Antonio Pettinari festeggia la vittoria. Al suo fianco Rosalba Ubaldi, vicesindaco di Porto Recanati
di Alessandra Pierini
(foto di Lucrezia Benfatto)
I franchi tiratori del Pd sembrano essere andati a segno. E’ quanto traspare dalla conta dei voti ottenuti da Antonio Pettinari, riconfermato presidente della Provincia di Macerata, dalla sfidante Ornella Formica e dalle liste di riferimento. Alla vittoria netta di Antonio Pettinari corrisponde infatti la presenza di ben 5 consiglieri su 12 a marchio Pd.
Questo vuol dire che diversi piddini o qualche alleato di centro sinistra, trovandosi in mano le due schede, una per il presidente e una per il consigliere, hanno deciso di votare Pettinari, candidato dell’Udc, E’ accaduto quanto previsto in tempi non sospetti nell’articolo di Giuseppe Bommarito su Cronache Maceratesi.
Si tratterebbe di una decina di amministratori tra Macerata e Civitanova (comuni dove il Pd è al governo) e di una quarantina in tutta la provincia, ma per averne certezza bisognerà attendere analisi più dettagliate dei dati disponibili da oggi.
Un voto di protesta verso i vertici del partito o di alcuni suoi componenti? Chi può dirlo? Quello che è certo è che Pettinari si troverà a dover affrontare l’arduo compito di costruire per ogni decisione da prendere un parterre di consiglieri favorevoli. Nel nuovo Consiglio, infatti, è vietato parlare di maggioranza, visto che la riforma Delrio ha annullato la valenza politica dell’ente. In ogni caso si deciderà a votazione e il presidente dovrà necessariamente avere almeno 6 consiglieri dalla sua parte pescandoli tra i 5 eletti dal Pd più Francesco Acquaroli di Uniti per le Marche, i suoi 3 Udc, i 2 della lista di centro destra e Gianluca Pasqui per i sindaci della montagna. Insomma un lavoro diplomatico che di sicuro non spaventerà uno stratega come Pettinari ma che può rallentare le scelte del nuovo ente di Area vasta che dovrebbe invece semplificare iter e procedure.
Al di là dell’importanza e del peso della nuova amministrazione provinciale e della sua teorica non valenza politica, è comunque insolito vedere il segretario regionale dell’Udc al governo con il Pd in Regione e contro il Pd in provincia.
Nota a parte merita il contesto in cui gli amministratori sono andati al voto. La richiesta di concerto di Antonio Pettinari e Ornella Formica di rinviare il turno elettorale, in seguito al terremoto del 24 agosto che ha lasciato tutt’altro che indenne il territorio maceratese, non è stato accettata. Così in una domenica afosa di agosto, centinaia di amministratori e sindaci hanno lasciato sopralluoghi, palazzi comunali lesionati, edifici da verificare per recarsi a Macerata in corso della Repubblica 28 ed esprimere la loro preferenza sull’elezione di un presidente e di un Consiglio di Area vasta. Una scena piuttosto surreale, o quanto meno non in linea con la realtà tanto che l’affluenza dei Comuni di fascia A, quelli con meno di 3mila abitanti, è stata del 74,71%, inferiore rispetto alla media del 79,64%. Da spiegare invece l’affluenza più bassa registrata in fascia E che comprende Macerata e Civitanova: hanno votato il 74,13% degli aventi diritto.
E Pettinari è diventato l’antiformica: così l’architetto Andrea Seri ha definito il presidente dopo la rielezione di ieri. L’architetto Seri aveva perso le elezioni comunali a Colmurano, proprio contro la Formica, per soli tre voti. Per questo ha scherzosamente deciso di rifarsi con una vignetta sull’ “antiFormica”. Unica avvertenza: “Da utilizzare con cautela in tutto il territorio provinciale”. Scadenza 2020.
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«Il grillo disse un giorno alla formica
il pane per l’inverno tu ce l’hai,
perché protesti sempre per il vino
aspetta la vendemmia e ce l’avrai.»
(Orietta Berti, Fin che la barca va)