Sono 5 i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle tra i quali il capogruppo Gianni Maggi che si sono schierati a difesa del collega Sandro Bisonni dopo che alcuni gruppi grillini (Tolentino, Civitanova, Fabriano, Matelica, Potenza Picena e Recanati) ne avevano chiesto le dimissioni non riconoscendolo come proprio portavoce e dissociandosi anche dall’operato degli stessi altri consiglieri (leggi l’articolo).
«Quando vecchie ruggini, frustrazioni e invidie non trovano sponda nel Movimento che studia e lavora per cambiare questo paese, si cerca di recuperare quel ruolo di protagonista che non si è capaci di conquistare sul campo con un comunicato stampa scritto indossando la divisa del “dissidente”». Lo afferma un comunicato congiunto del gruppo consiliare di M5S, firmato da Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppino Giorgini e Romina Pergolesi, membri del gruppo consiliare pentastellato in Regione e dallo stesso Bisonni.
«Premesso che Bisonni non ha violato alcuna regola ne impegni sottoscritti, sia noto che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Marche e la maggioranza dei presenti ad una riunione dedicata, si erano già espressi a riguardo ritenendo infondate e pretestuose le contestazioni mosse a Bisonni per aver speso circa 6mila euro per la campagna elettorale fatta di “santini” e volantini spediti ad alcune famiglie», rispondono uniti i consiglieri regionali in merito al fatto che Bisonni è stato ritenuto dai gruppi grillini “estraneo ai principi di base del Movimento essendo venuto meno ad alcuni degli impegni etici sottoscritti di fronte agli attivisti al momento della candidatura e non avendo mai fornito risposte alle ripetute richieste di chiarimenti rivoltegli“.
Per quanto riguarda invece “la sistematica mancanza di condivisione dell’attività istituzionale e le posizioni sostenute su determinate tematiche” che hanno mosso la critica dei “dissidenti” all’operato dei consiglieri, gli stessi rispondono: «Riteniamo il comunicato dei dissidenti inconsistente in quanto il gruppo consiliare regionale condivide puntualmente la linea politica con i cittadini con incontri periodici sul territorio e gruppi di studio con oltre 500 persone. Non a caso, nelle fila dei dissidenti ci sono quelli che si sono candidati e non sono stati scelti dalla rete, quelli scelti dalla rete ma che non sono stati eletti, chi non si può candidare perché non ha la fedina penale immacolata, quelli che invece di combattere i partiti combattono gli iscritti al Movimento accusandoli di non essere duri e puri come loro – concludono i membri del gruppo consiliare pentastellato in Regione – e soprattutto i “leoni della tastiera”, ovvero quelli che non hanno voglia di studiare e lavorare per il Movimento e che trovano più facile avere visibilità online».
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Comunicato in perfetto stile jesino. Bollare chi chiede trasparenza come dissidente è una tattica politica di bassa lega. Per alcuni il movimento è solo ricerca di visibilitá, poltrone e potere. Il movimento cinque stelle marche è un covo di serpi dove se ti sottometti ai diktat jesini in vetero stile comunista sei ben accetto, altrimentti viene bollato come dissidente, infiltrato e messo nell’angolo.
Solo con un reset dal basso ci si può liberare di certi elementi che fanno del male al movimento
L’inizio della fine?
Non c’è niente da fare. Metti la divisa ad un portiere di notte, e si crederà un generale. ( Leonida Rubistein )
@ Sparapani Ho sempre apprezzato i tuoi commenti molto diretti e sinceri, ma questa volta dissento totalmente. I “diktat jesini” sono la filastrocca utilizzata da sempre dalle volpi, che si auto proclamano prefetti della congregazione della fede M5S, ma che non arrivano mai all’uva. Da un po’ di tempo si sta discutendo che la buona volontà e l’onestà non sono sufficienti, ci vuole anche la conoscenza e competenza, si deve riuscire a formulare proposte reali e diffondere consapevolezza. Molti di quelli che si prestano a questi attacchi, ignorano o boicottano le iniziative concrete, non approfondiscono nessun argomento, sono poco inclini al confronto, disturbano le riunioni tematiche che con tanta fatica si cerca di organizzare sul territorio, non producono niente nell’interesse della collettività. Su una cosa tuttavia siamo d’accordo: ” Per alcuni il movimento è solo ricerca di visibilitá, poltrone e potere.” I tanti zero che li seguono fanno il resto.
Noto con piacere che vi sono dei dissapori politici anche tra gli esponenti dei cavalieri senza macchia e senza paura dei M5S…
Dipenderà dal fatto che oramai anche loro siedono nelle mitiche poltrone del governo?!
Comprendo i tanti che non possono capacitarsi dei ‘prìncipi’ e delle finalità del M5S, assolutamente innovative e, oserei dire, rivoluzionarie (oggi l’ONESTA’ è tale) che ne caratterizzano l’impegno. Queste finalità escludono, ovviamente e naturalmente, ogni forma di “Opportunismo”. Ciò che invece deve caratterizzare il ‘Movimento’, è il lavoro di ‘gruppo’; ognuno collabora in rapporto alle proprie attitudini e conoscenze, avendo come finalità collettiva il “Bene Comune”. Ora nessuno disconosce le peculiarità professionali del consigliere eletto Bisonni (che non è certo mia controparte), ma è certo che, per agevolare le sue elezione, è ricorso ai costosi metodi (invio di ‘santini’, usati in buona fede dai votanti 5S, in quasi tutta la provincia), tipici dei Partiti tradizionali. E’ questa ‘furbesca’ deroga che gli ha inviso la fiducia e attinenza dei ‘grillini’ doc. Ciò dimostra che i dissidi nascono esclusivamente dalla natura opportunistica di tantissimi arrivisti, tra l’altro chiaramente, insieme a fanatici e indifferenti, alquanto responsabili del disastro voluto dai tanti … Poteri Forti.