messa in sicurezza dell’antica rocca dei Da Varano. “Faremo una grande festa per ringraziare tutte le persone che in questi mesi difficili ci hanno mostrato solidarietà –  annuncia Riccioni –. Il 25 ed il 26 giugno prossimo li inviteremo tutti a Gagliole per ringraziarli dei 250mila euro che ci sono arrivati dalla solidarietà di tutta Italia”. All’evento “Gagliole vuole rinascere” saranno presenti volontari che in questi mesi si sono dati da fare, autori di libri, stornellatori, il cittadino onorario Angelo Licheri, che tentò di salvare Alfredino Rampi, il piccolo morto in un pozzo sotto gli occhi di tutta Italia nel giugno del 1981.



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