(ultimo aggiornamento alle 2,40)
Referendum, anche nel Maceratese vince il No. Lo scrutinio nelle 322 sezioni è terminato poco dopo le 2: il Sì si è fermato al 44,09% (75.396 voti) contro il 55,91% (95.605 voti) del No. Un gap meno elevato rispetto al dato nazionale dove il No si attesta attorno al 60%, ma resta la bocciatura abbastanza netta della riforma costituzionale proposta dal governo. In provincia ha votato il 70,84% degli aventi diritto, un dato leggermente superiore alla media nazionale che attualmente si attesta al 68,44% (leggi i dati sull’affluenza).
I risultati definitivi della città di Macerata
A Macerata città il No ha raggiunto il 54,85% (12.873 voti), a Civitanova il 58,05 (12.991 voti), a Recanati il 57,64 (6.885), a Corridonia il 55,03 (4.486), a Cingoli il 56,46% (3248), a Potenza Picena il 56,74 (4901), a Porto Recanati il 57,59 (3450), a Matelica il 54,89 (3083), a Morrovalle il 56,57 (3079).
La riforma è stata bocciata in maniera netta anche nei comuni più colpiti dal sisma: a Visso, dove hanno votato anche i cittadini di Castelsantangelo e Ussita, il No arriva al 61,59%. Nel piccolo centro di Bolognola il No è schiacciante (76,92). Il No si impone anche in centri più grandi duramente colpiti dal sisma come Tolentino (53,16%, 5.472 voti), la città di Francesco Comi, segretario regionale del Pd. A San Severino il No arriva al 58,83% (4086 voti), a Treia al 55,46 (2848).
Il Sì ha vinto a Camerino (53,71, 1163 voti), città che il premier Renzi aveva visitato il 27 ottobre, subito dopo le scosse del 26. Vittoria del Sì anche ad Apiro (55,49), Appignano (50,75), Caldarola (50,28), Sefro (51,77).
LE DIMISSIONI DEL PREMIER – «L’esperienza del mio governo finisce qui – ha dichiarato Matteo Renzi da palazzo Chigi -. Domani pomeriggio riunirò il Consiglio dei Ministri, ringrazierò i miei colleghi e salirò al Quirinale dove consegnerò le mie dimissioni. Mi dimetto ma consegniamo il massimo impegno ai territori del terremoto. Il No ha vinto in modo straordinariamente netto – ha aggiunto commosso -. Sono fiero e orgoglioso dell’opportunità che il parlamento ha dato al Paese. Viva l’Italia che non sta a alla finestra ma che sceglie. Questo voto consegna ai leader del no oneri e onori a partire da una proposta diversa. Agli amici del sì voglio consegnare un abbraccio forte. Fare politica per qualcosa è più difficile ma più bello. Era una chance semplice e chiara ma non ce l’abbiamo fatta. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta».
Francesco Comi alle urne
PD MARCHE – Il segretario regionale del Partito democratico, Francesco Comi, commenta in una nota: «Peccato per il risultato. Sono amareggiato dell’esito e non ho motivo di nasconderlo. Abbiamo perso un’occasione. Chi ha votato contro la riforma si è caricato sulle spalle una grande responsabilità. Questo paese aveva e ha bisogno di proposte costruttive». Una delle ultime visite dell’ormai ex presidente del Consiglio si è svolta a Macerata mercoledì scorso, dove ha incontrato i sindaci dei comuni colpiti dal sisma (leggi l’articolo).
(M. Z.)
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Ciaoneeeee
Che macello.
il peggiore di tutti i tempi, bugiardo seriale…
Ah mbeh!
Bravi!
#CIAONE MATTEO RENZI
Che tristezza
Ma che ne pensano le teste d’uovo del PD locale?
I Giulio Silenzi, le Irene Manzi, le Alessie Scoccianti?
Aspettiamo con trepidazione di leggere le loro acute analisi politiche.
Scusate, ho dimenticato Morgoni.
Scommettiamo che da domani assisteremo a tante prese di distanza dal cavallo che ieri sembrava un purosangue e che stasera è azzoppato?
Ha fatto più bella figura il Re di maggio che nel 1946 perse il referendum per 2 milioni di voti. Renzi sta perdendo per almeno il triplo pur essendo stato al potere per oltre 1000 giorni!
Siamo un popolo di pecoroni…..adesso vediamo chi proseguirà il percorso a posto di Renzi cosa sarà capace di fare….si salvi chi può se guiderà il paese il M5 Stelle …..odio Grillo e il sapientino Di Maio!!
L’è vera questa storia e se l’un fosse
la fo passar per vera sol perché,
so bene e’lucciconi e quanta tosse
gli ha chi distante dalla Patria egli è
Così ogni fiorentino ch’è lontano,
vedendoti partir ti dirà piano:
La porti un ciaone a Firenze
gli è tanto che un ci vò;
ci crede? Più un ci stò!
La porti un ciaone a Firenze
un vedo l’ora quando tornerò
La nostra cittadina
pettegola e carina,
la ci ha tant’anni eppure
la un n’invecchia mai
La porti un ciaone a Firenze
e a tutti i fiorentini che vedrà.
Se fosse stato umile ,con il non sentirsi superiore a nessuno (cosa che non ha fatto),affrontare con il coraggio qualsiasi situazione ( lo si e’ visto ieri era con le dimissioni ) e la saggezza di tacere in mote situazioni, avrebbe fatto politica ..
Il Renzismo ancora continua nonostante il voto? Spero di NO. La sentenza del popolo sovrano è senza appello. Spero che ora la sinistra italiana torni a fare la sinistra, dialogando costruttivamente con le forze più innovatrici a partire dai 5S, sui programmi. Solo così sarà servito questo referendum, ad aprire gli occhi sulle forti ingiustizie del Paese e cominciare una politica di vere riforme per i più svantaggiati togliendo a chi ha più ricchezza.
E facimoci li sverdi!!!
Vorrei rimarcare al Sig. Comi che avete perso un’occasione di essere credibili e questo vi dovete chiedere nel vostro partito!!!!!!!!!!
Se la riforma era un’occasione da non perdere, non siete stati capaci di farlo presente con i FATTI e con le parole in questi tre anni di governo Renzi.
Ora NON TOCCA a voi riflettere sulle responsabilità che si sono presi quelli che hanno votato contro. Impiegate il tempo per riflettere sulle VOSTRE RESPONSABILITA’!!!!!!!!!!!!!
Molti lo hanno fatto coscientemente dopo aver letto la vostra proposta, altri si sono schierati con chi politicamente dava loro più fiducia( di quella che voi non siete riusciti in anni di governo a guadagnarvi!!!) e pochi hanno fatto ragionare la pancia!!!
Che il NO abbia vinto è palese,ma se il voto era veramente politico non so se Renzi ha veramente perso visto che da solo ha raccolto 40 contro il 60 di un’improbabile accozzaglia(me compreso).
La trasferta finale a Macerata gli ha detto male. Dove è passato (peraltro a spese nostre) ha fatto come Attila: è riuscito ad alienarsi anche quelli che titubavano e che forse, nel segreto dell’urna, un sì se lo sarebbero lasciati strappare. Ma ha insistito troppo, Renzi: troppe trasferte, troppa tv, troppa sicumera e troppa sicurezza (apparente).
Un altro colpo di grazia gliel’hanno dato tre personaggi non propriamente nuovissimi del panorama politico: Giorgio Napolitano (detto “il giovane”), Pierferdinando Casini (detto “il duro e puro”) e Romano Prodi (detto “il nuovo che avanza”).
Quasi quasi gli italiani avevano rimosso anche il papà di Maria Etruria Boschi e il (mitico?) De Luca, ma Napolitano Casini e Prodi è davvero troppo.
Adesso ci si domanda come si riuscirà ad andare avanti con i grillini, con i salvini e con i rinati berluschini. Per me oggi è più importante essere riuscito a non andare indietro con i Marchionne, i confindustriali tutti, la Merkel, i verdini e gli alfani.
Ci si augura che gli italiani, popolo che quando vuole sa incarnare il suo ruolo di popolo, vogliano finalmente ricominciare ad esserci, a riprendere in mano la propria vita e il proprio destino. Evitare la discesa nel limbo e poi all’inferno delegando una classe politica sempre più inetta e improbabile, ma riprendendo in mano le redini e imponendo un cambio reale di rotta. Chiunque sia che governerà le sorti nazionali.
La lettura del Sig. Poloni è interessante e credo non del tutto infondata.
Facendo i classici conti della serva, ifatti, se è vero come è vero che buona parte dei votanti se gli chiedi della costituzione ti risponde “sana e robusta”, appare pacifico che è stato un Renzi contro tutti.
Se consideriamo che anche buona parte del suo partito gli ha votato contro e che Alfano,Verdini, Pizzarotti ecc. gli possono aver dato un contributo di voti diciamo (esagerando) del 10%, il 30% di voti (tantissimi considerando l’affluenza)sono tutti solo di Renzi con una buona probabilità che in una tornata elettorale classica parecchi possano essere riconfermati.
Il 60% del no invece va necessariamente spartito, vista l’assoluta incompatibilità tra i soggetti, tra i vari Berlusconi, Grillo, Vendola, Salvini, Bersani / Dalema, Meloni ecc. ecc. (estrema destra, destra, centro destra, sinistra, estrema sinistra tutti insieme appassionatamente)
Lasciando stare Bersani / Dalema che in una tornata elettorale normale avrebbero (conoscendoli non mi fideri poi così tanto)votato per il PD come Renzi, gli altri al massimo da soli avrebbero raggiunto, forse Berlusconi e/o Grillo, un 20/25%.
Fossi il PD prima di ridare potere a vecchie cariatidi pluritrombate ci penserei due volte e farei molto bene i conti.
Ragionare sul 40% dei voti in cui vanno contati tutti quelli che in malafede ( almeno che non siano proprio mentalmente avariati hanno pubblicizzato e convinto parte di quelli che hanno votato per il Sì. Chiarisco , convinti e buggerati,) più quelli che lo hanno fatto per fede politica ed è ancora peggio, perché non si capisce come la fede politica di persone per bene possa aver coinciso con quelle di un egocentrico politicante arrivista ecc., poi tutti quei benestanti che hanno riconosciuto in Renzi il loro Messia, si ridimensionerebbe assai sto 40%. Quello che pensavo su Renzi,l’avevo espresso più di una volta, così come sarebbe stato per me l’esito del referendum . Sapere che milioni di persone non si sono fatte abbindolare è di per se un indiscutibile risultato. I classici analisti potranno dire tutto e di più. Il risultato non cambia. Io, che penso assolutamente che la maggior parte degli italiani questa volta ha ragionato con la propria testa e qualche analista in buona fede sarà anche in grado di spiegare il perché , non potevo chiedere di meglio. Stringo ripetendo le parole di Davoli: Adesso ci si domanda come si riuscirà ad andare avanti con i grillini, con i salvini e con i rinati berluschini. Per me oggi è più importante essere riuscito a non andare indietro con i Marchionne, i confindustriali tutti, la Merkel, i verdini e gli alfani. Ah, dimenticavo, Renzi, La porti un ciaone a Firenze
e a tutti i fiorentini che vedrà.
E la frittata è servita..!!
Ci attende ora il poker d’assi: Grillo-Salvini-Berlusconi-D’Alema che guiderà il ns Paese fuori dalle paludi verso lidi stupendi e soleggiati….!!
19.419.528 ciaoni da portare a Firenze per un’adunata ociaonica.
Quello che scrive il Sig. Micucci, tutto più che lecito e rispettabilissimo, è la prova provata che la costituzione non era parte del quesito.
Comunque non vorrei che della lista di indesiderabili fatta dal Sig. Sauro l’unico che, almeno inizialmente, non continuerà (almeno direttamente)a dettare le regole del gioco agli italiani sarà Renzi.
Per quanto riguarda gli altri Marchionne, Merkel ecc. non vedo No che possa ovviare al problema.
Però restiamo fiduciosi e speriamo che sia stata la scelta giusta.
Ovvio, quando mai la Costituzione potrebbe esser parte del quesito d’un referendum costituzionale; quella di ieri era l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, e ha vinto Renzi che ha quindi provveduto subito a dimettersi perché aveva preso troppi voti.
Montecosaro non è nei perdenti e nemmeno nei vincitori a forse pareggiato? o ancora stanno facendo lo spoglio.