Il primo percorso green è realtà:
da Fontescodella a Collevario
attraverso la via Verde

MACERATA - Un cittadino ha creato un varco nella vegetazione per tracciare la prima parte della rete di sentieri naturalistici che potrebbero collegare molti quartieri della città. "Spero che anche altri maceratesi mi sostengano, potrebbe essere un grande cambiamento per la viabilità pedonale e ciclabile"

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Un tratto della Via Verde

 

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Danilo Tombesi nella prima parte del percorso green

di Marco Ribechi

Macerata avrà il suo percorso green. La prima parte della via Verde, la rete di viabilità immersa nella natura che potrebbe collegare i vari quartieri della città con vie pedonali e ciclabili (leggi l’articolo) è realtà. Da circa due mesi un cittadino, Danilo Tombesi, guida dell’associazione Nordic Walking Green, è all’opera per pulire personalmente la prima parte del percorso, fin’ora coperta da sterpaglie, canneti, rovi e in molti punti anche da spazzatura abbandonata. Il tratto è quello che inizia nel parco di Fontescodella e costeggia via Tucci, comunemente detto “La gabbetta”. Ora passeggiando nel verde è possibile, partendo da via Mugnoz, arrivare fino a Collevario senza mai dover avvicinarsi alla strada o alle auto. «Mi sto impegnando in questo lavoro di pulizia perchè credo che avere dei percorsi immersi nel verde possa essere un vantaggio per tutta la città – spiega Tombesi – La mia speranza è che sempre più associazioni e cittadini sostengano la via Verde e che possano usufruirne per passeggiare, andare in bicicletta o fare attività sportiva. E’ un progetto per la città che non deve avere colore né bandiera».

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Il tratto sotto il ponte di via Tucci

Tombesi, che da anni sta cercando di sensibilizzare l’amministrazione comunale per sviluppare questo progetto, ha agito con l’autorizzazione del Comune. «La mia idea è quella di ricalcare un progetto depositato alcuni anni fa da una precedente amministrazione – spiega Tombesi – si potrebbero realizzare circa 25 chilometri di percorsi Green all’interno di Macerata, per pedoni e ciclisti. Sarebbe una risorsa immensa per i cittadini, l’ambiente e perchè no per il turismo. Significherebbe ripensare in termini di sostenibilità tutta la mobilità urbana e dare spazi verdi ai pedoni che oggi sono costretti a camminare e pedalare nel traffico e fare lo slalom tra le auto visto che spesso i marciapidi sono ostruiti da veicoli in sosta». Dopo aver aperto un varco nella selva, aver rimosso sporcizia di ogni genere come calcestruzzi, pezzi di cucina abbandonate, water closet e persino lo chassis di un camioncino, Tombesi sta ora pensando a come consolidare il fondo. «Sto cercando degli sponsor che mi aiutino a mantenere compatto il fondo, per evitare la ricrescita selvaggia del canneto – spiega il cittadino – l’ideale sarebbe utilizzare della ghiaia. Inoltre nei prossimi fine settimana continuerò a lavorare. In attesa dell’interessamento del Comune cercherò di fare quello che posso. Invito i cittadini ad impegnarsi e sostenere questo progetto per il benessere di tutti». Sabato alle 9,30 Danilo Tombesi sarà di nuovo all’opera nel primo tratto della via Verde, per chi volesse raccogliere il suo invito è possibile contattarlo alla sua pagina facebook personale.

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