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L’ingresso del centro del riuso
di Marco Ribechi
Divani, vecchi elettrodomestici, giocattoli o mobili che ormai non usiamo più. Da lunedì 9 maggio tutti gli oggetti in disuso avranno nuova vita grazie al centro di riuso di Macerata, inaugurato oggi nell’area di Fontescodella proprio alle spalle del palazzetto dello sport. Qui potranno essere depositate quelle cose che non servono più ma che sono ancora in buono stato. Chi lo desidera, successivamente potrà prenderle in maniera totalmente gratuita e utilizzarle a casa propria o dove preferisce. Oltre al centro del riuso, vera novità per la città, è stato predisposto anche un centro di raccolta che andrà a sostituire tutte le isole ecologiche del comune. Insieme formano l’area ecologica di Fontescodella. Tra le due strutture anche un’area denominata “limbo” dove verranno depositati gli oggetti a cui non si sa ancora che futuro riservare. Possono essere un esempio i vecchi televisori o i computer rotti: se sono riparabili dal limbo passeranno al centro di riuso, altrimenti andranno direttamente nel centro di raccolta e poi in discarica.
Da sinistra: l’assessore regionale all’ambiente Angelo Sciapicetti, l’assessore comunale Mario Iesari, il sindaco di Macerata Romano Carancini e il presidente del Cosmari Marco Ciurlanti
Un unico punto quindi vicino ad una strada di scorrimento, comodo da raggiungere e che in futuro, grazie alla piantumazioni di vari arbusti, andrà quasi a mimetizzarsi nell’ambiente. «Si tratta di un progetto quasi unico nella provincia – spiega il sindaco Romano Carancini – Ce ne sono solo altri tre con queste caratteristiche. E’ pensato con un duplice scopo: da un lato si ridurranno notevolmente i volumi dei rifiuti che andranno al Cosmari, che oggi paghiamo e che in futuro non pagheremo, dall’altro si sensibilizza la cittadinanza ad un atto di solidarietà e responsabilità. Tutti abbiamo in soffitta o in garage degli oggetti che non usiamo ma che non vogliamo buttare. Bisogna entrare nell’ottica che quelle stesse cose che non useremo mai più potrebbero essere utili a qualcun altro. In questo modo si innesta un’economia circolare che riduce gli sprechi e permette anche di risparmiare dei soldi. Non per forza chi prende qualcosa dal centro riuso deve far parte delle categorie meno abbienti. E’ un centro pensato per tutti perché quello che fino ad oggi abbiamo chiamato rifiuto si trasformi in una risorsa».
Giovanni Romagnoli illustra il duplice funzionamento del centro
Interessante il costo dell’operazione, particolarmente vantaggioso per il Comune. Per la struttura sono stati spesi circa 171 mila euro di cui 52 mila per il centro raccolta, 25 mila finanziati a fondo perduto dalla Regione, 68 mila per il centro riuso di cui 30 mila sono fondi regionali a cui vanno aggiunti altri 50 mila per le opere di miglioramento dell’intera zona. «Se ai 171 mila togliamo i 55 mila ottenuti con fondi regionali – prosegue Marco Ciurlanti, presidente Cosmari – Ne restano circa 110 mila. Considerando che ogni isola ecologica chiusa costava circa 60 / 70 mila euro l’anno ecco che si vede come in meno di 2 anni la spesa sarà già ripagata. Ma vorrei aggiungere che il prezzo è stato così contenuto perchè abbiamo lavorato con una sinergia unica. Il terreno è del Comune, il progetto è del Cosmari, un terzo dei fondi della Regione. Senza questa collaborazione l’opera sarebbe costata almeno 300 mila euro».
Gli assessori Alferio Canesin e Mario Iesari
L’idea era nata con l’assessore della passata amministrazione Enzo Valentini, oggi presente dietro le fila, e poi è stata sviluppata dall’attuale assessore all’ambiente Mario Iesari. «E’ un’altro tassello che va ad incrementare l’attenzione alla raccolta differenziata e a ridurre la quantità di rifiuti – spiega Iesari – Oggi siamo tra le prime 11 realtà in Italia ma si può sempre migliorare. Ad esempio nel conferimento dei sacchetti è evidente che ci sono dei problemi e ci muoveremo anche per questo. Da un lato incrementeremo le sanzioni, collocando anche delle telecamere nei punti più critici, dall’altra faremo un’opera di informazione ancora più capillare e per questo potrebbero aiutarci gli amministratori di condominio. Per quanto riguarda il centro di raccolta e riuso ritengo sia molto comodo per i cittadini anche grazie agli orari che lo mantengono in funzione per gran parte della settimana. Ci piacerebbe coinvolgere gli artigiani e chi è in grado di sistemare e riadattare gli oggetti per dimostrare che un rifiuto può sempre trasformarsi in qualcos’altro».
L’assessore regionale Angelo Sciapichetti
Nel centro si potranno lasciare anche i rifiuti ordinari, nel caso in cui qualcuno salti l’orario di raccolta della porta a porta. «L’economia circolare non è uno slogan ma un punto di arrivo – conclude l’assessore regionale Angelo Sciapichetti – Il modello Cosmari funziona molto bene e ce lo invidiano in tutta Italia. Si andrà verso l’atto regionale unico e questa sarà la strada da seguire per rispettare l’ambiente visto che negli ultimi decenni abbiamo violentato il nostro territorio». Durante la giornata gradita anche la presenza degli alunni di una delle classi della scuola Enrico Fermi. Proprio ai più piccoli sono destinati molti progetti di sensibilizzazione e formazione verso la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e il loro riutilizzo.
Gli orari di apertura del centro
Il cavalier Prato e alle sue spalle l’ex assessore Enzo Valentini
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Per fortuna che vicino dovrebbero costruire le piscine…sai che piacere
Questa mi semra una buona idea. Complimenti a Enzo Valentini, che l’ha ideata, e a Mario Iesari, che è riuscito a concretizzarla.
Bella iniziativa !
Nel Comune di Camporotondo di Fiastrone e” gia’ in funzione un’isola ecologica con tali caratteristiche.
Meglio questo che il rovistaggio dei nomadi (e simili) nei cassonetti. Meglio ancora sarebbe realizzare qualcosa di simile al mercato di Porta Portese a Roma.
Come ci avete pensato ?Congratulazioni a chi ha avuto questa bella idea, Buona Domenica.
Le installazioni nei pressi del passaggio a livello di via Roma rientrano negli oggetti destinati almeno all’area denominata “limbo” (un nome che conferma lo sconfinamento quasi nella dimensione etico-religiosa del tema ambientale e della gestione dei rifiuti) e li possiamo trasferire a Fontescodella o sono un esempio virtuoso di riciclo e riuso che completa bene il Panorama d’Italia e di Macerata?
Che bello
Menghi la rassicuro . Non ci sono derive etico religiose in corso . In realtà quella zona di cui si parla ha un nome molto più più prosaico è banale “area di transito per la preparazione al recupero” . Ieri scherzando un po sulla funzione , che comunque sarà molto utile , e’ venuto fuori questo riferimento al limbo. Comunque vogliamo chiamarlo spero che sia uno spazio sempre molto affollato .
Trovo di una scorrettezza unica verso i cittadini maceratesi da parte dei loro rappresentanti , far propria pubblicamente un’idea , farla passare come una propria iniziativa, che di proprio non ha nulla, in quanto l’ apertura dei centri del riuso è in applicazione della Direttiva Europea 98/2008 sui rifiuti e il loro riutilizzo,( finanche descritto nei dettagli entro quanto e come devono funzionare i centri del riuso) e recepita dalla Regione Marche con delibera zione regionale n.1793 del 13 dicembre 2010, motivo per cui , come si legge nell’articolo , hanno ricevuto fondi regionali
http://www.provincia.pu.it/fileadmin/grpmnt/1026/DGRM_1793-10.pdf
e per di più, per quanto riguarda il Comune di Macerata, di molto tardiva l’apertura rispetto alla Delibera di Giunta che aveva approvato già da maggio 2013. Semmai, quindi, anziché farsi vanto di qualcosa che non è farina del loro sacco, Sindaco e attuale Giunta, avrebbero dovuto spiegare il perchè di tanto ritardo., quando Tolentino, per dirne uno tra i primissimi Comuni delle Marche a dotarsene , è stato anche il primo della Provincia di Macerata, superando quindi il capoluogo, ad aprire il suo nel settembre 2014.
Per Tamara Moroni. L’articolo parla di un’idea della passata amministrazione, quindi l’amministrazione attuale potrebbe risponderle: chi ha detto che sia un’idea nostra?
Iacobini, a parte che ogni dichiarazione, da quella del Sindaco ” Si tratta di un progetto quasi unico nella Provincia” a quella in cui leggo che l’idea era nata da Valentini, a quanto rilasciato nel vago da Iesari, e che tutto l’articolo lascia intendere questo, la conferma è nei commenti precedenti, di plauso all’idea come fosse un’iniziativa originale legata a un assessore e a un’amministrazione in particolare, quando proprio non lo è. affatto, ma anzi, per come ho documentato sopra.
Però così si corre il rischio di rivedere in giro rifiuti….già destinati al macero,riciclarsi nuovamente.
Ogni riferimento a persone ed oggetti esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Lasciando perdere i commenti negativi a priori su ogni iniziativa dell’ amministrazione comunale (tempo perso…) di certo c’è che il nuovo servizio offerto sembra interessante….il tempo ci dirà poi se lo stesso sia anche efficace e funzionale alle esigenze deu maceratesi…
C’è chi è informato di pallone e chi di altro. Tempo fa CM mi pubblicò questo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/04/10/isole-ecologiche-rifiuti-o-abbandoni/449408/
Il mio unico ” a priori” è in questo. Se poi è una colpa essere informati…alora.., possono tossire anche le pulci.
Gianni Menghi, non farti tante domande, anche perchè nessuno degli interessati risponderà mai onestamente. a riguardo. Loro, quando toccati nel vivo, lasciano correre sperando nell’oblio. ( lasciali discorre, intanto noi facciamo i cavoli nostri e ci facciamo bellii sull’ignoranza delle persone, pensano) Qua tutto rientra in ” un’inventiva rottamatoria” che fa credere che il diavolo è morto di freddo. Il limbo? Altro non è che quello descritto già in un incontro tra Comune di Macerata, Cosmari, Meridiana. etc. nel 2011, e riportato nel sito del Comune di Macerata, nella cui visione sintetica per immagini attraverso slide sul ciclo dei Centri di Riuso una volta messi a disposizione , viene chiamato ” Filtro/ Selezione”.
Verrebbe da chiedersi se hanno tutti quanti la memoria corta o sono in malafede. Ma tanto che cambia?
E’ tutto farlocco.. I fondi regionali a fondo perduto? Almeno spero abbiano attinto da quelli europei che dava disposizioni agli Stati Membri ( art.3) di diminuire la mole di rifiuti e porre particolare incentivazione al riciclo atraverso i centri di Riuso come previsti dalla Direttiva Europea 98/2008: leggetevela!