Il cantiere a Pioraco
lavori all’interno dell’abitazione
La ricostruzione leggera parte da Pioraco. Sono iniziati in questi giorni i lavori nel primo cantiere aperto in provincia, per un’abitazione che ha riportato danni lievi di tipo B, secondo il sopralluogo Aedes. “Nè di Venere, né di Marte, non si sposa, non si parte, non si dà principio all’arte”, insegna la saggezza popolare, i dipendenti dell’impresa edile che si occupa di una casa autonoma a due piani che si trova in paese, si sono messi al lavoro di giovedì 25 maggio al mattino presto. Ora l’impresa edile di Marco Caporaletti, secondo i termini di legge avrà sei mesi di tempo per terminare l’intervento di riparazione dell’edificio. I lavori sono iniziati in anticipo, entro breve tempo il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani dovrebbe emanare il decreto definitivo, ultimo gradino di una procedura lunga e complicata, durata circa tre mesi. Spiega Simone Pieroni, il tecnico che ha seguito il lungo e complesso iter: “Cerchiamo di risolvere giorno per giorno i problemi che si presentano, devo dire che per fortuna ho trovato grande disponibilità tra i tecnici dell’ufficio speciale per la ricostruzione e nello stesso Spuri e negli uffici comunali, ma la procedura è davvero molto lunga e complessa. Prima della conclusione dell’iter siamo stati spesso in contatto, per le integrazioni ed il completamento di tutte le procedure necessarie, non è stato semplice ma ora ce l’abbiamo fatta, finalmente i lavori sono partiti”. Il progetto è stato consegnato via posta elettronica certificata il 2 marzo scorso, perchè in quel momento non era ancora attivo il Mude, l’apposito sistema informatico gestito dalla Regione Piemonte, in cui ora i tecnici devono inserire tutte le pratiche e che al momento per molti risulta molto complicato e pieno di difficoltà. Una volta avuta l’autorizzazione a far partire i lavori, si deve inserire la pratica nel Mude. Diversi tecnici hanno denunciato che la cosa richiede diversi giorni, anche per via della complessità del modello, al momento denunciata dalle diverse categorie professionali che stanno preparando progetti di ricostruzione leggera. Un altro aspetto critico che sottolineano i tecnici è l’attribuzione del codice alle imprese iscritte alla white list, le uniche legittimate a poter fare i lavori. Intanto in questo momento in cui la ricostruzione è appena agli inizi, il segnale che a Pioraco la macchina si è messa in moto, lascia ben sperare.
Altra stanza con i lavori in corso
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ah bè…sicuramente togliere l’ intonaco e rifarlo è la soluzione migliore per una casa come quella con quella tipologia di muri, alla prossima sgrullata verranno fuori le stesse crepe se non più grandi …che senso ha? se si deve ricostruire una casa in un luogo sismico come gli appennini si deve fare con criterio e quei muri li composti da pietre , terra e poca malta non lo sono sicuro…a sto punto molto meglio demolire e fare una casa di legno a mio parere
A Tolentino un cantiere è quasi finito