di Laura Boccanera
I mal di pancia in maggioranza non minano il bilancio preventivo. Si è svolta senza grossi scossoni la seduta del consiglio comunale che ha approvato il preventivo 2016 e che si è aperta con 3 minuti di silenzio in ricordo di Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, delle vittime di Orlando e della deputata inglese Jo Cox. Sul voto pendeva la scure delle ruggini nella lista Uniti per cambiare, in particolare fra il consigliere Pier Paolo Rossi e il presidente del consiglio Ivo Costamagna.
IL CASO ROSSI – Alla fine Rossi ha preso parte al consiglio comunale a differenza di quanto aveva annunciato anticipando una sua assenza strategica, che poi non c’è stata. Però ha preso la parola prima della discussione per informare l’assise della lettera ricevuta da Costamagna. «Questa comunicazione è illegittima – ha dichiarato Rossi – Costamagna qui diventa uno e trino. Come presidente del consiglio è destinatario della missiva, firmata da se stesso come consigliere e nel testo dice che diventa capogruppo di Upc. Quindi chi indossa due magliette, anzi tre è lui e non io. Se da Costamagna mi aspettavo un espediente del genere, con molto dispiacere non mi aspettavo una reazione simile dal sindaco (che ha controfirmato la lettera, ndr). Continuerò a sostenere questa amministrazione però secondo me il presidente del consiglio è venuto meno ai suoi compiti e da oggi non mi rappresenta più». Rossi tira fuori poi un parere del Ministero riportato all’interno di una pubblicazione scientifico giuridica per avvalorare la sua tesi di illegittimità della sua fuoriuscita. «Non mi può cacciare perchè nella lista io sono stato eletto. Non è vero che devo confluire nel gruppo misto perchè servono almeno 3 consiglieri che escono da altri gruppi per formare il gruppo misto. Inoltre il sindaco non può far parte della lista come consigliere».
IL BILANCIO PREVENTIVO – Si è poi passati alla spiegazione del bilancio da parte dell’assessore Giulio Silenzi che ha illustrato come il preventivo di quest’anno sia stato redatto con un quadro normativo del tutto differente che introduce il Dup rispetto alle relazioni programmatiche e che vede una diversa articolazione delle entrate e delle spese. «Con la nuova finanziaria il governo obbliga i comuni a non aumentare la tassazione e le imposte e rimpingua gli enti locali con le entrate accertate dall’anno precedente – spiega Silenzi – per Civitanova il provvedimento pesa 2 milioni e 600 mila euro che non graveranno sulle tasche dei civitanovesi con aumenti di tariffe». Complessivamente le spese correnti muovono 37 milioni 855 mila euro e si riducono rispetto allo scorso anno. Si riduce il debito per effetto dell’assenza di nuovi mutui e la rata da pagare scende sotto i 50 milioni di debito. «E’ un bilancio senza tagli, con rigore di spesa, senza tagli al sociale e alle voci sensibili – continua Silenzi – diminuisce il peso fiscale con una riduzione della Tari del 4% e operiamo sul campo dell’evasione fiscale liberando risorse per gli investimenti della città». Silenzi passa poi a elencare le cifre voce per voce: «il fondo crediti di dubbia esigibilità fa accantonare 600 mila euro in più rispetto ai 500 mila accantonati lo scorso anno. C’è poi una riduzione della tassa sui rifiuti di un ulteriore 4%. In termini economici un gettito inferiore di 320 mila euro. Pur avendo una delle tasse più basse della regione a metro quadro, c’è un’ulteriore riduzione del 4% rispetto al 4% già ridotto nel 2015 e del 2% di riduzione del 2014». Tra le entrate figurano anche 400mila euro in più derivanti dalla messa a ruolo delle sanzioni, mentre il recupero dell’evasione fiscale pesa per 800 mila euro (400mila euro derivante dal recupero di Ici e Imu e 400mila euro dalla tassa rifiuti).
LE CRITICHE – Non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione. Claudio Morresi ad esempio mette in dubbio la correttezza di far esprimere un parere sul bilancio di previsione dai revisori dei conti. «Hanno espresso il parere il 27 maggio, ultimo giorno utile per l’approvazione, ma da quanto ne so il 27 maggio il bilancio non era ancora pronto. Un bilancio che non è stato discusso dalla città e dalle associazioni di categoria». Alla fine il bilancio è passato con 16 si e 5 no dell’opposizione. Durante l’assise di ieri sono stati nominati anche i nuovi revisori dei conti: si tratta di Carlo Alberto Magini, Alessio Colletta e Arcangelo Caputo.
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Rossi, dopo quattro anni non ti aspettavi una reazione così dal sindaco? Io ci ho parlato due volte e già alla prima avevo capito con che pezza avevo a che fare. Questo non significa che sono più accorto di te, ma semplicemente perché non legato a lui che come semplice amministrato, mi sono subito reso conto dalle sue prime tre parole con chi avevo a che fare chiedendomi come questo ometto fosse diventato sindaco. Certo adesso se lo chiederanno in 10-20-30 mila che hanno avuto modo di conoscerlo. Silenzi, si sapeva già chi fosse, idem Costamagna. Per questo ieri ho usato la metafora dell’Isee che al di là della dicitura ampollosa di cui Isee è acronimo, sono spesso i poveracci a farlo. Rossi la povertà economica ha la sua dignità, l’altra no!
2 Considerazioni
1) I nostri Consiglieri Comunali di Centro-Sinistra sono nei comportamenti identici ai loro colleghi deputati e senatori dei medesimi schieramenti. Dichiarazioni varie alla stampa, malpancisti, quì non sono d’accordo, questo non si fa, questo non lo voto…….poi arriva il giorno della votazione, tutti presenti a votare le stesse cose. Quello che uno pensa realmente si vede da come vota, non dalle chiacchiere. Se prendete le delibere di Giunta e Consiglio vedrete che votano tutti insieme uguale sempre. Quindi Corvatta=Silenzi=Costamagna= Emili= Rosati=Poeta=Rossi= Colucci=Angelini=Gismondi=Franco ecc…….. tra di loro non vi è differenza alcuna.
2) Piero Gismondi e Pier Paolo Rossi, entrambi architetti, hanno sostenuto nei vari passaggi dei loro interventi di aver bene presente l’attuale crisi del mercato immobiliare, parlando di lottizzazioni che non partono, di oneri di costruzione che potrebbero non entrare ecc……..Allora io continuo a non capire come mai dal giorno del loro insediamento essi, assieme a tutti gli altri continuino ad approvare Bilanci e Piani Triennali (compresi quelli di ieri sera) che prevedono l’alienazione, cioè la vendita, di immobili comunali. Anche i bambini sanno che in un momento di crisi immobiliare per vendere bisogna abbassare i prezzi, cioè svendere.