Ospedale unico: è battente la campagna di Rosa Piermattei per la soluzione San Severino. Con una lettera indirizzata al governatore Luca Ceriscioli, al presidente della Conferenza dei sindaci Romano Carancini, al presidente Commissione Sanità, Fabrizio Volpini, al direttore dell’Asur Leonardo Marini, e a quello dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, il primo cittadino settempedano ha chiesto di indicare le caratteristiche specifiche utili per esaminare, da un punto di vista tecnico e amministrativo, il progetto. «L’amministrazione comunale è pronta a dimostrare, dati e documenti alla mano, che vi sono le caratteristiche perché la candidatura avanzata ufficialmente il 23 luglio scorso possa trovare riscontro da parte della Regione e dell’Asur», così il sindaco. Intanto si rafforza anche l’ipotesi di Montecosaro (dove la papabile area in località Montecosaro scalo è già di proprietà dell’area vasta) con il sindaco Reano Malaisi intenzionato a presentare ufficialmente la candidatura entro il termine del 31 agosto in collaborazione con i comuni vicini di Monte San Giusto e Morrovalle.
La Piermattei si è anche detta pronta a presentare, entro la fine di agosto, tutta l’eventuale ulteriore documentazione specifica. Fin dalla prima richiesta il sindaco aveva candidato l’ospedale Eustachio specificando che già oggi la struttura opera unitamente ai presidi di Camerino e Matelica e ricordando il peso della stessa per tutto l’entroterra. A titolo d’esempio il sindaco cita “l’elevato numero degli accessi al pronto soccorso”, e le migliaia richieste di aiuto ogni anno.
«Va poi tenuta assolutamente in considerazione la sua posizione che è baricentrica – sottolinea il primo cittadino – sia per la vallata del Potenza che per quella del Chienti se si guarda nell’ottica di un presidio che deve fungere da supporto all’ospedale regionale di Torrette. Inoltre non vanno dimenticati gli spazi disponibili intorno all’area oggi esistente, la presenza di una elisuperficie praticamente unica nelle Marche che è già in grado di essere utilizzata sia di notte che di giorno e che può essere collegata facilmente con le sale operatorie e i reparti, l’ormai imminente attivazione di servizi specialistici di chirurgia che si andranno ad affiancare alle eccellenze già presenti oltre ai lavori effettuati negli ultimi mesi e che hanno reso a norma la struttura con il rinnovo degli ascensori e dei montacarichi, delle centrali caldaie e di tutti gli spazi esterni mentre si continua a lavorare per ottenimento della certificazione per la prevenzione degli incendi».
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cara sindaco,purtroppo la nostra è una battaglia persa.
I pidioti regionali considerano l’entroterra , e l’hanno dimostrato in più occasioni, come una riserva indiana e ci comunicano tramite segnali di fumo di cui non resta nulla al primo soffio di vento.
Il problema va rimosso alle fondamenta e non solo a livello regionale , sfruttando le uniche armi a nostra disposizione,altrimenti è inutile lamentarsi.