Le nuove scritte in via Crispi
di Federica Nardi
Imbrattata nella notte la facciata della biblioteca comunale che affaccia su via Crispi, a Macerata. Questa mattina i residenti hanno notato nuove scritte in vernice nera comparse sul muro, che era stato ridipinto meno di un mese fa. La scritta è già la firma degli autori del gesto: nel mondo dei writers si chiama “tagging” e il modo in cui viene diffusa, su vaste aree del centro storico o di quartieri, si chiama “bombing”. Tra le mura di Macerata e nelle vie vicine al centro il problema delle scritte lasciate nella notte viene sollevato dai residenti da diverso tempo. C’è stato il caso di vicolo Costa, dove un writer ha coperto con la sua firma la storica scritta dedicata a Mario Capanna (leggi l’articolo). Più recentemente a essere imbrattato è stato il complesso residenziale Le Spighe che si trova dietro Borgo San Giuliano (leggi l’articolo). Spesso le scritte compaiono nelle notti più movimentate della movida maceratese ma gli autori che si firmano, tranne in qualche caso, sono sempre gli stessi. Quelli che stanotte hanno deciso di marcare il territorio lasciando il segno sulle pareti fresche e rifinite della biblioteca sono un gruppo che non manca di immortalare i “bombing” anche su instagram, dove compaiono foto del loro tag anche ad Ancona e Berlino. A Macerata, via Crispi, più isolata e meno trafficata rispetto ad altre strade del centro, è una delle strade più gettonate dai graffitari locali.
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Writers, tagging, bombing, museo della fantasia…non ce manca proprio gnende…
Questi scemi che scarabocchiano i muri sono cosa ben peggiore del museo della fantasia.
Le scritte sui muri, treni, metropolitane, monumenti è un fenomeno europeo Solo che in Italia non si è trovata ancora la punizione giusta. A Palermo si è creato un gruppo di giovani che ripuliscono i muri della loro città, Macerata città universitaria, di Accademia delle Belle Arti con quello che è successo l’altra notte sui nuovi muri di Via Crispi dove sta sorgendo il Museo del Risorgimento- biblioteca, ci dovrebbe pur essere un atto di orgoglio per il “bello” della propria città stile Nord Europa. Come consigliere comunale più volte sono intervenuto per una radicale e immediata pulizia,(botta risposta) ma gli organi competenti mi rispondono: non possiamo ripulire i muri non nostri. Eccola subito presente (e fa tanto comodo) LA BUROCRAZIA. IVANO TACCONI MACERATA
Ma quali Writers. Cretini.
Telecamere x il bene pubblico
E se, invece, cominciassimo a definirli come meritano, cioè “teste di cazzo”?