«Con un emendamento presentato questa mattina alla legge di conversione del decreto terremoto, abbiamo chiesto al Governo di aumentare da 23 a 50 milioni i fondi per il cosiddetto “danno indiretto” delle aziende dentro e fuori il cratere che abbiano avuto perdite significative di fatturato o di attività a causa del sisma» E’ quanto comunica Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei deputati, prima firmataria dell’emendamento. «Abbiamo così raccolto – continua la deputata Pd – oltre alle preoccupazioni degli operatori economici del settore turismo, commercio, servizi e artigianato, con i quali ci siamo sempre confrontati dall’inizio del sisma ad oggi, anche la sollecitazione del Consiglio Regionale dell’Umbria che, nella seduta dell’8 maggio, ha approvato a larghissima maggioranza una mozione del Pd in questa direzione. A marzo, in sede di approvazione dell’ultimo decreto terremoto il Governo, accogliendo un mio emendamento, aveva dato un segnale di attenzione importante a questo problema pur nella consapevolezza di poter impegnare risorse limitate. Ora, con la cosiddetta “manovrina”, nel mentre si indicano nuovi e significativi fondi per la ricostruzione e per l’istituzione delle “zone franche” nelle aree colpite dal sisma, abbiamo la possibilità concreta di rafforzare la misura del “danno indiretto». Firmatari dell’emendamento, oltre a Sereni, i deputati Pd di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, Chiara Braga del Pd (relatrice dei decreti sisma) e Adriana Galgano (Civici e Innovatori).
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Danni indiretti per chi e’ fuori dal cratere e’ una vera rapina a chi deve rientrare ancora sulle SAE non ancora fatte nei siti ..
Ma vergognatevi voi che promuovete cio’ , lucrate sulle disgrazie ..
Pur di raccattare qualche voto questi (biiiip) venderebbero anche la madre!!!!! Vergognatevi!!!!