di Claudio Ricci
«L’edizione 2016 della Raci si svolgerà il 13, 14 e 15 maggio». Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Romano Carancini, che ieri ha reso noto il passaggio di testimone dalla Provincia al Comune nell’organizzazione della rassegna agricola del centro Italia (leggi l’articolo). Ma il conclave tra istituzioni non è piaciuto al primo cittadino di Treia Franco Capponi che avrebbe voluto essere coinvolto nell’organizzazione.
La 32esima edizione era stata messa in discussione fino a ieri dal critico passaggio di funzioni dalla Provincia alla Regione che non dava rassicurazioni su chi e come dovesse farsi carico dell’organizzazione dell’evento. Anche l’anno scorso la Raci era stata ad un passo dalla chiusura ma la collaborazione fra enti aveva salvato in extremis la fiera poi rivelatasi da record.
Il passaggio di testimone tra il sindaco Romano Carancini e il presidente della Provincia Antonio Pettinari
«La Raci continua – ha commentato il presidente della provincia Antonio Pettinari – grazie al Comune di Macerata. Anche la passata edizione aveva visto la collaborazione dei Comuni di Macerata e Recanati. In questi mesi ho avuto il timore che il nostro territorio fosse privato di una manifestazione straordinaria, che specie negli ultimi anni era cresciuta così tanto da diventare un appuntamento conosciuto e atteso a livello nazionale. Un’occasione di promozione ma anche di rilancio dei valori della cultura e tradizione della nostra civiltà contadina».
Intanto la macchina organizzativa si è già messa in moto con il sostegno garantito dalla Regione. Stamattina si è svolto il primo incontro operativo in Provincia tra il sindaco Romano Carancini e il presidente Antonio Pettinari. «Saremo, più che mai, una squadra unita – afferma il sindaco Romano Carancini – che saprà mettere insieme i successi e l’esperienza maturata con l’entusiasmo e l’energia necessari per affrontare questa sfida che rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio».
Ma come suggerisce il vecchio adagio: “Mogli e buoi dei paesi tuoi”. E così il matrimonio organizzativo tra Provincia e Comune di Macerata non è andato giù al sindaco di Treia, e compaesano di Pettinari, Franco Capponi. Tra l’altro, dal suo territorio arrivano molti degli allevatori che partecipano alla sfida tra capi bovini. «La Raci è un’iniziativa di tutto il territorio e non una festa di paese- ha detto Capponi – si poteva lavorare in maniera unitaria chiamando anche gli altri sindaci».
«L’unica cosa che poteva fare la Provincia era chiamare i sindaci per lavorare ad un coinvolgimento di tutto il territorio da dove, tra l’altro, provengono la maggior parte degli allevatori presenti alla rassegna. Se c’è da programmare qualcosa in area vasta è bene sentire tutti i sindaci. Purtroppo però questo modo di fare autoreferenziale è tipico di questa amministrazione provinciale».
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Se non ricordo male era scivolato dal centrodestra al cebntrosinistra.
E’ riscivolato al centrodestra, visto che critica il centrosinistra??
La domanda sorge spontanea: “Chi taglierà il nastro all’apertura della manifestazione”…??? Dovrebbe venire il Presidente della Regione… lui è abituato ai tagli…”Sanità” etc…etc…etc…!!!
Palanca, forse se lo fanno tagliare ad un agricoltore, farebbero tutti più bella figura.
Siamo un territorio strano, si critica solo e non si fa squadra per il bene di tutti. Il RACI è un’eccellenza di tutto il territorio provinciale, tutti dovrebbero collaborare per mantenere l’evento.
E questo vale per tutto: l’ospedale provinciale (ognuno fa campanilismo così smembrando l’ospedale provinciale di Macerata), ATO provinciale per i rifiuti e per l’acquedotto (a livello regionale si vuol creare un ATO regionale), ecc.. I comuni della nostra provincia devono unirsi e fare squadra per difendere il nostro territorio contro una Regione che vuol centralizzare tutto, facendo un minestrone e una perdita di professionalità degli enti provinciali di gestione. Una forma antidemocratica di far politica, allontanando i cittadini dalla partecipazione. I nostri politici regionali dove sono? Difendiamo i nostri territori.
Però è un territorio che, grazie proprio alle sue divisioni, offre un ininterrotto spettacolo di scontri fra titani.