La presentazione del progetto all’Abbadia di Fiastra con tutti i sindaci dei Comuni coinvolti
Il sindaco di Macerata Romano Carancini e il sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta
di Marina Verdenelli
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Dove non è ancora arrivata la Quadrilatero ci proverà la Quadriciclo. Il Maceratese, entroterra e costa, spunterà presto in Umbria collegato alla regione confinante da una pista ciclabile interamente percorribile e lunga 250 chilometri. Tutta a pedali. Questo almeno il progetto che hanno in mente l’Unione Montana dei Monti Azzurri con altri sette comuni, tra i principali Macerata e Civitanova, e altri del Fermano. Come? Sfruttando percorsi in parte già esistenti, come le vie dell’acqua, i tracciati sui Sibillini e linee ferroviarie dismesse, ma ancora non collegati tra loro. Il fine è di unire il lato mare alle due sponde interne per arrivare dritti a Foligno senza mai scendere dal sellino. Una dorsale ciclopedonale che unirà il mare agli Appennini. Oggi la presentazione del progetto ambizioso, all’Abbadia di Fiastra, che non ha ancora finanziamenti ma punta ad un bando europeo in scadenza il prossimo 31 marzo per avere fino a 5milioni di euro con l’80% a fondo perduto.
Giampietro Feliciotti e l’architetto Sandro Polci
«Un’opera che stiamo sognando – commenta Tommaso Corvatta, sindaco di Civitanova a cui a venuta l’idea di spingere il progetto fino alla regione confinante creando un asse viario che ancora manca – stavamo già pensando in grande con il sindaco di Foligno aspettando la superstrada a quattro corsie. Così abbiamo pensato ad una pista ciclabile parallela alla 77. E’ stata un’idea naturale. Avevamo già in mente una pista unica che ci collegasse al Conero. Ora si è aggiunta soltanto una “t” che ci porterà in Umbria». Per il primo cittadino di Civitanova la “Quadriciclo” non sarà solo un volano turistico. «L’abbiamo pensata anche come una alternativa alla mobilità – aggiunge Corvatta – noi nella costa ne abbiamo bisogno per spostarci. Può essere un modo in più anche per lo spostamento delle merci». I Comuni interessati, oltre a Civitanova e Macerata e a quelli dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, saranno Amandola, Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio per quelli fuori provincia. Oltre 20 i sindaci al lavoro per portare alla realizzazione di un progetto per ora solo disegnato sulla carta e affidato all’architetto di Penna San Giovanni, Sandro Polci, esperto di importati opere analoghe nella capitale.
Il sindaco di Loro Piceno Ilenia Catalini (la prima sinistra) e l’assessore alla cultura del Comune di Macerata Stefania Monteverde
«L’idea è arrivata a noi a dicembre – spiega Giampietro Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri – poi ha trovato l’appoggio degli altri comuni. Entro il 31 marzo presenteremo il progetto per il bando. Sui tempi di realizzazione non si possono fare stime per ora, dipenderà dai finanziamenti. Intanto abbiamo costituito un tavolo con i sindaci e ognuno si impegnerà per il proprio tratto sfruttando percorsi già esistenti». Macerata sfrutterà l’idea della via dei parchi. «Un progetto ambizioso – dice il sindaco Romano Carancini – che abbiamo sposato subito perché va ad inserirsi ad altri progetti che contiamo di realizzare nei prossimi quattro anni. Il “Quadricicolo” è uno strumento formidabile per il turismo e fa incontrare l’economia al territorio. Avrà la capacità di scavalcare la regione e farci arrivare in Umbria. Su Macerata si può contare. Ora bisogna trovare la forma di costruzione del progetto se no si rischia di arrestarsi alla prima difficoltà». Quattro i punti sui quali i Comuni interessati lavoreranno da subito: quello di diffondere il progetto con un ciclomanifesto, realizzare un sito web con i referenti del progetto per ogni comune, organizzare ognuno un cicolofestival nel proprio territorio per pubblicizzare l’idea e coinvolgere la popolazione sui percorsi da definire.
Il percorso della Quadriciclo
Il percorso della Quadriciclo
Mario Scagnetti sindaco San Ginesio e Franco Ceregioli sindaco Sarnano
Il sindaco di Civitanova Tommado Corvatta, il sindaco di Foligno Nando Mismetti e il presidente del consiglio comunale di Civitanova Ivo Costamagna
Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola
Reano Malaisi, sindaco di Montecosaro
Nicola Loira, sindaco Porto San Giorgio
Nando Mismetti, sindaco Foligno
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La realizzazione del progetto sarebbe una cosa favolosa specie per chi come me è appassionato cicloturista.
S.S.77, Con il perdurare del silenzio sullo scandalo delle gallerie, sarei più interessato a sapere quale sarà la morte o la vita di quel tratto di strada. Con tanti auguri per la quadriciclo.
Progetto bellissimo . Speriamo di farcela
Bellissimo progetto. Certo stride un po’ il fatto che costi 5 milioni di euro con la crisi che stiamo attraversando.una bella immagine vedere tanti sindaci contenti intorno a un tavolo. Tuttavia forse questo tipo di interventi potrebbero non essere prioritario di fronte ad altre impellenti necessità. Mi pare un paradosso poter arrivare in bici dove ancora dopo 30 anni non riusciamo ad arrivare in macchina.
Chissà se c’è qualche progetto in vista anche per gli appassionati di mongolfiere.
Era ora. Io mi accontenteri di risalire il Potenza ed il Chienti
Bel progetto, ma ahimè non penso che bastino 5 milioni…..
Non tornano le cifre, ma probabilmente si chiariranno in futuro: per unire le due ciclabili a Civitanova hanno speso poco meno di mezzo milione di euro per una tratta di mezzo km (a spanne). 1000 euro al metro. Con 5 milioni ci arrivano dal mattatoio a Santa Maria Apparente, Montecosaro Scalo ad essere ottimisti, oppure fanno un ponte ciclopedonale sul Chienti. Per arrivare a Foligno e ritorno bisogna trovare qualcuno bravo che oltre a moltiplicare pani e pesci faccia lo stesso per i lavori stradali.
Facce perplesse, direi. Avevo sentito di parlare di autostrade ciclabili, com’è che adesso si parla di mulattiere ciclabili? Non ho afferrato molto bene il concetto del sindaco di Civitanova Marche sul trasporto delle merci. Che stia seriamente pensando di usare i muli per raggiungere Foligno? Non so se la superstrada City New Mark – Foligno, dopo cinquantanni sia giunta a compimento, però sentire parlare di quattro corsie è veramente esaltante. Ti fa sentire meglio. Non ricordo di aver mai letto in un solo articolo tante stupidaggini tutte insieme. Adesso non voglio fare polemiche, però per tutti questi sindaci, qualche motivo che forse ai loro occhi può sembrare meno impellente non ci sarebbe? Vero Ceriscioli? Poi, perché Carancini sta seduto a capotavola? La Via dei Parchi passa vicino al Parck Si? Se così fosse ci si potrebbe fare un primo punto di ristoro per chi parte dal mare e l’ultimo per chi arriva da Foligno. Dal punto di vista sportivo, certo che insieme alla Parigi – Roubaix, alla Milano – Sanremo, una nuova classica Civitanova – Porto S. Elpidio o Civitanova – Civitanova se si costruisce il ciclo ponte sul Fiume Kwai pardon, Chienti. Oppure potrebbe chiamarsi la Sarnano – Sarnano ecc. Alla difficoltà del pavé della Roubaix ,ben presto si formerebbero buche naturali che nulla avrebbero da invidiare al pavé, specialmente se coperte d’acqua che impedirebbe di vederne la profondità. Si parla di mancanza di cemento nelle gallerie della parallela SS, figuriamoci quando se ne metterà nella ciclo. Il progetto dell’architetto Polci scontratosi con la realtà civitanovese, da parco e diventato deserto d’asfalto, questo da che sarà sostituito? E come diceva il grande Charles Bukowski: “In generale accetto senza problemi le chiacchiere di tutti e senza problemi le lascio perdere.”
magariiiiiiiiiiiii….sarebbe un surplus per il territorio a livello turistico ENORME …però finchè non la vedo non ci credo (intanto iniziare col collegare civitanova a Porto sant’Elpidio????)
Premesso che per un appassionato di bicicletta come me sarebbe un sogno veder realizzato questo progetto, ho un dubbio gigantesco da rendere pubblico: una volta realizzato il progetto (sempre ammesso e non concesso che i soldi bastino veramente) i sindaci interessati si impegneranno anche alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera oppure faranno come il tratto di ciclopedonale che costeggia il Potenza dal ponte Beccerica (rotatoria per Chiarino) fino a Portorecanati (nei pressi dell’Hotel House) che oltre ai danni non riparati provocati dall’alluvione di 5/6 anni or sono presenta anche il mancato taglio delle erbacce e dei rovi degli ultimi 4/5 anni, tanto che se qualcuno vi si avventura pensa di trovarsi in piena foresta? Altro esempio la ciclopedonale di San Severino Marche: parte dal Cimitero e lungo il Potenza arriva fino alla Frazione Taccoli dove si doveva realizzare un ponte per l’attraversamento del Potenza, ma lungo il percorso i soldi sono finiti, il ponte non è stato realizzato e la pista termina in mezzo ad un campo. Per non parlare poi di quel percorso tra Porto S. Elpidioo a San Benedetto che vogliono spacciare per pista ciclabile: come si fà a definirla tale se ogni 10 metri c’è un attraversamento pedonale a raso per i bagnanti? quella è una fabbrica di incidenti! in quanto il rischio di investire qualcuno (bambini soprattutto) è sempre presente tant’è che chi effettivamente và in bici preferisce usare la statale piuttosto che la ciclabile nonostante i rischi di essere investito da macchine e mezzi pesanti. Quella è una bellissima opera (io per lo meno conosco il tratto che attraversa Porto S. Elpidio) per passeggiare e far divertire i bambini col triciclo a cui è stato inopportunamente appioppato il nome di “pista ciclabile” (forse per poter ottenere i finanziamenti previsti) ma che di ciclabile non ha niente per l’alto e continuo rischio di investire chi la attraversa. I sindaci interessati al progetto prima di lanciarsi in proclami e annunci sensazionali debbono porsi di fronte a questi problemi e pensare a lungo termine, non solo all’immediato: iniziare qualsiasi opera perchè al momento ci sono finanziamenti dell’Europa, e poi non avere i fondi minimi per la manutenzione ordinaria equivale a gettare i soldi alle ortiche e di cattedrali nel deserto iniziate e mai finite gli Italiani ne hanno piene non solo le tasche ma anche le pa…
Il “Tutti in bici fino in Umbria” è ottimo perché ricorda da vicino quell’entusiastico “Tutti a Pinerolo” del Fantozzi Contro Tutti, pur tuttavia consiglio di pensare seriamente anche alle mongolfiere perché sul territorio una cospicua flotta di palloni gonfiati non sembra davvero difficile da mettere insieme ed una rotta transappenninica dedicata a siffatte eccellenze aerostatiche sarebbe una forma di mobilità turisticamente molto attrattiva che di certo l’Europa finanzierebbe con grande fiducia nelle italiche capacità di realizzazione e di gestione.
Più interessanti del Quadriciclo in sé, i percorsi d’acqua tra Penna San Giovanni, Gualdo, Sant’Angelo in Pontano, i vecchi tracciati della linea ferroviaria verso Amandola, l’anello dei Sibillini.
https://www.youtube.com/watch?v=g5gCRHnxSz0
La proposta, veramente intrigante, ma che si scontra con quanto hanno già evidenziato sopra altri:
1) non è che all’italiana come spesso avviene poi, in fase di realizzazione, i costi finiranno per moltiplicarsi (e il tempo previsto si dilaterà fino all’inversosimile)?
2) Una volta finita questo percorso avrà bisogno di manutenzione: si sono già previsti i costi oppure tutto è lasciato alla carlona??
Non vorrei che, purtroppo come spesso accade, sia l’ennesimo tentativo (goffo) per raccattare qualche consenso elettorale: poi quando l’opera non vedrà la luce partiranno i soliti “motivetti” rabbonitori (non è colpa nostra, mancano i fondi, spese impreviste, supercazzole varie…)